giovedì 5 dicembre 2019

La frana di Gardelletta impone uno spostamento della provinciale

L'intervento richiederà tempo, almeno 2 anni

Sono occorsi otto mesi per indivuduare le cause della frana e studiare una strategia d'intervento che possa garantire la stabilità futura della proivinciale Val Setta, franata all'altezza del caseggiato di Gardelletta in comune di Monzuno. Dal 6 e il 22 aprile diversi distacchi hanno eroso il piano stradale fino a eliminarlo completamente. Anche il fronte roccioso della montagna è stato interessato da un movimento franoso che nella corsa verso valle ha rischiato anche di interessare l'alveo del fiume Setta e provocare un pericolo invaso.


"La causa del crollo - spiega l'amministrazione metropolitana - che da aprile è rimasto in movimento fino a una decina di giorni fa quando si è verificato un ulteriore cedimento, più che a fenomeni di erosione del sottostante corso del torrente Setta o a semplici movimenti franosi è da imputare alla presenza di una faglia proprio nel punto in cui si è verificato il crollo, oltre a una serie di concause come il basso grado di cementazione dell’arenaria di cui è composta la parete. Per questo motivo la strada non si può più ricostruire in quel punto".

I tenici hanno lavorato per tutti questi mesi per giungere all'individuazione della faglia e dopo un ulteriore e importante crollo nel mese di luglio e effettuata la pulizia dell’alveo del fiume, si è provveduto a ripulire anche il bosco sopra il punto crollato per poter effettuare un monitoraggio geologico. 

La Città metropolitana spiega che la perizia svolta da diversi professionisti ha richiesto una spesa di circa 100mila euro, per effettuare indagini geognostiche con trivellazioni propedeutiche ar studiare la geologia e la struttura del versante da parte di un team di geologi e ingegneri (i carotaggi in questi giorni si stanno spingendo fino a 45 metri di profondità).

L’obiettivo di queste indagini, specifica l'amministrazione,  è arrivare a capire se è possibile percorrere la soluzione che sta venendo avanti come unica possibilità per riaprire la viabilità: cioè spostare la strada di circa 17/20 metri all’interno con la costruzione quindi di 300 metri di nuova strada. L’ipotesi di una galleria o di un viadotto sono invece state scartate perché giudicate 'troppo impattanti sia dal punto di vista ambientale che dei costi (occorrerebbe in entrambi i casi circa 1km di nuova strada con costi oltre i 20 milioni di euro).'

Il Consigliere metropolitano con delega alla Viabilità Marco Monesi ha detto: “Ora stiamo studiando la fattibilità della soluzione la cui realizzazione, è bene essere chiari fin da subito, richiederà almeno 2 anni per essere realizzata. La Sp 325 Val di Setta, è bene ricordarlo, rappresenta un’arteria importante non solo per i residenti della zona ma per l’intero Paese. In caso di chiusura dell’autostrada A1 per maltempo o per incidente l’esodo dai caselli di Rioveggio e di Cinque Cerri/Sasso Marconi è previsto su questa strada. Il 18 dicembre come concordato con il sindaco Bruno Pasquini incontrerò i residenti a Vado (Monzuno) per aggiornarli direttamente della situazione”.





Nessun commento: