Riceviamo e pubblichiamo
"Un danno gravissimo. Negli ultimi
dieci anni in Russia abbiamo investito oltre 2 milioni di euro per la
promozione e, partendo da zero, siamo riusciti ad arrivare a esportare, nel
2013, 34 mila forme. In Russia non c’è ancora una cultura radicata sul consumo
di Grana Padano e ora si rischia di vedere vanificato tutto il nostro lavoro".
Lo dice Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Grana Padano, il
formaggio Dop piu' consumato del mondo, con 4 milioni e 500 mila forme
all'anno, commentando le notizie secondo cui la Russia avrebbe già iniziato
l'embargo verso i prodotti agroalimentari italiani. "In Russia - ricorda
Stefano Berni - nel 2013 abbiamo avuto un incremento dell'export del 23% e nei
primi quattro mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,
stavamo facendo registrare un +14%. Tutto ciò - conclude il direttore del
Consorzio Grana Padano - senza dimenticare il danno arrecato ai
nostri progetti, come quello comunitario triennale, riguardante anche
la Russia, o iniziative specifiche, come, ad esempio, quella che prevedeva
10 mila assaggi di Grana Padano per un pubblico selezionato nella prima classe
dei treni ad alta velocità sulla tratta da Mosca a San Pietroburgo".
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