L’agriturismo
Fattoria Zivieri di Lagune riapre domani, sabato 8 febbraio, dopo la chiusura
per ferie nel mese di gennaio. Gli amanti della cucina bolognese potranno così
tornare a godere di una meta di grande valore, non solo per l’offerta
culinaria, ma anche per la ricchezza ambientale che l’azienda cura e gestisce
con attenzione.
Il
Gruppo Zivieri gestisce, oltre all’azienda agricola di 100 ettari situata sulle
colline di Sasso Marconi, un allevamento che comprende tutte le principali
specie da carne, un macello in Valsamoggia e una rete di distribuzione che
porta carni selezionate in tutta Italia. La Fattoria rappresenta un'eccellenza
nel settore agroalimentare bolognese, con una filiera chiusa che garantisce la
massima attenzione all’animale, dalla nascita fino alla tavola. Il cuore
dell'attività è a Zola Predosa, dove si trovano il punto vendita, la
macelleria, il negozio, il laboratorio e la salumeria. L'agriturismo di Sasso
Marconi completa l'offerta, accogliendo i visitatori in un ambiente autentico,
immerso nella natura. L’intera filiera è gestita da Macelleria Zivieri Massimo
Srl e Fattoria Zivieri.
Fondata
a Monzuno grazie all’intuizione imprenditoriale di Graziano Zivieri, l’attività
si è evoluta sotto la guida dei figli Massimo e Aldo, con la collaborazione dei
fratelli Elena e Stefano. Dopo la prematura scomparsa di Massimo, è stato Aldo
a portare avanti il progetto, trasformandolo in un punto di riferimento per la
gastronomia di qualità. Oggi il Gruppo Zivieri dà lavoro a 60 persone e
rappresenta un modello difficilmente eguagliabile. È in cantiere l’apertura, in
Piazza della Mercanzia a Bologna, di un ristorante e di una macelleria, “per
avvicinare l’Appennino al centro di Bologna” precisa Aldo, che aggiunge con un
po’ di amarezza: “Attività di cui dovrebbe curarsi la politica, che però ha
altre idee per lo sviluppo dei territori montani”.
Il
nodo irrisolto della viabilità
Nonostante
il successo, l’azienda sconta una criticità che ne limita lo sviluppo:
l’inadeguatezza delle infrastrutture stradali. Il problema non riguarda solo i
danni provocati dal maltempo del maggio 2023 e dell’ultimo autunno, ma è il
risultato di anni di mancata manutenzione. “Le strade collinari di Sasso
Marconi sono pericolose: mancano segnaletica e interventi basilari come le
strisce laterali bianche, fondamentali in caso di nebbia”, denuncia Aldo
Zivieri ( nella foto) . “Molti clienti rinunciano a raggiungere l’agriturismo perché
spaventati dalle condizioni della viabilità”.
Il
tema della viabilità è emerso anche in occasione dell’evento annuale dedicato
alla memoria di Massimo Zivieri, che richiama alla fattoria oltre 1000 persone,
tra cui alcuni dei più rinomati chef italiani. “Dopo la prima edizione, il
Comune di Sasso Marconi si è ritirato dalla gestione del traffico,
considerandolo troppo impegnativo”, prosegue Zivieri, sottolineando le
differenze con i comuni confinanti.
Il
confronto con le realtà vicine
“La
nostra fattoria si trova tra Sasso Marconi e Marzabotto. Il tratto stradale di
Marzabotto è curato, quello di Sasso Marconi abbandonato da anni. E non si
tratta di una questione politica, dato che entrambi i comuni hanno la stessa
amministrazione di sinistra”, osserva con amarezza.
Anche
il confronto tra la Valle del Reno e la Valsamoggia evidenzia il divario: “In
Valsamoggia c’è sinergia tra operatori, agricoltori e amministratori, con
un’accoglienza adeguata e una clientela affezionata. Nella Valle del Reno,
invece, sembra si punti al disimpegno, scoraggiando gli investitori e
limitandosi a un turismo legato ai sentieri, che da solo non basta”.
Un’occasione mancata per un territorio che potrebbe attrarre turismo ed eccellenze gastronomiche, un settore in forte espansione in Italia. “O si valorizzano tutte le potenzialità imprenditoriali dell’Appennino, oppure sarà un altro ‘sboom’”, conclude Aldo Zivieri, con la determinazione di chi non vuole arrendersi.
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