giovedì 28 gennaio 2016

Marzabotto ha la Casa della Cultura e della Memoria grazie ai contributi della Germania. L'ambasciatrice tedesca alla cerimonia di inaugurazione: "Mi inginocchio ai caduti di Monte Sole".


Marzabotto ha presentato oggi, giovedì 28 gennaio, con orgoglio, la propria nuova 'Casa della Cultura e della Memoria' ( nella foto) , cui è affidato il compito di essere punto di riferimento organizzativo e culturale per chi vuole conoscere, approfondire e valutare gli avvenimenti storici legati agli scontri bellici del '44 - '45 nell'Appennino e non solo e a tutti gli episodi tragici ed eroici che li caratterizzarono. Con Il Sacrario, il Parco di Monte Sole e sua la Scuola di Pace completa la rete informativa e culturale per le attività che Marzabotto ha avviato finalizzate alla conoscenza, alla pace e alla concordia fra i popoli.

Ha fatto gli onori di casa e ha presentato la nuova realtà il sindaco di Marzabotto Romano Franchi ( nella foto)  che ha sottolineato come in tempi difficili come quelli che stiamo affrontando la realizzazione della bella struttura sia un indubbio successo reso possibile grazie alle risorse derivate dalla Variante di Valico, dal 'progetto Linea Gotica' e dai contributi della Germania, questi ultimi veri segni di riconciliazione . “ E' il cuore pulsante della nostra comunità”, ha detto Franchi nella presentazione . “Offre una sala polifunzionale attrezzata, una biblioteca ben fornita e il centro di documentazione che saranno a disposizione di tutti per lo studio e la ricerca e custodi della memoria”. Il primo cittadino ha poi rimarcato come i testimoni oculari del periodo bellico stanno scomparendo. Ha ricordato la recente scomparsa di Fernando Piretti, uno dei bambini daell'asilo di Cerpiano di Monte Sole del '44, salvato dal corpo della mamma uccisa dai tedeschi. Ha aggiunto che fortunatamente Edda, la cui attività a favore dell'accoglienza di delegazioni e comitive a Monte Sole è impagabile, sta meglio. Non ha mancato di affrontare i temi politici di attualità come 'l'accoglienza'. “ Si sta regredendo verso la costruzione di barriere e muri,” ha detto. “Per battere la paure occorre conoscersi e fra le funzione del centro vi è anche questo: l'incontro tra i popoli per la reciproca conoscenza, vera costruzione di pace”. Ha affrontato anche i temi di stridente attualità nella valle del Reno fra cui quello della dignità e della difesa del lavoro. Il riferimento è ai lavoratori della Saeco di Gaggio Montano. “Esprimiamo la nostra solidarietà a chi difende l'occupazione in modo tanto deciso e con tanto sacrificio”. Ha poi concluso annunciando che presto saranno installati Totem informativi all'interno del Sacrario e auspicando che la nuova presenza, unita al Mausoleo di Marconi, alla Rocchetta Mattei e all'Art Centre che si progetta di realizzare a Sasso Marconi, possa essere un volano turistico per la vallata e che quindi possa divenire una realtà di interesse sovracomunale.

Ha completato la presentazione il vicesindaco Valentina Cuppi ( nella foto) che, dopo aver ricordato che non tutte le sale sono completate, ha detto “ La casa della cultura e della memoria non è solo un centro della memoria, ma è un luogo in divenire, in evoluzione, vivo, il centro di interpretazione Monte Sole e del 'pensare comune Italia e Germania'”.
Una scena dello spettacolo
Ha poi fatto notare come la sala che ospitava l'incontro era anche sede della mostra di Alessandra Stivani 'I Bambini del '44' e che questa sera, giovedì 28 gennaio, nel teatro comunale di Marzabotto è in programma Bent, spettacolo drammatico sul tema dell'Olocausto dei triangoli rosa, il distintivo che individuava gli omosessuali nei lager, che ha ricevuto il riconoscimento da parte di Amnesty International Italia.
Tratto da una opera del 1978, Bent svela l'orrore dentro l'orrore, pur non mancando di momenti divertenti e toccanti.
E' seguita poi la proiezione di un video realizzato dagli alunni delle scuole di Marzabotto sui fatti legati all'olocausto, e sulla visita dei ragazzi a Dachau.

L'ambasciatrice dialoga con i presenti.
Molto applaudito l'intervento dell'ambasciatrice tedesca Susanne Wasum Reiner, che al di là di ogni discorso di circostanza ha detto: “ Siamo molti grati alle famiglie che ospitano in estate i nostri ragazzi”. E ha aggiunto: “Mi inginocchio ai caduti e mi unisco al dolore dei famigliari e dei superstiti”, ricavandone l'apprezzamento generale e il bacio di riconciliazione di Romano Franchi.


L'ingresso della Casa della Memoria.




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Un pugno di politici(quelli in foto particolarmente), ha venduto il PERDONO a questi barbari che ancora lavorano per distruggere l'Italia economicamente, in cambio di un piatto di lenticchie, un pugno di politici perdonano per convenienza politica, la popolazione NON PERDONA.

Anonimo ha detto...

Grazie mille per il reportage dott Fabbriani.
Se posso aggiungere una considerazione, io credo che ai Cittadini di Marzabotto sarebbe interessato anche qualche notizia sui tempi di completamento della parte ancora chiusa e la modalità di recupero delle risorse necessarie.
A tal proposito sarebbe di grande interesse conoscere lo stato di avanzamento e le previsioni sui tempi di arrivo degli aiuti promessi dal presidente Renzi nella sua visita di un anno fa.
Non so se lei ritiene di chiederlo o se l'Amministrazione che certamente ci legge, può condividere qui informazioni a tal proposito.
Grazie in anticipo in questo caso.