di Paolo Giuffrida
Il 24 maggio del 1915 l'Italia dichiarava guerra
all'impero austro-ungarico, unendosi a quell'immenso e orrido massacro che già
da molti mesi si svolgeva nel cuore dell'Europa. Il 28 luglio, infatti, era
iniziata quella che passerà alla storia come la Prima Guerra Mondiale. Partendo,
infatti, da due colpi di pistola che a Sarajevo uccisero l'arciduca Francesco
Ferdinando, erede al trono asburgico, e sua moglie, nel giro di poche settimane
gli eserciti di Francia, Inghilterra e Russia si erano contrapposti a quelli di
Germania, Austria-Ungheria e Turchia.
La guerra durò quasi quattro anni e causò più di dieci milioni di morti e venti milioni di feriti. La fine della guerra non fece altro che preparare la seconda guerra mondiale che sarebbe scoppiata vent'anni dopo ... un po' come capita da sempre con tutte le guerre: servono solo a prepararne delle altre.
Domani, domenica 24 maggio, saranno cent'anni da quella sciagurata decisione dei governanti italiani.
Vi aspettiamo alle 17, al ‘Magazzino della Socialità e Cultura’ di Pioppe per raccontarvi la ‘Grande Guerra’ con i ricordi, le parole e le canzoni di coloro che vissero quell'esperienza terribile. Vi racconteremo la vera storia di Ignoto Milite, giovane contadino della nostra Valle, e vi parleremo di Vincenzo, di Nicola, di Angelo, di Emilio, di Alberto, di Enea e di tanti altri giovani che servirono, per amore o per forza, il nostro grande Paese.
Non mancate, sarà un modo per ripensare insieme la nostra storia collettiva di appena cent'anni fa, chiedendoci come fu possibile un disastro di quelle proporzioni che nessuno voleva (apparentemente) e che nessuno riuscì (volle) ad impedire.
Eppure, nel disastro generale, vi fu anche una straordinaria storia di solidarietà collettiva che merita di essere ricordata.
Domenica 24 maggio 2015, per alcuni attimi, vi condurremo nei luoghi claustrofobici delle trincee italiane della grande guerra e ... vi aspettiamo
La guerra durò quasi quattro anni e causò più di dieci milioni di morti e venti milioni di feriti. La fine della guerra non fece altro che preparare la seconda guerra mondiale che sarebbe scoppiata vent'anni dopo ... un po' come capita da sempre con tutte le guerre: servono solo a prepararne delle altre.
Domani, domenica 24 maggio, saranno cent'anni da quella sciagurata decisione dei governanti italiani.
Vi aspettiamo alle 17, al ‘Magazzino della Socialità e Cultura’ di Pioppe per raccontarvi la ‘Grande Guerra’ con i ricordi, le parole e le canzoni di coloro che vissero quell'esperienza terribile. Vi racconteremo la vera storia di Ignoto Milite, giovane contadino della nostra Valle, e vi parleremo di Vincenzo, di Nicola, di Angelo, di Emilio, di Alberto, di Enea e di tanti altri giovani che servirono, per amore o per forza, il nostro grande Paese.
Non mancate, sarà un modo per ripensare insieme la nostra storia collettiva di appena cent'anni fa, chiedendoci come fu possibile un disastro di quelle proporzioni che nessuno voleva (apparentemente) e che nessuno riuscì (volle) ad impedire.
Eppure, nel disastro generale, vi fu anche una straordinaria storia di solidarietà collettiva che merita di essere ricordata.
Domenica 24 maggio 2015, per alcuni attimi, vi condurremo nei luoghi claustrofobici delle trincee italiane della grande guerra e ... vi aspettiamo
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