domenica 3 maggio 2015

La maggioranza in Comune di Marzabotto ha detto 'no' alla privatizzazione di Hera, ma ha detto 'sì' alle modifiche proposte nel patto di sindacato..



Mario Nicoletti ha inviato  la dichiarazione di voto in consiglio comunale di Marzabotto  del  gruppo di maggioranza riguardo al patto di sindacato Hera. L’accettazione della proposta avrebbe fatto perdere ai Comuni la maggioranza assoluta  del pacchetto azionario di Hera e reso quindi  possibile la privatizzazione della società. Le azioni Hera sono vendibili solo a un soggetto pubblico. Ciò consentirà di mantenere al pubblico la maggioranza assoluta del 51 5% del pacchetto azionario.

Ecco la dichiarazione:

In merito alle modifiche dello Statuto di Hera e all’approvazione di un nuovo Patto di
sindacato, oggi in discussione, il nostro Gruppo consiliare ritiene che il controllo pubblico dei servizi essenziali, tra i quali il servizio idrico, sia fondamentale per garantirne l’accesso da parte di tutti, ritiene inoltre che l’indirizzo della loro gestione debba essere improntato non solo alla necessaria economicità, ma anche al perseguimento di finalità di interesse pubblico e sociale.
Siamo consapevoli che le modifiche proposte al Patto di sindacato non mettono in
discussione la proprietà della rete di distribuzione idrica, che resta comunque un bene pubblico ai sensi della legge vigente, tuttavia la nuova formulazione del Patto, consentirebbe da parte dei Comuni sottoscrittori di poter mettere sul mercato una quota maggiore delle azioni di loro proprietà, consentendo loro di ridurla fino ad un minimo del 38,5%, rispetto al limite del 51% del precedente Patto di sindacato.
E’ pur vero che tale riduzione, anche a seguito delle modifiche allo Statuto contestualmente proposte in approvazione, non implicherebbe la perdita del controllo pubblico, che sarebbe comunque preservato mediante le clausole relative ai limiti di voto dei soci privati, alle maggioranze qualificate previste per l’approvazione di future modifiche dello Statuto, e alla prevalenza dei diritti di voto dei soci pubblici inserita nella nuova formulazione dell’articolo 7; ciononostante, come abbiamo già avuto modo di esprimere, siamo fortemente perplessi e contrariati circa le modalità con cui tutta questa “partita” è stata gestita e presentata ad amministratori e cittadini nei mesi precedenti da parte di livelli amministrativi e politici superiori ai nostri.
Il nostro Gruppo consiliare osserva che, al di là della mera proprietà, l’effettivo controllo
pubblico di Hera andrebbe meglio misurato in termini di efficacia da parte degli azionisti pubblici, nell’indirizzare e controllare la governance dell’azienda verso gli obiettivi di interesse pubblico e sociale già enunciati.
Ricordiamo come le Amministrazioni di Marzabotto hanno sempre disposto con estrema
oculatezza del patrimonio rappresentato dalle azioni Hera disponibili, utilizzandole in passato esclusivamente a copertura di investimenti di rilevante interesse pubblico ed evitandone comunque la vendita in condizioni di mercato svantaggiose.
In linea con le ragioni che hanno permesso la costruzione del precedente Patto di sindacato, e in riferimento anche al risultato del referendum popolare del giugno 2011 in cui gli italiani si espressero contro una privatizzazione dell’acqua riconosciuta come “bene comune”, esprimiamo la nostra attuale volontà di non vendere azioni Hera e che, anzi, potendo ne acquisteremmo.
Veniamo ora alla nostra scelta circa il voto di oggi che riguarda la decisione di stare o non stare dentro al nuovo Patto proposto:
il nostro Gruppo consiliare sottolinea che, in assenza di approvazione da parte del Consiglio Comunale delle modifiche proposte allo Statuto di Hera e del nuovo contratto di sindacato, il Comune di Marzabotto si troverebbe automaticamente al di fuori del Patto di sindacato stesso e si troverebbe così paradossalmente nella condizione di poter disporre liberamente dell’intera quota  azionaria di Hera in suo possesso; ciò determinerebbe anche l’impossibilità di poter influire in alcun modo sulle politiche di governo dell’azienda e, cosa ancora più paradossale e grave, le 2 nostre quote non rientrerebbero nel calcolo della quota pubblica, formata dalle quote dei soli soci aderenti al Patto provocando così una diminuzione della percentuale del controllo pubblico sulla
gestione del servizio idrico.
Quella che, anche grazie al nostro impulso, è divenuta una vera e propria querelle sociale e politica (per usare un eufemismo) nella nostra Regione ha visto un susseguirsi di “colpi di scena” e “cambi di rotta” che in larga parte si potevano evitare, a nostro parere, se, prima di approvare il Patto di sindacato e disciplina dei trasferimenti azionari, si fosse discusso di questi temi pubblicamente prima con i cittadini, come abbiamo fatto in questo Comune (a richiesta di tutti i Gruppi consiliari).
Ma vi e' un importante sviluppo nella vicenda: e' stato firmato il 23/4/2015 un Protocollo
d’Intesa tra gli Enti locali soci di Hera (rappresentati dal Presidente del Comitato dei Sindaci, Daniele Manca) e le Organizzazioni Sindacali Nazionali Confederali CGIL-CISL-UIL. Con questo Protocollo si è giunti ad una intesa condivisa da tutti i partecipanti sul fatto che, fermo restando che l’attuale Patto rimane in vigore fino al 30/06/2015, le Parti in causa si impegnano a confermare, nel prossimo mese di maggio, il blocco azionario, impegnandosi a vendere quote pubbliche solo ad eventuali acquirenti pubblici, mantenendo così la quota pubblica sopra al 51%.
Si tratta di un’Intesa che cambia radicalmente l’indirizzo politico e sociale del Patto che andremo ad approvare, proprio nella direzione da tutti auspicata, ovvero un mantenimento della quota azionaria pubblica superiore al 51%.
E’ con queste premesse (e solo con queste!) che dichiariamo il nostro “voto favorevole” alle modifiche proposte allo Statuto di Hera e alla stipula del nuovo Patto di sindacato; impegnando però il Sindaco e la Giunta ad agire in tutte le sedi opportune affinché venga dato nuovo impulso alle iniziative per realizzare un effettivo controllo pubblico dell’azienda Hera, con un governo improntato non solo alla necessaria economicità e razionalità, ma anche al perseguimento di finalità di interesse pubblico e sociale.
Non nascondiamo la sensazione di essere "burocraticamente costretti" a votare a favore per permettere al nostro Comune di stare dentro al Patto; siamo consapevoli di essere davanti ad una sorta di "ricatto burocratico-amministrativo" che fa sì che lo star fuori dal Patto diventi così il "male maggiore".
Siamo quindi costretti a votare questo "pacchetto unico" con il quale ci e' stata proposta
questa delibera, pur essendo assolutamente contrari alle modifiche allo Statuto di Hera che permettono di scendere sotto il 51% del controllo pubblico di Hera. Vincoliamo il nostro voto favorevole al rispetto della suddetta Intesa siglata tra le Organizzazioni Sindacali CGIL - CISL - UIL e il Presidente del Comitato dei Sindaci di Hera S.p.A., chiedendo che le Amministrazioni Comunali, compresa la nostra, mantengano gli impegni assunti davanti ai Sindacati il 23/04/2015.

6 commenti:

L'Appennino Informa ha detto...

Questo è un NO SENZA SE E SENZA MA e senza prendere per i fondelli nessuno, tanto meno i Cittadini !!!
"
DICHIARAZIONE DI VOTO
punto 1 dell'ODG del Consiglio Comunale del 27 Aprile 2014

“Approvazione del contratto di sindacato di voto e di disciplina dei trasferimenti azionari luglio 2015 - giugno 2018. Modifica Statuto Hera S . p.a. “

Un no senza se e senza ma da parte del Movimento 5 Stelle a questa delibera che:

calpesta il volere di ventisette milioni di cittadini che nel 2011 hanno votato un Referendum che non lasciava dubbi circa quale debba essere l'utilizzo dell'acqua pubblica;

non tiene conto delle indicazioni dei cittadini, emerse chiaramente durante il dibattito publico del 10 Aprile scorso in questa stessa Sala Consiliare, che hanno ribadito la contrarietà alla modifica dello Statuto e all'approvazione del nuovo Patto di Sindacato HERA;

trasforma HERA da Società a prevalente capitale pubblico in una Società a prevalente capitale privato facendo quindi venire meno quanto previsto nel punto 8.1 dello Statuto HERA e cioè che nessuno possa detenere più del 5% ( cinquepercento) delle azioni;

con gli articoli 7, 8, 9, 10 ed 11, di questa delibera, praticamente da il via ad una progressiva vendita delle azioni HERA detenute dal Comune di Marzabotto, dando mandato al Sindaco di farlo senza ulteriori consultazioni consiliari;

da una parte dice di volere premiare la fedeltà di chi non vende le azioni per almeno due anni con l'introduzione del “VOTO MAGGIORATO” e dall'altra ti prospetta come un prêt-à-porter la tabella delle vendite delle azioni da adesso a Giugno 2018;

allo stato attuale non è in grado di garantirci che l'eventuale vendita delle azioni non sia soggetta al Patto di Stabilità;

viene sottoposta a questo Consiglio Comunale, in un momento di assoluta confusione, in cui si susseguono notizie, dichiarazioni e prese di posizione le più disparate e contrastanti; il Sindaco di Bologna Merola e quello di Manerbio Minganti che dischiarano che non venderanno le azioni, le voci che Forlì e Ferrara abbiano venduto e nell'ultimo l'incontro del 23 aprile 2015, tra le Organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil ed il Presidente del Comitato di Sindacato di Hera S.p.A., Daniele Manca, alla presenza dei vertici aziendali, per discutere il rispetto del Protocollo d'intesa sottoscritto all'atto della fusione Acegas-Aps S.p.A. il 28/02/2013, che prevede il mantenimento della maggioranza pubblica assoluta delle quote azionarie in capo ai soci pubblici.

Rivolgiamo un appello accorato a tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza, affinchè non si compia oggi in questa Sala Consiliare lo scempio della Democrazia e li invitiamo ad unirsi al nostro NO SENZA SE E SENZA MA.

Ricordatevi, ricordiamoci che dovremo dare conto di quanto ci accinguamo a fare oggi ai nostri figli, ai nostri nipoti , quegli stessi ragazzi che, ironia della sorte, hanno partecipato al concorso HERA cantando “ L'acqua è di tutti” !!!

Grazie a tutti per l'attenzione ed in alto i cuori !

Maria Giuseppina Cusimano
[Capogruppo Movimento 5 Stelle Marzabotto]"

Caspare Ruggeri
attivista M5S

Anonimo ha detto...

SALSEDO DOCET

Anonimo ha detto...

Ma sig. Fabbriani, è sicuro di come titola il suo articolo?
Capisco che dal comunicato anche lei sia stato tratto in inganno.
Si, in inganno perchè di questo si tratta.
Allora è ben che tutti sappiano che la maggioranza di Marzabotto ha invece votato si alla ulteriore privatizzazione dell'acqua come richiesto dal PD.
Le giustificazioni contenute in questo comunicato dimostrano una cosa sola: Che non hanno neppure il coraggio delle loro azioni!
Una vera e propria turlupinazione dei Cittadini di Marzabotto che al 96,3 % avevano votato contro la privatizzazione dell'acqua.
Chi, dalla maggioranza, non ha votato a favore non ha neppure avuto il coraggio di partecipare alla seduta consigliare.
Meglio che lo sappiano

Anonimo ha detto...

Peccato che, dopo aver detto no a parole, poi abbia votato si nella delibera che privatizza.

Anonimo ha detto...

Facciamo che pubblichiamo la delibera presente all'albo pretorio

qui sotto vi copia incollate il documento, lo leggete e poi traete le conclusioni

http://www.comune.marzabotto.bo.it/upload/marzabotto/albopretorio_allegati/20150013c_11545_8484.pdf

Anonimo ha detto...

e questa è la delibera di rinvio della votazione

poi aspettiamo di vedere pubblicata la delibera approvata coì ognuno continuerà a farsi la propria opinione

di seguito il collegamento all'albo pretorio on line che avrete la costanza di monitorare

http://www.comune.marzabotto.bo.it/servizi/albopretoriointegrato/albopretoriointegrato_fase01.aspx