giovedì 9 dicembre 2021

Punto prelievi Tolè sospeso, Appennino sempre più povero


E’ di oggi la notizia che l’attività del ‘Punto prelievi’ di Tolè di Vergato è sospesa poiché  i medici sono stati trasferiti in pianura.

E’ seguito un coro ‘formale’ di proteste che, come ormai siamo stati abituati, servirà a coprire l’inconsistenza politica e amministrativa della montagna  nel reagire al suo costante impoverimento, proteste che suonano sempre più ‘masochismo amministrativo’.

Possibile che non si voglia vedere ciò che succede? è stato approvato, con la condivisione degli amministratori dell’Appennino che non hanno battuto ciglio,  il nuovo  Piano Territoriale della Città Metropolitana, in modo evidente molto penalizzante per la montagna e a favore della pianura, in cambio di promesse messe subito dopo in discussione.

La dirigenza dell’AUSL si presenta in Appennino promettendo mari e monti e poi, una volta  ‘tornati a casa’   nulla succede, neppure viene risolto  il ‘minimo vitale’ come il Pronto Soccorso di Vergato. Di rimando i nostri amministratori subiscono il fascino delle promesse e attendono e soprattutto fanno attendere servizi che non ci sono più.

E’ stata soppressa la Provincia e al suo posto è nata la Città Metropolitana, la conseguenza e stata  un delittuoso abbandono dell’Appennino. La Provincia garantiva almeno una ottima funzionalità e una adeguata manutenzione  della propria rete viaria, ora è tutto al semi abbandono.  Emblematici la frana di Gardeletta  ( ha atteso per anni il ripristino) e il nuovo casello di Rioveggio ( imbastito all’indomani della nascita della Direttissima e fermo da allora ) . Non parliamo poi del ponte di Sasso Marconi. Chiuso dallo scorso inverno e del quale ancora non si sa cosa si farà, alla faccia anche della nomina del Commissario che non si capisce se doveva accelerare l’intervento di ripristino o dare un po’ di fumo negli occhi ai sofferenti abitanti delle valli del Reno e del Setta. Ultima ‘chicca’: è stato smontato il ponteggio lungo la famosa ‘Pila 15’ del ponte, quella all’origine del disastro ’, ed è di qualche giorno fa la delibera della Città Metropolitana che incarica una azienda di intervenire su detta Pila 15 per un costo di circa 77.000 euro. Comincia a diventar difficile capirci qualcosa in quanto tutte le pile dovrebbero venire smantellate. Però intanto si dichiarano i tempi di ripristino del ponte che appaiono sempre meno credibili. Oramai attraversare Sasso Marconi in auto, in bici o anche percorrerlo a piedi è diventato impossibile: nelle ore di punta il traffico è insostenibile e sembra di camminare  all’interno di una camera a gas. La prospettiva è quella di avere questa situazione per anni.

E la ‘salute pubblica’ non era una delle garanzie assicurate ai cittadini in capo alla pubblica amministrazione di ogni ordine a grado ?  

Non parliamo poi della quasi burla ‘ferrovia Porrettana’. Strumento utilissimo che però soffre di numerosissimi disservizi, Si cerca di disinteressarne l’utilizzo?

Ancora una volta si gioca allo spopolamento dell’Appennino e  si sta riuscendo nell’intento.

Le voci in difesa  che ricordano gli obblighi di chi gestisce sono sempre meno.

E rimane una sola curiosità: quale è la ragione che porta gli amministratori a subire indifferenti e a lasciare la protesta a Comitati che risultano deboli senza l’appoggio delle amministrazioni locali ?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Una ottenuto i voti non si ricordano più delle promesse... Tutti compresi nessuno escluso !! Il nulla trionfa....

antonio ha detto...

PROVIAMO TUTTI INSIEME A FARCI SENTIRE AL PALAZZO DEL SINDACO ?
PROPONGO DI STABILIRE UNA DATA IN CUI IL PRIMO CITTADINO È IN SEDE E TROVARCI ANCHE SENZA STRISCIONI O FIACCOLE MA PARLANDO A QUATTR'OCCHI DI TUTTO CIÒ CHE NOI VEDIAMO E NON SOPPORTIAMO.
SARÀ IL SINDACO A DOVERSENE FARE CARICO E RELAZIONARCI.

Daniele ha detto...

Finchè le amministrazioni locali prendono ordini dagli enti sovraordinati (che a loro volta li prendono dalle segreterie di partito) non si può pretendere che cambi niente... la gang è sempre quella da decine e decine di anni, senza soluzione di continuità, quindi non possono nemmeno scaricare la colpa sugli altri.

La cosa triste però è che parlano tutti come se lo fosse... e nessuno, soprattutto tra i giornalisti, che faccia qualche domanda scomoda e a segno, e li inchiodi alle loro responsabilità.

Anonimo ha detto...

E' solo un bene.