Si è conclusa
nelle scorse settimane la campagna di controlli venatori “Fauna Sicura 2025”,
condotta dai Carabinieri Forestali in Emilia-Romagna. L’operazione ha
interessato l’intero territorio regionale, coinvolgendo le nove province con un
totale di 555 verifiche effettuate dai 73 Nuclei Carabinieri Forestale, attivi
in ambiente montano, collinare e di pianura.
Le ispezioni
si sono svolte nelle aree rurali e nei pressi di parchi regionali, riserve
naturali e siti della rete Natura 2000. Nel corso dei controlli sono state
elevate sanzioni amministrative per oltre 4.000 euro, principalmente per
violazioni alla Legge Regionale 8/1994. Tra le infrazioni contestate, la
mancata registrazione della giornata venatoria sul tesserino regionale,
l’omessa rimozione degli appostamenti temporanei e il mancato rispetto delle
distanze di sicurezza da abitazioni e fabbricati.
Focus sulle zone umide e sull’Appennino
L’attività
di vigilanza è stata modulata in base alle peculiarità ambientali del
territorio. Nelle aree umide, i controlli si sono concentrati sulla prevenzione
della caccia illecita all’avifauna migratoria e stanziale, in particolare
anatidi e altre specie tipiche degli habitat palustri. I Carabinieri Forestali
hanno ricordato l’importanza ecologica di fiumi, paludi e lagune, che
rappresentano tappe cruciali per la migrazione di numerose specie protette,
tutelate a livello internazionale dalla Convenzione di Ramsar del 1971 e dalle
Direttive UE “Habitat” e “Uccelli”.
Nelle zone
dell’alto Appennino, invece, l’attenzione si è focalizzata sul contrasto a
pratiche venatorie illegali, come l’uso di richiami elettroacustici e reti da
uccellagione per la cattura massiva dell’avifauna migratoria. Sono stati
effettuati numerosi controlli sugli appostamenti fissi e sui cacciatori in
attività vagante.
Caccia al cinghiale e monitoraggio della PSA
Particolare
rilievo è stato dato al controllo della caccia agli ungulati, con verifiche
sulle squadre impegnate nelle battute al cinghiale, praticate con metodi come
la “braccata” e la “girata”. Quest’ultima è vietata nelle aree
dell’Emilia-Romagna classificate come “Zone di Restrizione” per la Peste Suina
Africana (PSA).
I
Carabinieri Forestali hanno svolto un ruolo chiave nel monitoraggio degli
abbattimenti previsti dai piani di controllo e contenimento della specie,
fondamentali per arginare la diffusione del virus nel territorio regionale.
La campagna “Fauna Sicura 2025” conferma l’impegno delle forze dell’ordine nella tutela della biodiversità e nel contrasto alle pratiche venatorie illecite, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative ambientali e la salvaguardia degli ecosistemi.
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