'Un
Cielo di Memorie' è il titolo che Gianni Pellegrini ha dato al suo
libro tratto dai racconti che ha scritto per la pubblicazione storica
locale Al Sas. Il titolo è significativo poiché l'autore, sassese
di nascita, ha tratto i racconti dai ricordi di ragazzo dei
Borghetti, quando il tratto di cielo che offriva la borgata era tutto
il mondo per chi vi viveva . Il trasferimento in paese era un
avvenimento, non parliamo poi di quello in città, a Bologna, una
vera migrazione.
Pellegrini ( nella foto)
racconta dei suoi personaggi, conosciuti personalmente o attraverso i
racconti dei 'più grandi', con un po' di nostalgia e con tanto
affetto perchè attori di un mondo non lontano, ma tanto diverso da
quello di oggi. Si viveva con il cuore in mano e con la solidarietà
come compagna. C'erano lotte politiche e sociali espresse in
confronti anche aspri, ma a tutto poi si poneva rimedio.
I
racconti tratti da episodi di vita comune vissuta, quasi un passo del
lungo cammino della vita, non hanno una fine, né una morale, appunto
perché non portano al termine di un cammino di vita, sono appunto un
passo in cui non si sa dove il piede andrà a cadere, se in un tratto
di sentiero sterrato, se in una pozzanghera o su una strada ghiaiata
. Si cercava una base sicura che la solidarietà di quei tempi sempre
sapeva assicurare. Poi, il boom economico, una rivoluzione
socio-economica e di costumi che tutto travolgerà . La gara del
benessere impegnerà tutti in una corsa solitaria. Tutti diventeranno
più egoisti, sazi della propria sufficienza e ebbri, quando si potrà
usufruire anche del superfluo. Ciò porterà alla solitudine e la
povertà diventerà una colpa da mascherare. Processo che trova nei
social l'attuale massima espressione. Le persone non si incontrano,
si parlano con il web. E il processo non è ancora finito.
Pellegrini,
che ha ricoperto a lungo anche il ruolo di Sindaco di Sasso Marconi,
parla di quando la bicicletta era un lusso di pochi e la sua
tecnologia tanto 'povera' da imporre persino di scendere e spingerla
per affrontare la non impegnativa salita del 'ghislir': Era comunque un grande passo avanti e consentiva di accettare lavori anche un po'
distanti da casa. La fatica della salita sarebbe stata poi compensata
dal veloce trasferimento in pianura e dal comodo ritorno quando la
salita si convertiva in veloce discesa.
Ai
giovani i racconti di Pelligrini sembreranno una favola e forse è
bene per loro che la ritengano tale. Ma ai tanti che si lamentano
dello stato attuale fa bene conoscere come si sapevano vivere quei
periodi di povertà.
Il
libro di Pellegrini è già uscito dalla stampa. Sarà presto
presentato e messo in vendita. Si dovrà fare attenzione poiché la
tiratura è limitata e le prime 50 copie sono arricchite da una
litografia originale di Raffaello Margheri.
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