Lo striscione multato e graziato. |
La multa per
aver esposto un cartello di protesta contro la volontà dell’amministrazione di
Monzuno di vendere la sede del centro sociale di Vado non è da pagare. Lo ha
sentenziato il Giudice di Pace che ha accolto questa mattina il ricorso dell’ex
segretario dell’Unione comunale del PD Francesco Manieri facendogli così
risparmiare oltre 450 euro. La motivazione sarebbe stata ‘per vizi di forma’: la
contravvenzione sarebbe infatti stata inviata a Francesco Manieri, allora
segretario dell’Unione comunale del PD, persona fisica e non al PD, soggetto
ispiratore dell’operazione.
Tutta la
vicenda ha avuto inizio da una delibera dell’amministrazione comunale nella
quale era dichiarata la volontà di cedere la sede del centro sociale, perché piccola,
alla Pubblica Assistenza di Vado e nel contempo avviare la costruzione di un
nuovo edificio più capiente per accogliere i soci del circolo in modo più
adeguato. Subito partì la protesta. Non era gradita e condivisa la vendita e
neppure la collocazione del nuovo stabile dedicato al circolo. Inoltre si
denunciavano troppe incertezze sulla conclusione di tutta l’operazione. Non
bastarono neppure le rassicurazioni che il Circolo avrebbe avuto a disposizione
l’attuale sede fino a che non fosse stata ultimata e disponibile la nuova. La protesta veniva manifestata con un grande
striscione appeso alla facciata della sede che si trova sulla provinciale Val
di Setta. Da qui l’invio della multa fatta poiché mancavano le autorizzazioni
necessarie per l’esposizione del cartello su una via provinciale. La sanzione,
ritenuta più indirizzata alla protesta che all’abuso, fu subito contestata e
portata al vaglio del giudice che ora ha accolto il ricorso.
Francesco
Manieri non commenta, ma si capisce la sua soddisfazione, sia per il risparmio economico, sia per la ‘vittoria
politica’.
Il sindaco
di Monzuno, dopo aver sottolineato che i presupposti per intervenire sono
ancora validi, si è limitato a precisare: “Il giudice ha rilevato vizi di
forma, non di sostanza, la quale c’è ancora tutta”.
1 commento:
Ma come fà il Sindaco a sostenere che i presupposti della multa sono validi? Un cartello che esprime una posizione politica non è un cartellone pubblicitario! Allora se un abitante con "affaccio" della propria casa su una "pubblica via" esponesse dalla propria terrazza una delle tante bandiere arcobaleno della Pace sarebbe da multare? E' semplicemente assurdo... Evidente la volontà di colpire chi si fà portavoce del dissenso.
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