Al
nastro di partenza il Gruppo operativo che ha l’obiettivo di
realizzare un programma di calcolo dei costi di produzione delle
aziende suinicole per migliorarne la gestione economica
di
Barbara Bertuzzi
Confagricoltura
Emilia Romagna
Sviluppare
una tecnica innovativa per analizzare e monitorare, in
tempi stretti, la redditività delle varie tipologie di impresa
lungo le filiere suinicole dell’Emilia Romagna destinate alle
produzioni Dop e non Dop. Una progettualità che si traduce di fatto
nella realizzazione di un programma di calcolo dei costi di
produzione per migliorare la gestione aziendale.
È
l’obiettivo del Gruppo operativo denominato ‘Pork Monitor’,
guidato dall'Organizzazione Interprofessionale Gran Suino italiano,
che porterà avanti un progetto triennale finanziato con il bando
della Regione Emilia-Romagna rivolto ai GOI-Gruppi operativi per
l’innovazione (fondi del PSR 2014-2020). Il piano intende
migliorare la gestione economica delle imprese che compongono
la filiera suinicola, partendo appunto dagli allevamenti e dalla
determinazione dei relativi costi di produzione. Partner del
progetto sono i centri di ricerca e formazione, le organizzazioni di
produttori come pure le aziende agricole-zootecniche e i
prosciuttifici ossia: il Crpa-Centro ricerche produzioni animali Spa,
la Fondazione CRPA, ASSER, l’Università Cattolica del Sacro Cuore;
l’Organizzazione Prodotto Allevatori Suini, l’azienda agricola
Nuova Miro, Dinamica e il Prosciuttificio San Michele.
Spiega
il presidente dell’Oi gran suino italiano, Guido Zama: «I
prezzi e le tariffe di una parte consistente degli input
(lavoro, tecnologie, strutture, ecc.) sono aumentati e per
mantenere una redditività sufficiente le aziende suinicole sono
obbligate a riorganizzare la gestione dell’azienda, sfruttare
le economie di scala e/o aumentare l’efficienza tecnica del
processo produttivo».
Ad
avviso dell’Oi Gran suino italiano, da sempre le aziende suinicole
reagiscono alla compressione dei margini attraverso una migliore
organizzazione della gestione aziendale. A parità di dimensione si
evidenzia una notevole variabilità dei risultati economici e tale
disparità va attribuita a differenze sostanziali nella capacità
tecnica e imprenditoriale degli agricoltori. Infatti, nel medesimo
contesto economico e istituzionale, alcuni agricoltori riescono a
raggiungere risultati economici soddisfacenti, altri presentano
performance aziendali mediocri tali da compromettere la sopravvivenza
dell’azienda stessa.
«Secondo
una indagine condotta su 27 aziende suinicole da ingrasso - conclude
il presidente Guido Zama - è emersa tra gli allevamenti un’ampia
variabilità nelle performance economiche, ambientali e sociali. Il
confronto fra aziende suinicole diventa pertanto essenziale per
individuare i punti forti e deboli della gestione aziendale. E, in
questo contesto, il programma di calcolo dei costi di produzione
risulta essere uno strumento gestionale utile in mano alle aziende,
anche per confrontarsi con i principali competitor».
Nessun commento:
Posta un commento