In occasione della Giornata Mondiale dei diritti umani e
anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani ONU (10 dicembre
1948), l'Istituzione Casalecchio delle Culture, in collaborazione con diverse
associazioni di impegno civile, propone un programma di iniziative culturali
per riflettere sul tema, incrociando la questione dei diritti umani a quelle
del pacifismo, delle guerre, della disabilità, delle migrazioni
e della legalità.
Domani,
martedì 9 dicembre alle 18, in Piazza delle
Culture, Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese presenteranno
in anteprima editoriale il libro Manifesti
raccontano... le molte vie per chiudere con la guerra, da loro curato e
in uscita a giorni per i tipi Futura. A dialogare con i curatori sarà Christine
Weise, attivista e componente del Coordinamento Donne di Amnesty
International.
Il libro nasce da un'esperienza ultratrentennale di
raccolta, catalogazione, studio e valorizzazione di manifesti a carattere
pacifista e ambientalista, oggi raccolti nel CDMPI – Centro di
Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale con sede presso la Casa
per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di Reno, che costituisce, con quasi
5.000 documenti, la più grande raccolta di manifesti pacifisti al mondo.
Manifesti raccontano…, realizzato in
collaborazione con l'International Network of Museums for Peace, consente
di ripercorrere per immagini la storia dei movimenti per la pace e la
nonviolenza, per l’ambiente e i diritti umani in vari luoghi del mondo,
partendo dalla frase del giornalista Robert Fisk secondo cui "I
manifesti, come al solito, dicono tutto" per problematizzarla
criticamente attraverso schede interpretative di immagini significative e saggi
generali, introdotti dalle prestigiose prefazioni di Peter van den Dungen
(che sottolinea: "Nonostante i social media e altre innovazioni nel mondo
delle comunicazioni, l’umile manifesto continua a rivestire una funzione
essenziale, che questo libro straordinario celebra degnamente”) e Joyce
Apsel.
La presentazione, durante la quale sarà proiettata
una selezione di manifesti pacifisti, è a ingresso libero.
Sempre domani, martedì 9 dicembre, alle 21, il Pubblico Teatro ospita lo spettacolo-inchiesta
Rwanda. Dio è qui, proposto in
collaborazione con Amnesty International Bologna.
Dopo l'apprezzatissimo La Scelta sul conflitto balcanico, Marco Cortesi e Mara
Moschini ricordano, con il testo da loro scritto e interpretato e prodotto
da MC Teatro Civile, il ventennale del genocidio ruandese,
"il più veloce e sistematico della storia dell'umanità", con una
stima di 800.000 vittime nelle poche settimane tra aprile e luglio 1994. Anche
in questo nuovo avvincente spettacolo di teatro civile è al centro una scelta:
quella di un uomo e una donna che, nel pieno del massacro, decidono di fare la
cosa giusta preferendo la lotta alla fuga, con un gesto di inimmaginabile
coraggio.
L'ingresso allo spettacolo, la cui visione è
sconsigliata a un pubblico di età inferiore ai 14 anni per la durezza dei temi
trattati, è a offerta libera a favore delle attività di Amnesty
International, con possibilità di prenotazione presso il Gruppo di Bologna
(gr019@amnesty.it).
Sguardo su un'altra Africa per l'iniziativa di mercoledì
10 dicembre alle ore 20.30 in Casa della Conoscenza, quando in Piazza
delle Culture è in programma, in collaborazione con CEFA ONLUS, la
proiezione del documentario Less is
More. Crossing Disability in Tanzania (Italia, 2014 – 52') di Luca
Vasco, presentato in occasione della Giornata dei Diritti delle Persone con
Disabilità del 3 dicembre.
Il film testimonia l'emozionante ritorno in Tanzania
di Norberto De Angelis, già campione europeo di football americano, che
in quel Paese nel 1992 fu vittima di un grave incidente stradale che lo lasciò
in sedia a rotelle, per un viaggio di 750 km in handbike, da Njombe e Dar Es Salaam. De Angelis ha incontrato
la popolazione delle terre attraversate per incarnare e proporre uno
straordinario messaggio di incoraggiamento e speranza per tutte le persone
disabili, che spesso nel contesto sociale tanzaniano sono emarginate e
nascoste: lo stesso "si può fare" che il CEFA promuove
in Tanzania con il progetto LESS is More,
dove "LESS" sta per "Labour, Empowerment and Social
Services", al fine di promuovere l'inserimento lavorativo e sociale
delle persone con disabilità.
La proiezione, a ingresso libero, sarà introdotta da
un breve videomessaggio del regista Luca Vasco e dagli interventi di John
Martin Kregel, responsabile comunicazione del progetto Less is More che ha seguito tutto il percorso di De Angelis, e Marco
Benassi, responsabile dei progetti CEFA in Tanzania.
Ultimo appuntamento mercoledì 17 dicembre alle
ore 11.00, sempre in Casa della Conoscenza – Piazza delle Culture,
con la conferenza-spettacolo Leila
della tempesta, proposta da Associazione Carta Bianca (in
collaborazione con la Biblioteca C. Pavese) e curata da Giorgia Boldrini nell'ambito
del progetto "Sulle tracce di Dossetti" sostenuto dalla
Regione Emilia-Romagna.
Il testo di Ignazio de Francesco, islamologo
e membro della Piccola Famiglia dell'Annunziata fondata da Dossetti, nasce da
un dialogo durato quattro anni con detenuti di lingua araba in Italia, e traspone
la loro esperienza di migranti nella storia della giovane Leila: la sua
partenza da un villaggio tunisino, il naufragio nel Mediterraneo e l'arrivo a
Lampedusa, la scelta di spostarsi nel Nord Italia, il traffico di droga, il
carcere e la possibilità di un nuovo inizio attraverso un "incontro con
l'Altro".
Lo spettacolo in cinque scene, interpretato da Serena
Dibiase e Alessandro Berti con Giancarlo Sissa come cronista,
è seguito da un momento di dibattito sui temi sollevati (dialogo interculturale
e interreligioso, immigrazione, accoglienza, legalità). Leila della tempesta è destinato alle classi quarte del Liceo L.
Da Vinci di Csasalecchio di Reno, ed è aperto al pubblico con ingresso
libero fino a esaurimento posti.
Per informazioni, tel. 051.598243 oppure e-mail info@casalecchiodelleculture.it
2 commenti:
Meno chiacchiere, piu' ascolto dei cittadini
Non esistono diritti senza doveri corrispondenti.
Purtroppo nella religione "sinistra", "dirittista" questa ovvia ed elementare verità è stata rimossa insieme ad altre, come del resto avviene in tutte gli inquinamenti religiosi: le mezze verità (o falsità) campate per aria.
Bah.
Il "genocidio" ruandese è stato ampiamente studiato ed è uno dei classici esempi di collasso per sovraccarico antropico.
Si veda qui, ad esempio, il lavoro di Jared Diamond.
Non c'è alcun diritto a migrare.
Le migrazioni di massa sono una violenza contro Gaia e contro le comunità contro le quali questo avviene.
La storia è piena di genocidi, di massacri, di violenze dovute alla migrazioni di massa. Ignorare la storia è scemo.
Ciò (la migrazione di massa) è ancora più grave in una scatola di sardine stipate come l'Italia e il fatto che esso avvenga con la violenza della prevaricazione, dell'entrare a forza in un organismo sociale che è contrario, un aggravante.
Non ho mai letto tante stupidaggini neoreligiose, catechistiche messe insieme come in questa pagina.
Posta un commento