Si
chiama 'Mi muovo anche in città': Dal 1^ settembre via in tutte le
grandi città. Interessati 60mila pendolari. Risparmio medio stimato
tra i 110 e i 180 euro
L’autobus
gratis per chi ha l’abbonamento del treno. In Emilia-Romagna. Dal
1^ settembre 2018, parte “Mi muovo anche in città”,
l’integrazione tariffaria tra treno e bus destinata a chi possiede
un abbonamento ferroviario annuale o mensile: chi da quella data
validerà l’abbonamento potrà infatti viaggiare gratuitamente
sugli autobus urbani della città sia di partenza che di
destinazione. Un vantaggio per i circa 60mila pendolari stimati a
copertura della misura.
Un’opportunità
valida nelle 13 città dell’Emilia-Romagna con più di 50 mila
abitanti, resa possibile grazie all’investimento della Regione di 6
milioni di euro l’anno.
Il
nuovo abbonamento speciale è stato presentato stamane in Regione
alla presenza del Governatore Stefano Bonaccini e dell'assessore alle
infrastrutture Raffaele Donini: "Questo- sottolinea Donini- era
uno dei principali obiettivi di mandato. Se ne parlava da piu' di un
decennio, ora finalmente e' un progetto concreto". "Un'altra
promessa mantenuta", chiosa il presidente della Regione Stefano
Bonaccini. "Garantire risparmi" a chi si sposta sui mezzi
pubblici "è qualcosa di rilevante, ma soprattutto di giusto",
sottolinea.
Quanto
allo stallo in atto a Bologna, che potrebbe essere costretta a
ritoccare
il biglietto bus per pagare l'integrazione tariffaria, Donini,
interrogato a riguardo dalla Dire, sorvola: "La nostra è una
manovra strutturale, non sperimentale per qualche anno. Ma ogni città
può decidere in che tempi e in che modi realizzare l'integrazione",
sottolinea.
Da
segnalare che l’integrazione tariffaria è valida anche per gli
abbonamenti con destinazione o partenza da una delle 13 città
indicate e arrivo o partenza da fuori regione (ad esempio
Piacenza-Milano) a condizione di avere la residenza in
Emilia-Romagna.
Per
chi ha abbonamenti in scadenza in luglio e agosto è quindi
consigliabile farne uno mensile in questi due mesi e comunque far
partire quello annuale o mensile dal prossimo 1^ settembre per godere
dell’integrazione tariffaria.
Come funziona “Mi muovo in città”
Chi
possiede un abbonamento ferroviario annuale e mensile sopra i 10
chilometri, validato dal prossimo 1^ settembre e con partenza e/o
destinazione da una delle 13 città dell’Emilia-Romagna con più di
50mila abitanti, potrà viaggiare gratuitamente sui bus urbani delle
stesse città. Si tratta di: Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma,
Piacenza, Ferrara, Ravenna, Cesena, Forlì, Rimini, Carpi, Faenza,
Imola.
In
totale sono 58mila gli abbonati che godranno dell’integrazione
tariffaria treno/bus urbano. In gran parte si tratta di abbonamenti
ferroviari con partenza e/o destinazione da una delle 13 città, ai
quali si aggiungono circa 8mila abbonamenti al servizio ferroviario
che usufruiscono dell’integrazione al servizio urbano (oggi a
pagamento) che risparmieranno una cifra tra 110 e 180 euro all’anno
a seconda della città su cui usufruiscono dell’integrazione. Gli
abbonamenti annuali e mensili dovranno essere caricati sulla tessera
“Mi muovo” emessa dalle aziende del traporto pubblico locale
oppure sulla tessera “Unica” emessa da Trenitalia.
l Patto per il trasporto pubblico regionale e locale 2018-2020
È
stato firmato lo scorso 11 dicembre dal presidente Bonaccini e dai
rappresentanti di enti pubblici, Città metropolitana di Bologna,
società di gestione pubbliche e private e parti sociali. L’intesa,
siglata a Bologna nella giornata nazionale degli Stati generali per
il trasporto pubblico, prevede impegni e investimenti a carico di
ogni firmatario, per arrivare a ridisegnare sia il settore
ferroviario sia il trasporto dei bus urbani. Una realtà che in
Emilia-Romagna interessa oltre 1 milione di passeggeri al giorno (850
mila su gomma e 150 mila su ferro) e 7.230 lavoratori in aziende che,
insieme, hanno un fatturato annuo di 650 milioni euro.
Accanto
al rinnovo pressoché totale del materiale rotabile ferroviario entro
il 2019 e di un ulteriore 20% dei mezzi sulle strade entro il 2020
(75 nuovi treni e 600 autobus), il patto prevedeva appunto
l'integrazione tariffaria ferro-gomma, e poi la bigliettazione
elettronica.
Per
il nuovo materiale è previsto un investimento di risorse pubbliche
pari a oltre 900 milioni di euro che, sommati alle risorse previste
nel piano triennale di ammodernamento delle stazioni, superano 1
miliardo di euro.
Entreranno
in servizio 96 nuovi convogli, di cui 75 entro il 2019, grazie ad un
investimento complessivo di 750 milioni di euro. Inoltre, è di 50
milioni di euro l’investimento nel biennio 2017-2018 per
riqualificare 12 stazioni dell’Emilia-Romagna.
Sempre
entro il 2020 saranno rinnovati 600 nuovi autobus grazie ad un
investimento di 160 milioni di euro, di cui 80 a carico del bilancio
regionale. Saranno così sostituiti i mezzi più obsoleti della
flotta: dopo i 191 nuovi bus (diesel euro 6) arrivati nel 2017, 70 (a
metano, ibridi o elettrici) circoleranno nel 2018 e i restanti 339
entro il 2020.
2 commenti:
È da questo inverno che se ne parla, ma mi permetto di segnalare che, al momento, non è ancora giunto niente di ufficiale a chi si occupa di Mobility Management.
Si farà sicuramente, ma per il momento non c'è molto di allestito sul piano operativo.
Personalmente, ritengo un autogoal (dal momento che la motivazione è politica) negare l'agevolazione a chi sta rinnovando ora o ha rinnovato in questi mesi l'abbonamento.
Dicevo bene che non ci si trovasse qualche difetto in un provvedimento che gratuitamente si prefigge di agevolare i pendolari del treno dimostrando una certa sensibilità nei confronti di soggetti che per raggiungere il posto di lavoro sono costretti giornalmente ad un notevole sacrificio. Credo che sia normalissimo che un nuovo provvedimento abbia una data certa e fissa di attivazione, in pratica dal 1° settembre parte il tutto, è evidente che fino a quella data il servizio non è attivo, mi pare incomprensibile la remora di chi rinnova l'abbonamento oggi, in anticipo di due mesi, il quale ovviamente non può usufruire dell'agevolazione. Per l'allestimento tecnico, non credo proprio che in due mesi non si possa con tranquillità predisporre il necessario che certamente non è paragonabile alla partenza di un'astronave.
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