Più
20,5% rispetto al 30 giugno del 2008. Più 7,4% rispetto allo stesso
giorno del 2017. Sono 69 i morti sui LUOGHI DI LAVORO in giugno, 25
di questi schiacciati dal trattore. Almeno altrettanti morti sulle
strade e in itinere.
Di
Carlo Soricelli
Osservatorio Indipendente di Bologna morti per
infortuni sui luoghi di lavoro
Chiediamo
una Commissione Parlamentare d’inchiesta
per far conoscere agli italiani il reale numero di lavoratori morti
per infortuni sul lavoro in questi ultimi dieci anni. Stampa e
televisioni e media se veramente liberi ci aiutino a far emergere dal
silenzio le dimensioni di questo autentico genocidio di lavoratori.
Nella nostra raccolta dati ci sono sempre risultati tantissimi
lavoratori morti sui LUOGHI DI LAVORO lavoro in più: sono tutti
registrati in appositi file per identità, luogo e anno della
tragedia, professione, cenni sulle cause infortunio e nazionalità.
Tutti gli anni i morti sui luoghi di lavoro lavoro aumentano, mentre
ci dicono che calano. L’unico calo registrato è quello dei
lavoratori morti sulle strade e in itinere e questo per merito delle
normative molto più severe (patente a punti) introdotte nel Codice
della Strada. Il grafico in allegato mostra l’andamento delle morti
in questi dieci anni di monitoraggio. È solo per i morti sui
luoghi di lavoro. Riteniamo che i
morti sulle strade e in itinere richiedono interventi diversi e
specifici: tanti lavoratori morti in itinere non vengono riconosciuti
come infortuni sul lavoro, per una normativa che è molto
penalizzante per i lavoratori
C’è
stato un record storico in negativo in questi primi sei mesi del
2018, mai stati tanti morti sui Luoghi di Lavoro (escluso itinere) da
quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio. Sono
stati ben 69 i morti sui luoghi di lavoro in giugno, di questi 24
hanno perso la vita schiacciati dal trattore che guidavano. Lo stesso
giorno del 2008 erano 291. Registriamo un aumento del 20,50%.
Erano 339 il 30 giugno del 2017 l’aumento è del 7,4%. Quando
parlano di cali ogni anno NON CREDETECI,
i morti sui LUOGHI DI LAVORO sono sempre stati in costante aumento da
quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto l’Osservatorio,. Il 95%
dei morti sui luoghi di lavoro non ha l’articolo 18 dello Statuto
dei Lavoratori, quello che tutela contro i licenziamenti senza giusta
causa o giustificato motivo (il jobs act renziano l’ha tolto a
tutti i nuovi assunti). I lavoratori licenziati ingiustamente può al
più avere qualche soldo in più dopo lunghe cause. Verrano
licenziati con scuse, malati, politicizzati, sindacalizzati
(sindacati veri), antipatici a capi e capetti, sulle donne
ecc.insomma la dignità dei lavoratori si ferma davanti alle soglie
dei luoghi di lavoro, insomma ARBEIT
MACHT FREI di licenziare anche senza nessuna colpa,
mancanza o esigenza dell’azienda. Un
lavoratore su cinque che muore sui LUOGHI DI LAVORO, ha più di 60
anni, la legge Fornero, che non ha distinto chi svolge un lavoro
d’ufficio, o poco pericoloso da uno pericoloso per sé e per gli
altri, come per esempio guidatori di TIR, ha fatto aumentare le morti
per infortuni tra gli ultrasessantenni. L’ultima vittima di 62
anni, proprio ieri nel vercellese a pochi giorni dalla pensione:
Giancarlo Bragato aveva 62 anni e stata lavorando in una rotonda
sulla strada, era in una buca, quando un’automobile l’ha travolto
per un incidente stradale. Chiediamo che il nuovo governo e il
Ministro del Lavoro Di Maio di istituire una Commissione Parlamentare
d’Inchiesta per stabilire quanti sono i morti sul lavoro in Italia:
noi monitoriamo tutti quelli che muoiono sui luoghi di lavoro, ed è
per noi inaccettabile leggere ogni anno che i morti sul lavoro
calano, mentre invece sono sempre in costante aumento se si
monitorano tutti. Chiediamo al Ministro delle Politiche Agricole
Centinaio di fare, lui stesso, in prima persona, una campagna
informativa sulla pericolosità del trattore: da quando è ministro
ne sono già morti 25 schiacciati da questo mezzo (praticamente uno
al giorno da quando è ministro delle politiche agricole. Oltre 650
nell’ultima legislatura e oltre 1500 da quando il 1° gennaio 2008
abbiamo aperto l’Osservatorio. Di approvare finalmente in
Parlamento la legge europea del 2003 che obbligherebbe chi guida
questo mezzo PERICOLOSISSIMO a sottoporsi a un esame per poterlo
guidare. Le lobby parlamentari sono riuscite a rinviarla per 15 anni,
è ora di guardare alla vita di chi lo guida, non alle lobby che
bloccano tutto. Qui sotto la situazione per Regioni e singole
province
30
giugno 2018 366 i morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno.
Aumento di oltre il 22% rispetto allo stesso periodo del 2008. Ben
25 i morti schiacciati dal trattore dalla nascita del nuovo governo e
84 dall’inizio dell’anno
Oltre
650 con i morti sulle strade e in itinere, che a nostro parere è
opportuno tenerli separati dai morti sui luoghi di lavoro. Per i
morti sulle strade occorrerebbero normativi specifiche e interventi
diversi e mirati.
N.B
i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI
LAVORO. Ricordo ancora una volta che ce ne sono almeno altrettanti
che muoiono sulle strade e in itinere nelle province. Non sono
conteggiati nelle province e regioni i morti sulle autostrade
VENETO
41 Venezia
(7), Belluno (2), Padova (3), Rovigo (1), Treviso (12), Verona
(10), Vicenza (5). LOMBARDIA
37 Milano
(9), Bergamo (3), Brescia (4), Como (3), Cremona (2), Lecco (1*),
Lodi (1), Mantova (5), Monza Brianza (2), Pavia (2), Sondrio (4),
Varese () CAMPANIA
30 Napoli
(8), Avellino (3), Benevento (), Caserta (7), Salerno (12).
EMILIA
ROMAGNA 28 Bologna
(4), Rimini (1). Ferrara (6) Forlì Cesena (2) Modena (5) Parma (3)
Ravenna (3) Reggio Emilia (1) Piacenza (4) PIEMONTE
28 Torino
(14), Alessandria (2),
Asti (4), Biella (), Cuneo (4), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola
(2) Vercelli (1) TOSCANA
26 Firenze
(4), Arezzo (1), Grosseto (2), Livorno (3), Lucca (3), Massa Carrara
(4), Pisa (2), Pistoia (2), Siena (5) Prato (). SICILIA
22 Palermo
(3), Agrigento (3), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (3),
Messina (4), Ragusa (), Siracusa (1), Trapani (). CALABRIA
16 Catanzaro
(2), Cosenza (6), Crotone
(4), Reggio Calabria (2) Vibo Valentia (2) ABRUZZO
16 L'Aquila
(6), Chieti (3),
Pescara (1) Teramo (5) LAZIO
12 Roma
(4), Viterbo (3) Frosinone (1)
Latina (3) Rieti (1).
LIGURIA
9 Genova
(4), Imperia (), La Spezia (4), Savona (1) ) SARDEGNA
10 Cagliari
(2), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (1), Ogliastra
(), Olbia-Tempio (3), Oristano (1), Sassari (3). Sulcis inglesiente
() PUGLIA
9 Bari
(2), BAT (1), Brindisi (1), Foggia (), Lecce (3) Taranto (2) MARCHE
7 Ancona
(2), Macerata (1), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (4).
FRIULI
VENEZIA GIULIA 6 Trieste
(), Gorizia (1), Pordenone
(), Udine (5). BASILICATA
5 Potenza
(4) Matera (1) UMBRIA
5 Perugia
(1) Terni (4). TRENTINO
ALTO ADIGE 5 Trento
(4), Bolzano (1) Molise
3 Campobasso
(2), Isernia (1) .VALLE
D’AOSTA(
)
Report
morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel
2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di
lavoro sono stati 634, oltre 1350 con le morti per infortunio con i
mezzi di trasporto.
Il
1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha
compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro
sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche
settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a
quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre
1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci
anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report
morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio
dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi
di lavoro 634
lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di
trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori
schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i
morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni,
supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di
tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili
superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste
vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle
aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi
inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15
dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano
in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori
degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul
lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la
possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’
di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere
un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre
il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei
morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro
e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati
dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati
dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul
lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Aperto
il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di
Torino morti poche settimane prima
Le
morti verdi provocate dal trattore
Strage
verde sui campi
sono
già 84 gli agricoltori schiacciati dal trattore nel 2018. Nel 2017
sono morti schiacciati dal trattore 139 agricoltori, ma occorre
aggiungerne tanti altri che sono morti per essere stati trasportati a
bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati
da questo mezzo. Oltre 600 sono morti nell’ultima legislatura e
oltre 1400 da quando dieci anni fa è stato aperto l’Osservatorio.
Anche quest’anno più del 20% dei morti per infortuni su di tutte
le categorie sono provocate da questo mezzo che. Assurdo che il
Parlamento a primavera 2017 ha rinviato per l’ennesima volta la
legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di
agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità
alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da
tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una
campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere
metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i
vecchi trattori. Speriamo nel nuovo
Molte
delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti
schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha
colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni
industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’
un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di
Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica
stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare.
L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica
ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti
all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel
terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è
capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano
pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in
Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun
conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le
travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di
terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se
non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di
chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto
con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza
con una spesa non eccessivamente alta.
Grazie
amici di facebook che a centinaia a volte migliaia visitate questo
sito ogni giorno
Carlo
Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti
sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008
http://cadutisullavoro.blogspot.it
I
morti per infortunio sul lavoro quanti sono?
Se
uno guarda superficialmente i dati dei morti sul lavoro si entra in
uno stato confusionale. Sono reali quelli dell'Osservatorio o quelli
dell'INAIL? A prima vista sembrano di più quelli dell'INAIL, ma
occorre ricordare che quelle diffuse dall'INAIL sono denunce e non
riconoscimento delle morti che questo istituto dello Stato analizzerà
in secondo. Dopo diversi mesi dell'anno successive l’INAIL diffonde
il numero di morti per infortuni riconosciuti come tali, sono
mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di
queste morti sono in itinere o di non assicurati all'INAIL, o in
nero, oppure di non loro pertinenza. Comunque se si guardano i dati
complessivi comparati, quelli diffusi dall’INAIL, sono ovviamente
molto meno delle morti di questo Osservatorio che monitora tutti i
morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni, indipendentemente dal
lavoro svolto o dall’assicurazione di riferimento. Se si
confrontano con quelli dell'INAIL occorre sempre ricordare che nelle
denunce pervenute all'INAIL ci sono anche i morti sulle strade e in
itinere che sono ogni anno dal 50 al 55% di tutte le morti sul
lavoro.
Se
si vuole fare una comparazione vera occorre confrontare i morti senza
mezzi di trasporto dell’INAIL con quelli sui LUOGHI DI LAVORO
dell’Osservatorio.
Osservatorio
Indipendente di Bologna morti sul lavoro
Nel
2016 in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o
tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne
sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e
dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un
automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi
non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica
dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per
infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente
non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40%
delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche
quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore
schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare,
nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di
niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre
quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle
morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi
l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e
quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie
sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per
fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla
Sicurezza. Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro
sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che
i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per
andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori
pericolosi. Anche quest’anno oltre il 20 % dei morti sui LUOGHI DI
LAVORO (escluso itinere) ha dai 61 anni in su.
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