E chi voleva sentire vicino la mistica semplicità
della natività di Betlemme ha dovuto raggiungere ieri sera la piccola piana di Panico, seguire
i fuochi, novella stella cometa di Marzabotto, accesi dai parrocchiani lungo il
sentiero che fiancheggia la storica chiesa che fu dei Conti Di Panico e
raggiungere la piccola costruzione a capanna dove Giuseppe e Maria riproponevano
con fedeltà la scena di 2000 anni fa in
Palestina, felici per il nuovo dono di vita, incerti per il futuro che si
prospettava loro e sicuri di non essere abbandonati da Chi tutto può.
Ancora una volta, e con maggiori quadri di immagine
da presepe rispetto alle prove degli anni passati, i parrocchiani di Panico
hanno saputo allestire un ‘presepe vivente’ di fortissima suggestione che ha registrato un grande coinvolgimento. A
dare ancor maggior credibilità alla rappresentazione la cornice offerta dalla
chiesa romanica, uno dei pochi monumenti di millenaria storia della valle del
Reno, non abbastanza apprezzata per
l’indubbio valore storico, architettonico e monumentale che può vantare.
Osservando il tutto era difficile capire se i
figuranti esaltavano la bella costruzione religiosa o se fosse la stessa chiesa
romanica a dare valore al presepe vivente. Entrambe le cose, direi.
Certo seguire il circuito dei fuochi era un
‘pellegrinaggio’ che offriva diversi aspetti positivi. Al piacere dell’immagine
sacra della natività tanto bene riproposta, si aggiungevano le numerose
riproduzioni di mestieri e scene storiche offerte da figuranti in
‘costumi decisamente ricercati , belli e fedeli a quelli dell’epoca’.
Poi, le offerte di ristoro che andavano dal vin brulè, alla polenta e alla
minestra di fagioli e con una licenza, quella del moderno tè (licenza approvata di
buon grado per il freddo pungente della notte). L’ingresso alla città del ‘Redentore’ era presidiato da un soldato armato di tutto
punto che vigilava sugli arrivi e sugli
scambi commerciali.
Poi a dare alla notte di Natale di Panico ancor più
vicinanza alla notte di Betlemme, il battesimo di una neonata durante la messa
della Mezzanotte. Il rito religioso si è arricchito infatti dall’ingresso nella
comunità religiosa di Panico della piccolissima Alice, accettata dall’intera
comunità e consacrata da don Aldemo durante la funzione religiosa.
Evviva Panico.
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I Re Magi |
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Il soldato di guardia |
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Una mercante |
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La maga |
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La casa del ricco |
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La polenta |
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La formaggiaia |
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La mendicante |
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La stiratrice |
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La lavandaia |
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Visitatori |
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L'uomo con gli animali |
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La Natività |
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Il fabbro |
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Il ciabattino |
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La venditrice di stoffe |
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Il ristoro |
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Il sentiero che porta alla capanna |
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Il presepe della chiesa |
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L'ingresso in chiesa del corteo |
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Don Aldemo |
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