sabato 27 marzo 2021

Patenti: novità in arrivo dall'UE, ma non si guardi solo all'età dei conducenti

ACI presenta i dati dello studio del Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti che sollecita un nuovo quadro legislativo per il rilascio delle patenti.

 

Dipendenze, disturbi mentali, epilessia e diabete più importanti dell’età. Nell’agenda dell’Unione Europea è prossima una revisione del quadro di riferimento per il rilascio delle patenti di guida, ma l’ETSC (European Transport Safety Council - Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti) presenta oggi uno studio che evidenzia le criticità normative nell’ordinamento dell’UE, nonché dei suoi Paesi membri, ed indirizza i prossimi provvedimenti in materia di patenti.

L’Automobile Club d’Italia è membro del Consiglio Europeo per la Sicurezza Stradale e diffonde nel nostro Paese i punti salienti di questo studio. Primo fra tutti, la necessità di valutare l’idoneità dei soggetti non più solo in base all’età ma soprattutto sulle loro specifiche condizioni di salute: abuso di sostanze, disturbi mentali, epilessia e diabete sono fattori più determinanti dell’età e la concessione di speciali patenti “condizionate” potrebbe consentire agli anziani con un basso livello di rischio di continuare a guidare in determinate condizioni.

L’ETSC sottolinea a riguardo la mancanza di dati scientifici sufficientemente attendibili a livello comunitario, ma in Finlandia è stato dimostrato che il 16% degli incidenti mortali sono imputabili a malattie del conducente, soprattutto di origine cardio-vascolare. Una maggiore indagine sulle cause di ogni incidente in Europa, da parte delle Autorità preposte ai controlli, fornirebbe un contributo scientifico determinante nell’orientamento delle scelte dei legislatori e nella misurazione dell’efficacia dei loro provvedimenti.

I medici di famiglia sono le figure cardine nell’individuazione dei soggetti a rischio e su di loro andrebbero centrati nuovi e più specifici programmi formativi, coordinati a livello europeo. Il loro ruolo è determinante anche nell’assistere i pazienti e le loro famiglie nelle scelte - il più possibile condivise - di riduzione o interruzione della guida di un veicolo.
 ETSC evidenzia inoltre la necessità di una più chiara ed estesa etichettatura dei farmaci che influiscono sulle capacità psico-fisiche dei conducenti, supportata da specifiche campagne di sensibilizzazione.

Nello studio pubblicato online (www.etsc.eu/pinflash40), il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti propone anche la revisione del divieto imposto dall’UE al rilascio della patente a soggetti con dipendenze dall’alcol. Secondo autorevoli stime europee, 1 incidente su 4 è imputabile all’alcol, ma l’ETSC ritiene opportuno aprire alla possibilità di reintegrarsi sulla strada attraverso specifici programmi di riabilitazione, in abbinamento ai sistemi di valutazione del tasso alcolemico del conducente di cui possono essere oggi dotate le automobili, con conseguente immobilizzazione del veicolo in caso di irregolarità di chi è al volante.



 

1 commento:

Anonimo ha detto...

SIG FABBRIANI, IL SEGUENTE COMMENTO è APPARSO SUL POST PRECEDENTE, NON SO SE L'ERROME è MIO O SUO LE CHIEDO COMUNQUE DI PORVI RIMEDIO PER QUANTO POSSIBILE
GRAZIE


Anonimo Anonimo ha detto...

in questi ultimi anni, per mia fortuna, non ho causato incidenti e ne ho subiti solo due, tamponamenti da persone alla fine del turno di lavoro, vogliamo quindi inserire lo stress lavoro correlato come motivo per non rinnovare le patenti?

ah! scusate, dimenticavo che il lavoro, specie se stressato e mal pagato, non si tocca, come per il covid, si chiudono scuole ma non posti di lavoro diffondenti il virus, si fanno verbali ai ciaspolatori del Corno che inopinatamente hanno sconfinato provincia ma non mi risultano ispezioni per il rischio biologico sui posti di lavoro anche se, pare, che siano, insieme alle famiglie, i maggiori punti di diffusione del virus.

27 marzo 2021 12:12