Sgominata dai Carabinieri di Porretta Terme l’associazione del ‘pony espress’ degli stupefacenti.
La banda era talmente organizzata che provvedeva alla consegna delle sostanze a domicilio utilizzando per gli spostamenti piccoli ciclomotori o automobili. La consegna a casa aveva il doppio fine di assicurare alla clientela il massimo del riserbo, ma soprattutto di evitare agli spacciatori di essere intercettati come sarebbe certamente avvenuto se avessero operato nei luoghi classici dello spaccio come giardini e locali pubblici.
Ad allertare gli uomini dell’Arma alcune segnalazioni, avvenute nel settembre scorso, di genitori insospettiti dalle visite inspiegabili di ‘singolari corrieri’ nella loro abitazione. I Carabinieri hanno immediatamente realizzato la gravità della situazione e, hanno spiegato il capitano della compagnia di Vergato Luigi Ingrosso e il maresciallo di Porretta Terme Francesco Maraccini, immediatamente è stata avviata una attenta attività di indagine facendo attenzione a non insospettire i controllati.
Quasi subito, è caduto nella rete Q. O., venticinquenne del luogo disoccupato , già noto per precedenti nel campo dello spaccio. Il giovane è stato trovato in possesso di ketamina un anestetico dissociativo per uso veterinario ed umano che a dosi sub-anestetiche causa forti dissociazioni psichiche e per questo trova uso anche come sostanza stupefacente.
Le attività per arrivare a capo della ‘faccenda ‘ sotto tutti i suoi aspetti sono continuate sempre con il massimo di prudenza e a dicembre dello scorso anno, una seconda importante ‘pescata’ : due magrebini, l’artigiano ventisettenne E.M.A. e l’operaio M. O . di ventunanni, entrambi incensurati, sono stati trovati in possesso di 50 grammi di hascisc nascosti all’interno della portiera della autovettura. Sono quindi continuati i controlli a tappeto e a febbraio è stato individuato e preso con le mani nel sacco il quarto componente della banda: D. G. un operaio ventiseienne della Valle del Reno, anch’egli incensurato . E’ stato trovato in possesso di 70 grammi di marijuana già suddivisa e confezionata in dosi pronte per lo spaccio, di attrezzature utili al dosaggio dello stupefacente e di denaro, probabile provento dello spaccio. Sono stati eseguiti 4 arresti , cinque denunce a piede libero, poiché anche fra la clientela della banda c’era chi è stato trovato in possesso di una quantità di stupefacente che superava quella ritenuta per consumo personale e 13 segnalazioni come consumatori, fra cui tre minorenni. Sono state effettuate 25 perquisizioni, sequestrati due etti e mezzo di hascisc e marijuana e 1500 euro in contante frutto di spaccio.
Gli inquirenti, coordinati dal magistrato dottor Massimiliano Rossi, sono giunti anche alla conclusione che non solo la banda era organizzata per la consegna ‘porta a porta’, ma i singoli componenti erano specializzati nella lavorazione e nello spaccio di singole qualità di stupefacente.
I Carabinieri stanno continuando le indagini per individuare anche l’origine e l’intermediario o gli intermediari che fornivano le materie prime alla banda di spacciatori.
Nella foto: a sinistra il capitano Ingrosso e a destra il maresciallo Maraccini.
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