giovedì 22 marzo 2012

Al centro sociale Casa dei Campi di Sasso Marconi si insegna l'orto e si impara il computer.










‘Vitalità in cambio di esperienza’ è il patto fra ‘galantuomini’ fatto dagli studenti di Sasso Marconi con i nonni e le nonne del centro sociale Casa de Campi .

Il patto è formalizzato nel progetto ‘Mangiare e Sapere: il cibo della cultura, la cultura del cibo’. Così i nonni sono divenuti gli insegnanti tecnico-pratici per la preparazione degli orti che ogni scuola ha avviato nei propri spazi recintati e gli studenti curiosi e interessati esecutori. Così e neo ortolani seguono le fasi lunari per seminare insalata e ravanelli nei tempi più propizi, valutano i concimi, imparano ad ossigenare al meglio il terreno e le tecniche perché l’irrigazione sia proficua. In poco tempo gli orti diventano l’amico più intimo e generoso di ogni allievo e gli studenti, ammirati con nostalgia per la loro capacità di operare senza denunciare alcuna fatica e animati dal fascino della creazione, trascinano i ‘maestri dell’orto’ nel loro lavoro divenuto interessantissimo gioco.

Ma la cosa non finisce lì. Poi c’è la fase ‘nonne’. Gli studenti, con la guida amorevole e severa delle socie del centro , imparano ad impastare, a trasformare la pasta in minestra e a comporla con i ripieni per fare ciò di cui la ‘regione culinaria’ si vanta: tortellini e tortelloni. Infine la fase più piacevole, quella della cottura e dell’assaggio.

E poi peccato sia finito tutto poiché sui banchi li aspetta il dettato e il problema e quelli non si mangiano.

Per dare all’esperienza il massimo del valore didattico, le lezioni teoriche sono affidate ai professori Attilio Iannuzziello dell’Istituto Agro-ambientale Ferrarini di Sasso Marconi e Gianlorenzo Calzoni della Facoltà di agraria di Bologna, entrambi in pensione, e della stagista Giorgia Cannarella .

Nella foto sono documentate alcune fasi dell’esperienza degli scolari di quarta e quinta di Fontana seguiti dalla maestra Antonietta Esposito. Le nonne salite in cattedra sono Fernanda Iole, Mirna e Maria. Alla lezione ha partecipato anche il vicesindaco Marilena Lenzi in veste di assessore all’istruzione che ha sottolineato l’importanza socio-culturale del progetto: “I bambini diventano così testimoni e divulgatori di una cultura esistenziale legata alla tradizione della nostra gente e delle nostre terre”.

Il presidente del centro sociale Armando Montebugnoli (nella terza foto dall'alto) non nasconde il piacere di avere contatti con tanti bambini: “Con loro siamo vivi e attivi,” subito sottolinea. “Per i ragazzi abbiamo creato e seguiamo anche un campo didattico con piante officinali e siamo pronti a fare anche altro”. Poi presenta il ricco programma che il centro ha in cantiere fra cui la realizzazione di un nuovo edificio che prenderà il posto delle piste per il gioco delle bocce poiché gli spazi per conferenze e incontri disponibili nel centro sono ormai insufficienti e mal collocati.

Il socio Brillantino Furlan aggiunge poi per confermare la vitalità del centro: “Abbiamo recentemente creato un gruppo ‘tutti maestri, tutti apprendisti’ per imparare a usare il computer. Ogni insegnamento è corredato da una scheda memoria per far sì che quello che si impara non venga dimenticato. E’ una attività molto divertente e tutti possono partecipare. Gli incontri si tengono tutti i martedì e tutti i venerdì dalle 16 alle 17.30”.

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