martedì 12 maggio 2015

Le radici di Sasso e le sue tradizioni rivivono nella processione mariana.




La parrocchia di Sasso Marconi si prepara a rendere omaggio alla sua protettrice, La Beata Vergine del Sasso, con la tradizionale processione che ogni 13 maggio rievoca il trasferimento della sacra immagine dalle cavità della Rupe al Borgo, avvenuto più di due secoli fa.

Domani sera quindi, alle 20.15, ritrovo davanti all’edicola mariana presso la Rupe, con il benvenuto a base di ‘ciambelle e bibite, offerte dalla Bruna Zannini. Poi, dopo una preghiera, partirà la processione fino alla chiesa con la statua conservata nel santuario.  
La devozione verso la Beata Vergine del Sasso è sempre stata molto forte negli abitanti di questo luogo e si è conservata nei secoli fin dai tempi lontani in cui fra Giovanni da Panico, religioso del tredicesimo secolo, pose una immagine della Madonna nelle caverne sotto la Rupe perché fosse di protezione ai viandanti e alle popolazioni del circondario. Da allora l’immagine è sempre stata venerata come dispensatrice di grazie e quindi invocata per richieste di aiuto. Negli ultimi decenni, grazie alla costante ed energica opera del parroco don Dario Zanini, questa devozione è stata conservata e ravvivata. Il più rappresentativo simbolo di questa attività è stata la recente realizzazione dell’edicola sotto la Rupe avvenuta con la collaborazione dell’amministrazione comunale.

Antonio Brini davanti all'edicola mariana.
I parrocchiani si sono subito fatti carico della cura e conservazione di questa edicola. Sono molti coloro  che dedicano un po’ di tempo a tenere in ordine sia la parte circostante sia  l’edicola stessa. Fra questi il più assiduo è certamente  Antonio Brini che ogni giorno si reca davanti alla Madonna, porta fiori e riordina tutto ciò che viene portato in omaggio dai fedeli. Brini vede in molti segni la benevolenza che la Madonna del Sasso dimostra a chi le è devoto. Riporta infatti diversi episodi e riferisce di numerose testimonianze riguardo a quelli che lui giudica ‘autentici miracoli’.  

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