Vergato: Pasquale Colombi ci riprova e corre per le primarie.

Pasquale Colombi (nella foto)   si prepara al primo confronto per la corsa alla carica di primo cittadino di Vergato: contenderà alla collega Lenzi la guida della lista di sinistra nelle primarie del 23 febbraio e se uscirà vincitore raccoglierà il testimone per la corsa definitiva alle amministrative della prossima primavera .

Sposato con due figli, vergatese doc tanto da chiarire: “sono nato e cresciuto  qui,  qui lavoro e spero altrettanto per i miei figli”. Ha un notevole trascorso amministrativo con tre mandati di sindaco di Vergato, dal 1992 al 2004 e dal 2004 al 2009 ha ricoperto l’incarico di presidente della Comunità Montana.

Lo abbiamo incontrato  e gli abbiamo chiesto, cosa l’ha spinto a rimettersi in gioco ?

“In tanti mi hanno sollecitato e inoltre credo che chi vuole criticare deve esser essere anche capace di assumersi le responsabilità per quanto sostiene. Credo  di poter fare ancora qualcosa per questo comune, credo che ci si debba tutti rimboccare le maniche poiché il momento politico-economico richiede un grande sforzo collettivo”.

Quindi lei critica il passato di questo Comune . In particolare cosa  critica ?

“ Non ci sono critiche specifiche. Rilevo che in questi anni si è accentuata la distanza fra cittadino e istituzioni in tutto il paese Italia e qui a Vergato purtroppo ci sono state frizioni che hanno ulteriormente allargato la frattura. La missione degli amministratori, proprio perché le difficoltà sono enormi, è quella di migliorare l’ascolto del cittadino e armonizzare una procedura collettiva che attenui di disagi del periodo.”

Ha un tema su cui intende particolarmente porre l’accento ?

“ Ho alcuni punti, selezionati ed essenziali: una programmazione più organica che rilanci la centralità del nostro comune all’interno dell’Unione e soprattutto nei rapporti con la futura città metropolitana; un po’ più di energia nella difesa e nella valorizzazione dei servizi, sia quelli al cittadino sia quelli a servizio dell’intera montagna;  recupero di una cultura alla manutenzione e impegno ad occuparsi di più del lavoro che manca”.

A tal proposito, c’è in atto una fortissima protesta per la chiusura del ‘punto nascite’ di Porretta. Come commenta il fatto ?

“E’ comunque una perdita per la montagna. Avrei preferito che il tutto fosse avvenuto all’interno di un accordo di programma che avesse compensato la perdita con altre iniziative certe di servizio”.

C’è chi dice che anche l’ospedale di Vergato subirà interventi non graditi ?

“E’ legittimo porsi il dubbio. Serve maggiore energia nella difesa di questo importantissimo presidio di servizio per la montagna. Di razionalizzazioni, che si riducevano in decurtazioni, ne abbiamo già avute abbastanza. Vogliamo il ‘basta’ definitivo”.

Cosa porta in dote se i Vergatesi dovessero preferirlo ?

“La passione, l’esperienza  e la concretezza. Chi mi ha conosciuto sa che dopo ogni discussione, per intensa e aspra che sia stata, è sempre seguita una decisione definitiva”.