Il numero dei profughi destinati al Distretto di Porretta Terme e lievitato a 54 ed è finita ? Se ne è parlato a Vergato.

Sono 54, non più 40,  i profughi che la Prefettura ha destinato ai 13 comuni del Distretto Sanitario di Porretta Terme e che  si ipotizzava di collocare a Vergato.

 Lo ha riferito il sindaco di Vergato Massimo Gnudi in  apertura del consiglio comunale straordinario indetto appunto per affrontare questa tematica.

Il primo cittadino ha fatto l’excursus di tutta la vicenda, ricordando che in un primo momento i profughi dovevano essere 17, poi 26, quindi 40 e infine 54. Ha rigettato l’accusa di scarsa informazione per non aver riferito di ciò che si progettava chiarendo che è parso opportuno non creare allarmismi prima che si fosse arrivati a certezze. Ha respinto anche l’accusa  di ‘aver fatto marcia indietro’ poiché in un primo momento pareva accettata la soluzione di ricoverare i 40 ospiti in una struttura  nel centro di Vergato, ipotesi  poi scartata per l’inadeguatezza dello stabile. Ha poi informato che per affrontare l’impegno si prospettano  due ipotesi operative: o individuare una struttura capace di ospitare tutti i profughi in un comune del distretto  oppure una distribuzione di questi fra i 13 comuni che formano il distretto stesso.

Severi gli interventi dei consiglieri di opposizione.  Carlo Monaco, capogruppo di ‘Vergato Cambia Musica ’  ha bocciato il modo di procedere e il ‘pressapochismo’ che pare caratterizzare tutta la vicenda: “ Va accertato innanzitutto se siamo di fronte a veri profughi o semplicemente a clandestini. Poi, se si tratta di un trasferimento di pochi mesi o definitivo, come è parso di capire. Nel secondo caso i profughi dovranno essere gradualmente integrati, quindi avere un lavoro e i bambini una sistemazione adeguata nei servizi a loro dedicati, come la scuola. In tutto questo va poi considerato il momento occupazionale critico che stiamo attraversando”.  Il capogruppo ha anche chiarito che nessuno è razzista, ma si chiede di procedere in un modo sicuro e nei limiti di cui il distretto è capace.

Giuditta Uliani, capogruppo di Noi Voi Vergato, dopo aver ricordato che il tema è stato affrontato  pubblicamente solo grazie alla richiesta, sua e delle opposizioni, di un Consiglio Comunale straordinario, ha messo l’accento sul mancato coinvolgimento della cittadinanza sulle scelte operative. Ha sottolineato l’impegno economico che viene richiesto agli enti locali già notoriamente in difficoltà. “Il rischio è quello di non assolvere gli impegni dovuti dal Comune ai cittadini nell’attesa dei rimborsi i che potrebbero, come  già avvenuto, arrivare con ritardi biblici,” ha detto la capogruppo. 

Dopo l'intervento di Massimo Gamberi, del Movimento 5 Stelle, che ha sostanzialmente concordato con i consiglieri di opposizione che lo hanno preceduto, è stata data la parola a  Giuseppe Argentieri,  che ha fatto una  analisi severissima: “ L’Italia è stata lasciata sola in un intervento umanitario di peso insostenibile, " ha detto. "L’Europa non fa nulla se non sperare che il maggior numero possibile di profughi finisca in mare. E’ inoltre risaputo che dietro a questi profughi ci sono organizzazioni terroristiche che, oltre a raccogliere notevoli risorse per le proprie attività criminali, immettono nel tessuto europeo persone di ogni tipo. C’è quindi il rischio di assecondare la diffusione di una rete terroristica e di importare  la manovalanza per atti indesiderati. Non si tratta di razzismo,   Vergato nei fatti ha dimostrato di non soffrirne, ma semplici necessarie attenzioni. Con un falso buonismo si rischia di assecondare il peggio”.

Il consigliere ha proposto poi la stesura di un documento da portare all’approvazione del consiglio comunale di netta ‘censura’ al comportamento delle istituzioni verso i piccoli comuni chiamati ad operare indipendentemente dalle loro capacità. Di portare il documento all’attenzione dell’ANCI ( Associazione  Nazionale Comuni Italiani) perché possa essere messo alla conoscenza e al vaglio di tutti i comuni italiani. “Siamo ormai al terzo Governo nazionale non eletto, ma imposto, che tratta tutti come sudditi. Il sistema deve cambiare e dobbiamo riappropriarci della nostra sovranità, altrimenti siamo veramente sudditi”, ha concluso Argentieri.

A tal proposito il sindaco ha precisato che essendo egli un funzionario pubblico non può disobbedire agli ordini degli organi statali. Ha quindi ribadito che l’obbligo dell’accoglienza è ineludibile e ha sottolineato con molto apprezzamento l’intervento del parroco di Vergato, don Silvano, che si è dichiarato a favore dell’accoglienza. Ha infine assicurato la più completa informazione sulle soluzioni che troverà la vicenda ‘profughi’. 

L'affollata assemblea che ha assistito alla discussione.