mercoledì 25 dicembre 2019

Panico come Betlemme


La notte magica del Santo Natale ha preso vita anche quest'anno a Panico di Marzabotto con il Presepe Vivente divenuto un appuntamento irrinunciabile per la suggestiva messa in scena della Natività fortemente coinvolgente.
Fino dalle 18 della vigilia numerosi figuranti, in costumi dell'epoca in Palestina, hanno fatto rivivere un momento fondamentale della storia umana: la nascita di Gesù nell'umile stalla di Betlemme.

Pastori, donne intente alle attività domestiche come la lavandaia, la venditrice di uova, la cuoca che prepara la polenta (vera e servita ai visitatori), l'oste che serve il vino ( ottimo il vin brulè ), il fornaio che prepara il pane e le focaccine, il suonatore di cornamusa, il soldato con elmo e corazza che sovrintende al censimento, i tre Re Magi in attesa postati lungo un tragitto illuminato da numerosi falò, fino alla grotta della Sacra Famiglia. 

I Re Magi
Insomma Panico è diventata Betlemme e ha atteso, come oltre 2000 anni fa, la nascita del Redentore solennizzata dalla Messa della mezzanotte officiata dal parroco don Aldemo. 
Il sacerdote nell'omelia ha ricordato la fragilità, ma anche la grande forza del Bambino Gesù che ha scelto di nascere in assoluta povertà. Ha sottolineato quella di tanti bambini che tutt'oggi soffrono di una povertà e una fragilità assolute, ma sono fondamentali per ricordarci che la loro vita è importante e noi cristiani non dobbiamo girarci dall'altra parte. 

















La ricca









 

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