Patrizia Gentilini, conduttrice di
Radio Dimensione Musica di Gaggio Montano, dopo aver precisato. “Ho seguito da
vicino, e dall’inizio, la questione del ‘punto nascite’ dell’ospedale di
Porretta Terme, fino all’epilogo amarissimo della chiusura. Ho scritto una lettera di protesta perchè
chiudere un punto nascita è come chiudere le porte alla vita,” ha inviato il
suo sfogo per la scelta fatta di privare la montagna di
un importantissimo servizio. Ecco il testo:
Vi scrivo per dirvi che oggi è per me e per tutta la comunità della montagna bolognese un giorno triste: avete deciso di chiudere una eccellenza della nostra sanità, un luogo familiare e pieno di figure professionali altamente preparate, un reparto con grande attenzione alla donna e al nascituro … avete chiuso il nostro punto nascita di Porretta.
Chiudere un punto nascita è chiudere le porte alla vita ed è peggiorare notevolmente la qualità di chi abita in montagna.
E’ vero, c’erano pochi parti negli ultimi anni a Porretta: questo trend, a mio avviso, poteva essere invertito; si potevano incentivare le donne del distretto e della cintura bolognese a scegliere il nostro accogliente ospedale, a fare il parto naturale o in acqua, piuttosto che indirizzare le future mamme verso i grandi ospedali della città, dove spesso ci si sente un numero più che un paziente.
Potevate scegliere di investire su un ospedale nuovo, costato 30 milioni di euro, con una sala parto degna dei migliori ospedali cittadini, inaugurata appena 4 anni fa. Potevate scegliere di dare un futuro al nostro territorio, di far nascere nuove vite ancora qui, dove sono nata io, i miei cugini, le mie amiche, le mie colleghe di lavoro.
Invece avete scelto la strada più facile: avete tolto il punto nascita e dirottato a Bologna le future mamme, con la consolazione di avere stanze in affitto pagate dalla Ausl vicino al Maggiore.
Ma questo non ci da sollievo, ci mette solo grandi paure e tristezze: la paura che in caso di urgenze la statale Porrettana sia troppo lontana dalla città, che la neve e il ghiaccio ci impediscano di arrivare in tempo, che una frana blocchi la statale o che qualcosa vada storto.
Infine rimane l’amarezza: prima si costruisce un ospedale nuovo, lo si dota di tutte le strutture più moderne e belle, poi lo si abbandona e lo si lascia morire così… è assurdo… è tutto assurdo… e non capisco la logica di questa chiusura.
E’ mancata la volontà politica di investire sul mio territorio e la chiusura del punto nascita rimarrà per me una ferita aperta.
Questa lettera non servirà a nulla ma almeno posso dire di non aver subito passivamente le vostre scelte.
5 commenti:
Cara Patrizia,oltre al punto nascite chiuderanno tante altre cose sia a Porretta che a Vergato. Ho avuto purtroppo l' occasione di conoscere quando lavoravo, alcuni di quei bravi Signori che ne sono e saranno gli artefici, non ho mai avuto dubbi che sarebbe successo tutto questo. Ora zittiscono pure gli infermieri nelle riunioni aziendali perché sono gli unici che hanno il coraggio di dire la verità. Ti sono vicina.
Ma il Sindaco-Assessore-Consigliere Comunale-Presidente dei 9 Comuni dell’Unione dell’Appennino Bolognese-Presidente del Distretto Socio Sanitario-Sandra FOCCI cosa ha dichiarato rispetto a questa cosa?
E la Signora Draghetti?
Comunque passivamente abbiamo subito la spendita di fiumi di denaro per costruire due ospedali a meno di 20 km di distanza l'uno dall'altro.
A Vergato l'Ospedale lo hanno incastrato tra una strada e un torrente senza prevedere un parcheggio.
Parcheggio che pare debba sorgere in via dell'Ospedale. Andare a vedere lo spazio disponibile in via dell'Ospedale e fatevi un'idea di cosa faranno
http://www.mutinanet.com/albovergato/2014/docs/20140002G.PDF
per la modica cifra di duecentomilaeuro. il Comune farà fronte con propri
mezzi straordinari di bilancio.
E dire che la delibera di giunta n.69 del 26/09/2013 di adozione dello schema del programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016, il Parcheggio zona Ospedale e marciapiedi via Bortolotti 0,00 0,00 197.280,00 progetto preliminare già approvato ( realizzazione 2° stralcio) è incardinato per il 2016.
E poi di questo Ospedale cosa ne rimane?
Ora abbiamo case della salute in ogni Comune.
A Casalecchio si profila la nascita di una cattedrale gigantesca vicino alla stazione dei treni.
Ma dove prenderanno il personale per coprire i servizi offerti?
Solidale con chi reagisce così compostamente a questa ennesima tragedia che evidenzia la miopia della nostra classe dirigente.
Si analizza l'effetto e non le cause del problema di poche nascite, mancanza di lavoro nella montagna con conseguente scarsa propensione a fare famiglia quindi a procreare? Consapevolezza che il degrado della società, non certo voluto dai lavoratori e cittadini, rende difficile pensare ad un degno futuro per eventuali figli?
No, poco importa perchè, ma poche nascite vuol dire mancanza dei parametri dettati da altri incapaci per poter decretare un ulteriore taglio di servizio, e che servizio.
E che si tratti di una manica di incapaci lo dimostra il fatto che l'ospedale non è nato come un fungo l'altra notte, ma è stato pensato e realizzato per soddisfare i bisogni del territorio montanaro, se oggi dopo brevissimo tempo si deve tagliare vuol dire che chi aveva pensato era un incapace, se è ancora in giro quanti altri danni provocherà/provocheranno?
Gradirei che coloro che provocano disagio ne siano ampiamente ricambiati.....e vi assicuro che non è vendetta ma richiesta di giustizia.
ennnnesimo alan delon
ancora questa assurda idea che gli ospedali vadano gestiti come fossero aziende..
in un azienda privata i cosiddetti supermanager incassano lauti premi ogni volta che chiudono,dismettono, licenziano.poi il giorno dopo l'azienda fallisce ma loro se ne sono già andati a fare danni altrove.sarà cosi anche per gli ospedali?
è sempre chi non ha bisogno di un servizio che lo toglie a tutti gli altri..
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2014/02/21/1029215-partorire-ospedale-maggiore-corridoio.shtml
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