sabato 22 febbraio 2025

Medicina Generale in Crisi: Lo SNAMI Chiede un Nuovo Contratto

 



La medicina generale si trova di fronte a una crisi annunciata da oltre un decennio. Il problema principale? Il ruolo unico introdotto con la legge del 2012, che ha progressivamente limitato la possibilità di conciliare l’attività dei medici di famiglia con altre forme di assistenza territoriale. Il risultato è una paralisi delle Case di Comunità e un sistema sanitario sempre meno efficace.

Secondo lo SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani), il modello organizzativo attuale ha incatenato la professione a rigidità burocratiche e organizzative che impediscono una gestione efficiente delle risorse. "Da anni denunciamo i rischi di questa riforma – afferma il sindacato – che ha reso impossibile per i medici di famiglia dedicarsi alle Case di Comunità senza compromettere la continuità assistenziale ai propri pazienti". Una situazione che, invece di creare sinergie, ha trasformato questi presidi in strutture poco funzionali, mentre i cittadini continuano a riscontrare difficoltà nell’accesso alle cure.

Per superare questa impasse, lo SNAMI propone una riforma strutturale che elimini il fallimentare ruolo unico e restituisca ai medici di medicina generale la possibilità di operare con maggiore flessibilità. La soluzione indicata dal sindacato prevede l’introduzione di un contratto orario per le Case di Comunità, che consentirebbe ai professionisti di lavorare in questi presidi senza vincoli, e un contratto convenzionato per l’attività a scelta, che garantirebbe maggiore equità e migliori tutele, soprattutto per le donne, sulla scia del modello già adottato per la specialistica ambulatoriale.

"Solo una revisione di questo tipo – conclude lo SNAMI – potrà restituire dignità alla professione e funzionalità all’assistenza territoriale, evitando che i medici di famiglia restino ostaggio di un sistema inefficace".

(Segnalato da Dubbio)

1 commento:

Anonimo ha detto...

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