Gravi
preoccupazioni emergono per il futuro industriale della valle del Reno, dove
due storiche aziende del territorio, la Kemet Electronics (ex Arcotronic) e la
Manz Italy, si trovano ad affrontare una crisi quasi contemporanea che mette a
rischio complessivamente 230 posti di lavoro. La situazione colpisce duramente
la comunità locale, in gran parte residente nella vallata.
La
crisi di Kemet Electronics
La
Kemet Electronics, azienda con una lunga storia legata al territorio, ha
recentemente annunciato un possibile esubero di 120 dipendenti su un totale di
278. L’annuncio è stato comunicato durante un incontro con Confindustria Emilia
Area Centro, le rappresentanze sindacali unitarie (RSU), la Fiom-Cgil e la
Fim-Cisl di Bologna. L’azienda ha dichiarato di voler ricorrere nuovamente alla
Cassa integrazione guadagni ordinaria per quattro settimane a partire da
gennaio, citando una costante diminuzione degli ordini come causa strutturale
della crisi.
“Kemet
Electronics Italia è una realtà industriale di grande importanza che, negli
ultimi anni, ha subito profondi processi di riorganizzazione a seguito delle
trasformazioni del settore automotive”, si legge in una nota sindacale. Le
rappresentanze dei lavoratori evidenziano come la crisi sia aggravata dalla
mancanza di politiche industriali efficaci, di investimenti mirati e di un
piano industriale credibile. “Le lavoratrici e i lavoratori Kemet pagano il
prezzo di scelte aziendali e pubbliche inadeguate a sostenere e rilanciare il
settore”, aggiungono.
Il
collasso di Manz Italy
Situazione
altrettanto critica per la Manz Italy, filiale locale della multinazionale
tedesca Manz AG, specializzata nella produzione di macchine automatiche per
batterie e condensatori. Lo stabilimento, situato in via San Lorenzo nell’ex
sede Kemet, conta 110 dipendenti che temono di perdere il lavoro a seguito del
fallimento della casa madre. La chiusura della multinazionale ha generato forti
incertezze sul futuro della filiale italiana.
La
risposta dei sindacati e delle istituzioni
I
sindacati hanno convocato assemblee per informare i lavoratori sulle difficili
prospettive e valutare possibili azioni di protesta. “L’assenza di un piano
industriale adeguato e la scarsa attenzione alle esigenze del settore stanno
penalizzando l'intero comparto”, sostengono Fiom-Cgil e Fim-Cisl, richiamando
l’urgenza di un intervento pubblico e aziendale per evitare il tracollo definitivo.
Un
patrimonio industriale in pericolo
La crisi di Kemet Electronics e Manz Italy rappresenta un duro colpo per il tessuto produttivo della valle del Reno, già provato da precedenti difficoltà economiche. Il rischio di perdere oltre 200 posti di lavoro sottolinea la necessità di interventi tempestivi e coordinati per salvaguardare il patrimonio industriale locale e garantire un futuro sostenibile per i lavoratori e le loro famiglie.
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