Ancora una domenica dedicata al tartufo e al marrone
quella di domani in Appennino. Le sagre si moltiplicano e non c’è che l’imbarazzo
della scelta. Alle ‘feste di paese’ si aggiungono quelle di borgata, le più
semplici e anche le più curate.
A Mongardino un gruppo di castanicoltori si è
organizzato e propone ai passanti caldarroste cotte sulla fiamma all’istante
cui si può aggiungere un sorso di vino nuovo e così si gusta una delle
prelibatezze del nostro Appennino.
I marroni vanno cotti in padella sempre in movimento,
hanno spiegato, poiché la caldarrosta deve essere cotta e non tostata. Quindi, ancora
calda, la si assaggia e la farina dolce, resa pastosa dalla cottura, invade il
palato, lo delizia del suo sapore. Se a questo poi si unisce il vino nuovo non
ancora formato che aggiunge l’amabilità del suo gusto non ancora fermentato, il
tutto diventa veramente un mangiare da re, tanto piacevole quanto semplice.
Fra i premi di questo autunno generoso anche i
funghi: nella foto un porcino di 560 grammi, peso non eccezionale, ma apprezzabile e particolarmente significativo
per la freschezza dell’esemplare. Giorgio, noto cercatore di Lagune di Sasso Marconi,
dice di averlo scovato nei boschi della prima cintura bolognese ma si sa che i
cercatori non riferiscono mai dove hanno fatto una ottima ‘trovata’.
Nella foto Flavio Finelli, Andrea Bellagamba e Stefano Calzolari con alcuni avventori.
Nella foto Flavio Finelli, Andrea Bellagamba e Stefano Calzolari con alcuni avventori.
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