mercoledì 6 novembre 2019

Il palazzetto polifunzionale e passerella sul fiume Reno sono nel futuro di Alto Reno Terme


Dubbio sollecita: 


di Giuseppe Nanni
Sindaco di Alto Reno Terme
 

 
In esito all’incontro pubblico che titolava “Nuovo Palazzetto dello sport: tra opportunità e criticità”, tenutosi lo scorso 2 ottobre presso il cinema Kursaal del capoluogo, ha sollecitato quesiti e dubbi emersi durante la trattazione del tema, ai quali l' Amministrazione Comunale intende fornire risposte e chiarimenti.

In primo luogo, al fine di dirimere il dubbio circa il futuro utilizzo del nuovo complesso, si precisa come, non a caso, il titolo ufficiale assegnato al progetto parli di Struttura Sportiva Polifunzionale, e non, come comunemente ed erroneamente riportato, di semplice Palazzetto dello Sport. Ciò implicitamente ricomprende, già nella denominazione stessa, una pluralità di usi che detta struttura, una volta in esercizio, sarà in grado di offrire. Oltre all’evidente e specifico impiego per finalità sportive (si rammenta che il progetto è in fase di approvazione C.O.N.I. – Comitato Olimpico Nazionale Italiano), è prevista l’organizzazione di eventi musicali, incontri culturali e pubblici di ogni genere, presentazione di libri, mostre, meeting, fiere di prodotti locali, e, comunque, di ogni altra iniziativa atta a dare il dovuto lustro e la necessaria visibilità a talenti e imprenditoria locali. La nuova struttura risulterà infatti dotata di palcoscenico fruibile sia dall’interno (da qui la scelta della tribuna unica sul lato maggiore antistante il palco) che, a necessità nel periodo estivo, dall’esterno, con stazionamento del pubblico nella prospiciente area verde, sul lato rivolto verso il Parco Fluviale Reno.

Con riferimento invece all’area che fungerà da sedime per l’immobile, è nostra intenzione procedere, in due fasi successive, alla riqualificazione complessiva dell’intero comparto sportivo di via Lungoreno, dapprima mediante un preliminare intervento mirato alla costruzione della predetta struttura (e conseguente dismissione della palestra esistente con ricollocamento a cascata di tutte le attività ivi svolte in più idonee e confortevoli sedi), per poi focalizzare l’attenzione sui campi da tennis, basket e pallacanestro scoperti, nonché sulla tensostruttura, ormai datata, a protezione dell’unico campo da tennis coperto. La nostra volontà è quella di avviare, parallelamente alle fasi di realizzazione della nota Struttura Polifunzionale, la redazione di uno studio di fattibilità sull’attigua area ospitante i campi da gioco, al fine di armonizzarla al contesto urbano ed ambientale, e perseguendo l’obiettivo di rendere le superfici di gioco scoperte, oggi di uso prettamente estivo, idonee anche ad un loro utilizzo invernale, previa collocazione di presidi scorrevoli di copertura.

In terzo luogo, la rotazione della sagoma rispetto ai punti cardinali, lo scostamento della Struttura Polifunzionale dall’alveo del fiume Reno ed il suo innalzamento rispetto all’attuale quota di campagna, non sono scelte riconducibili propriamente ad una espressa volontà dell’Amministrazione, bensì ad una necessità cogente di carattere tecnico a garanzia di sicurezza. La ragione prevalente è quella di mettere al riparo detto immobile da eventuali piene a cadenza duecentennale (!) che potrebbero interessare, in casi limite, la metà più prossima al fiume dell’attuale campo Albergati, garantendo la sua originaria funzione di “cassa di espansione” senza però lambire l’edificio in progetto. Detta rotazione dell’immobile, unitamente alla nuova strada di accesso da monte, in zona sicura (si rammenta che l’attuale accesso in deroga avviene attraverso l’argine), consentirà di fruire dell’edificio anche come area di accoglienza e Centro Operativo Comunale (C.O.C.) alternativo di Protezione Civile in caso di eventi catastrofici. L’inquadramento sotto il profilo sismico come edificio di classe IV (Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità), impone misure di sicurezza precise al fine di consentire, tra gli altri già espressi, anche questo fondamentale tipo di impiego, che giustifica, da solo, un parziale innalzamento di costi di realizzazione (se letto anche nell’ottica di attrarre specifici finanziamenti da parte di Enti sovraordinati). Anche sul tema della capienza in termini di “posti a sedere” vi è poi da chiarire alcuni aspetti: la tribuna, in quanto struttura fissa, è stata progettata per assolvere, in prevalenza, alla funzione sportiva, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di capienza delle strutture pubbliche; a necessità questa sarà impiegata anche per eventi di altra natura, in abbinamento alla superficie di gioco, che, dotata di protezione a pavimento e sedute amovibili, innalzerà così la capienza complessiva a circa n. 1000 posti a sedere, ciò nell’ambito normativo ed autorizzatorio degli eventi di pubblico spettacolo.

Infine, risulta evidente come, trattandosi di comparto urbanistico saturo, l’edificazione di un immobile all’interno dell’impianto sportivo di via Lungoreno debba necessariamente vertere sull’unica area libera coincidente con la superficie dell’attuale campo sportivo Albergati. Ciò premesso, fermo restando il comprensibile aspetto affettivo, si evidenzia come il progetto tenga conto della realizzazione di un campo da calcetto a nove sulla superficie di gioco non interessata dai lavori, con attenzione quindi ai giovani utenti che intendano comunque praticare questo importante sport all’interno dell’impianto di via Lungoreno. Altra opera di strategica importanza è la costruzione di una passerella ciclo-pedonale che unirà, a regime, le due sponde del fiume Reno, rendendo molto più fruibili il campo da calcio “Cesare Sabattini” e gli altri campi ivi collocati, di quanto non lo siano oggi. A servizio di queste superfici di gioco sarà altresì realizzato un nuovo spogliatoio correttamente dimensionato e più funzionale all’uso rispetto a quello esistente. In destra idraulica Reno troveranno infine ubicazione gli standard, in termini di parcheggio, a servizio della nuova Struttura Polifunzionale.

Il cronoprogramma dei lavori inizialmente previsto sarà effettivamente soggetto a slittamento temporale, connesso al recepimento tecnico di tutti i vincoli normativi nonché delle modifiche funzionali e distributive atte a rendere il più possibile la struttura rispondente e vicina alle esigenze degli utenti. Sarà onere di questa Amministrazione concertare i nuovi termini e le corrette modalità attuative con la Regione Emilia-Romagna, soggetto pubblico co-finanziatore.

L’opera è sicuramente onerosa, non solo dal punto di vista finanziario, ma anche e soprattutto da quello operativo ed organizzativo.

Sono però convinto che questo non possa essere un motivo per approcciarsi a questa sfida con timidezza o timore, soprattutto perché parliamo di un’opera fondamentale per il rilancio della nostra comunità, che la mia amministrazione porterà avanti con determinazione e trasparenza.

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