da
Lettera43
Stop
ai vitalizi per i parlamentari italiani, anche per quelli che ormai
hanno cessato di esercitare il mandato e attualmente percepiscono la
rendita "eterna". La loro pensione sarà basata sul sistema
contributivo, come quella di tutti gli altri dipendenti statali. La
novità è contenuta nel testo base a prima firma Matteo Richetti
(Pd), depositato in commissione Affari costituzionali. La proposta di
legge, fortemente sostenuta dai democratici e dal Movimento 5 stelle,
sarà votata martedì 30 maggio e poi approderà in Aula a
Montecitorio. Ecco cosa prevede.
ARRIVA
IL CONTRIBUTIVO. Il testo dispone l'abolizione dei vitalizi e
l'estensione nei confronti dei parlamentari del sistema previdenziale
contributivo, già in vigore per i dipendenti pubblici. I vitalizi
sono stati già aboliti nel 2012, ma solo per i neo eletti: i
parlamentari cessati dal mandato prima di quella data hanno
continuato a percepire gli assegni pre-riforma, mentre a coloro che
hanno esercitato un mandato prima del 2012, e che poi sono stati
rieletti, si applica un sistema misto. Norme che con la riforma
verrebbero quindi riscritte.
BASTA
VITALIZI ANCHE PER GLI EX PARLAMENTARI. La proposta prevede infatti
che un nuovo sistema, interamente contributivo, si applichi
integralmente non solo ai parlamentari in carica, ma anche a quelli
ormai cessati dal mandato e che percepiscono l'assegno. È scritto
nero su bianco: «Le disposizioni della presente legge si applicano
agli eletti in carica alla data di entrata in vigore della medesima
legge, a quelli eletti successivamente a tale data, nonché a quelli
cessati dal mandato precedentemente».
CHI
HA DIRITTO ALLA PENSIONE E QUANDO. Per avere diritto alla pensione,
il parlamentare deve avere esercitato il mandato per almeno cinque
anni. La pensione si inizia a percepire al compimento dei 65 anni di
età.
GESTIONE
SEPARATA INPS. Viene istituita presso l'Inps un'apposita gestione
separata dei fondi destinati al trattamento previdenziale dei
parlamentari.
L'IMPORTO
DELL'ASSEGNO. Nel passaggio al sistema contributivo le pensioni dei
parlamentari non potranno essere superiori al trattamento già
percepito al momento dell'entrata in vigore della legge. La misura è
stata introdotta durante l'esame in commissione, con il via libera a
un emendamento del Pd.
Nessun commento:
Posta un commento