Un comunicato dell'Unione dei Comuni dell'Appennino richiama alcuni consigli per difendersi dalle truffe. Consigli che i Carabinieri stanno diffondendo con assemblee, volantini e manifesti.
Le truffe più comuni, in tanti casi non nuove, riescono comunque a mietere vittime: si va dal finto bancario che chiede di verificare i soldi appena prelevati per controllare che non siano falsi e poi li ruba, al finto operatore che invita i cittadini a mettere i soldi nel frigo per preservarli dalla radioattività, e approfitta della distrazione per colpire. Senza poi dimenticare alcuni 'classici' come il finto specchietto rotto, da sistemare con un pagamento in contanti, all'abbraccio amichevole che nasconde il tentativo di sfilare il portafogli.
Ecco
la nota:
Contro
determinate truffe la prevenzione è la migliore difesa: partendo da
questo presupposto il Comando dei Carabinieri di Vergato con la
collaborazione dei comuni della montagna bolognese si sta attivando
in una campagna di informazione a favore dei cittadini. La campagna
prevede la diffusione di manifesti e volantini, oltre ad una serie di
assemblee pubbliche presso i comuni dell’Unione. L'obiettivo è
fornire indicazioni preziose per prevenire alcuni reati
particolarmente odiosi perché colpiscono spesso le persone più
indifese, cioè gli anziani.
Il
messaggio principale che arriva dai carabinieri è chiaro: la
prevenzione è essenziale, per cui i cittadini non solo possono, ma
devono chiamare le forze dell’ordine se osservano individui o
situazioni sospette. E se purtroppo il reato è già stato compiuto,
si pensi per esempio ai furti notturni, è bene avvisare subito,
senza rimandare al giorno dopo: in questi casi prima i carabinieri
sono informati, meglio è.
Per
prevenire le truffe i consigli dei carabinieri sono numerosi. Si
comincia con quelli relativi alle truffe in casa. Non
fidarsi delle apparenze: i
truffatori per farsi aprire la porta ed introdursi in casa possono
presentarsi in diversi modi. Spesso sono persone distinte, eleganti e
gentili. Dicono di essere funzionari delle poste, di enti di
beneficenza, dell'Inps, del comune o della provincia o delle società
energetiche, dell’acqua e gas e talvolta appartenenti alle forze
dell'ordine.
Non
bisogna aprire agli sconosciuti e farli
entrare in casa; diffidare degli estranei soprattutto se in quel
momento si è soli. Non mandare i i
bambini ad aprire la porta: in
ogni caso, prima di aprire, è bene controllare dallo spioncino e in
caso di sconosciuti aprire con la catenella attaccata. Prima di far
entrare chiunque è bene accertarsi della sua identità ed
eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento.
Non
chiamare le utenze telefoniche
fornite dagli interessati, perché
dall'altra parte potrebbe esserci un complice; tenere a disposizione
un'agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel,
Telecom, Hera, etc.) così da averli a portata di mano, in caso di
necessità, per fare un controllo. Diffidare
delle persone che si spacciano per operatori di
enti pubblici e privati, che con la scusa di perdite di gas,
rischio inquinamento e radioattività in
zona: consigliano di prendere tutti i soldi e gioielli presenti in
casa, di metterli in una busta e di riporli nel frigorifero
per “proteggerli”: è una truffa, con la quale i criminali
distraggono i malcapitati e li derubano.
Diffidare
da chi si presenta a casa dichiarando di appartenere alle forze
dell'ordine senza una divisa: a
volte i truffatori in abiti civili mostrano un falso tesserino di
riconoscimento, mentre le forze
di polizia operano in divisa e utilizzano autovetture di servizio.
Prima di aprire la porta, è bene
dare un'occhiata per vedere se all’esterno vi sono auto dei
“Carabinieri” “Polizia” “Guardia di Finanza”, altrimenti
meglio chiamare il 112,
o chiedere aiuto ad un vicino.
Ci
sono poi altri consigli relativi ai comportamenti fuori casa: meglio
farsi accompagnare da qualcuno in banca o in posta, soprattutto se
si deve ritirare o versare del denaro; mai lasciare incustodita la
borsa mentre si fa la spesa e attenzione a chi urta o si avvicina
senza motivo, perché è una tecnica per rubare il portafogli o
sfilare la collana; mai riporre la borsa nel cestello portaoggetti
della bicicletta, da dove può essere facilmente asportata.
Attenzione
poi a tecniche subdole, quali quella dell'abbraccio: non
è opportuno fermarsi per dare ascolto a sconosciuti, anche se
all’apparenza sono cordiali e ben vestiti, si spacciano per amici o
chiedono indicazioni stradali. Spesso costoro ringraziano e
abbracciano, ma nel farlo sfilano via il portafogli, l’orologio o
la collanina. Altra truffa è quella del falso impiegato
postale o bancario: si avvicina
all'uscita della posta o della banca, mostra velocemente
un tesserino e chiede di controllare se le banconote appena ritirate
siano autentiche. Ovviamente il denaro verrà ritenuto falso e verrà
rubato. C'è poi la tecnica della giacca sporca: donne
o uomini, con bambini o ragazzi, urtano le vittime rovesciando loro
addosso una bibita o un caffè, poi con la scusa di ripulire gli
abiti rubano il portafogli. Non sembra tramontare poi il sempreverde
trucco dello specchietto.
Mentre a bordo di un'auto la vittima incrocia un'altra vettura o un
pedone, sente un tonfo secco sulla carrozzeria: l’altro veicolo si
ferma e il conducente scende mostrando i danni sulla carrozzeria o
allo specchietto della sua auto. In alternativa c'è un pedone che
lamenta di essere stato colpito, chiedendo di essere risarcito.
Inevitabilmente la scena si risolve con la richiesta di una
piccola somma di denaro in contanti, per risolvere il tutto senza
fare denuncia all'assicurazione: ovviamente è una truffa.
Non
ci si può fidare nemmeno di chi si presenta di persona o al telefono
come un “amico”
o “avvocato”,
sostenendo di conoscere la vittima, i suoi parenti o i suoi
conoscenti. Costui affermerà che il nipote o il figlio della vittima
ha avuto incidente, o che è stato fermato dalle Forze di Polizia, o
che ha effettuato un acquisto ed ha bisogno di soldi. Quale sia la
scusa, il risultato è sempre la richiesta di denaro in contanti, o
anche l'offerta di accompagnare la vittima per un prelievo in banco.
Si tratta di una truffa, e nemmeno troppo originale.
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