Foto dell'archivio Carabinieri Bologna. |
La
'prima scuola' è la famiglia e per questo padre l'insegnamento per
il giovane figlio era la truffa dello specchietto retrovisore.
I Carabinieri hanno infatti
denunciato un nomade di trentaquattro anni per tentata truffa.
E’ successo ieri mattina, alle 9 e 30 circa, quando la Centrale
Operativa dei Carabinieri è stata informata che un’automobilista
alla guida di un’Alfa Romeo 147 aveva tentato di truffare un
anziano con la tecnica dello specchietto retrovisore rotto.
Appresa
la notizia, è iniziata la ricerca del malvivente ed è stato
individuato.
A bordo dell’auto condotta dal trentaquattrenne,
originario di Noto, ma domiciliato in un campo nomadi di Bologna,
c’era anche il figlio tredicenne. La vittima, un ottantottenne di
Molinella, riferiva ai Carabinieri che l’automobilista aveva
preteso di essere risarcito per un danno allo specchietto retrovisore
che, stando alle sue fantomatiche accuse, gli era stato provocato
durante una manovra di sorpasso. Nonostante le intimidazioni
ricevute, l’anziano, memore delle campagne informative dell’Arma
a favore delle categorie deboli, respingeva ogni addebito e chiamava
i Carabinieri. All’interno dell’Alfa Romeo 147 sono stati trovati
uno specchietto retrovisore rotto e un bastone avvolto da fogli di
carta.
Il truffatore è un criminale seriale che oltre ad avere dei
precedenti di polizia specifici, è gravato anche da segnalazioni per
“Inosservanza dell’obbligo dell’istruzione elementare dei
minori” .
Dal
Comando Provinciale Carabinieri Bologna
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