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di Bologna
Dunque, le cose non andranno diversamente andando a bussare alla casa
madre olandese. «Si tratta di un piano che, pur prevedendo
conseguenze dolorose ed inevitabili- sottolinea Saeco- è incentrato
su consistenti misure finalizzate a rilanciare il sito emiliano, a
creare le condizioni più adeguate per realizzare importanti
investimenti, ma soprattutto a garantire un futuro stabile e
sostenibile ad altri 315 dipendenti». Per gli altri 243 sono
confermati gli esuberi, come è stato detto ieri durante l’incontro
al ministero dello Sviluppo economico. L’azienda inoltre tiene «a
riconoscere il grande impegno, la grande passione e la
professionalità che il ministro Federica Guidi ha dimostrato
nell’approccio alla situazione di Gaggio Montano. Proprio per
questo motivo tutte le proposte messe sul tavolo sono state sempre
analizzate ai più alti livelli aziendali». Ma «nonostante
l’impegno profuso sia da parte del ministero nella relativa
elaborazione sia da parte dell’azienda nella conseguente
valutazione, dette proposte non sono sostenibili e neppure
compatibili con un futuro rilancio dello stabilimento».
«Philips
deve aprire una trattativa vera, non può continuare a ripetere che
quello è il piano. Lo abbiamo capito, ma non va bene». Il monito
alla multinazionale OLANDESE proprietaria della Saeco di Gaggio
Montano, dove a dicembre sono stati dichiarati 243 esuberi, è del
ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. «Sono d’accordo con
Federica Guidi. Il Governo ha chiesto che ci sia un rappresentante
della casa madre che venga a discutere di questo tema», assicura
Poletti.
La nota con cui la Philips, proprietaria della Saeco, conferma i
243 esuberi nello stabilimento di Gaggio Montano e fa capire al
ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi che le cose non
cambieranno neanche se dovesse convocare a Roma il presidente Frans
Van Houten «è uno schiaffo all’impegno del ministro per
modificare la situazione». Non usa mezzi termini Stefano Zoli, della
Fiom-Cgil, per commentare l’ultima presa di posizione della
multinazionale olandese, definita «l’ennesimo tentativo di
drammatizzare la situazione».
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