Non si sa se ridere o piangere. A Vergato si è tenuto ieri un
convegno finalizzato ad analizzare e individuare le prospettive offerte dell’Appenino di approviggionamento
di energia ricavata da fonti rinnovabili
e un lettore ha inviato questa notizia, riportata da Vergato
News 24, evidentemente per sottolineare e denunciare che, se questo è il modo
di procedere, il futuro di autoapprovvigionamento energetico dell’Appennino non
promette nulla di buono.
La denuncia
si riferisce alla presenza a Vergato di una pala eolica installata nel 2008 in prossimità della Baita degli Alpini per
produrre energia, capace di produrre energia elettrica, ma che nessuno ha mai
visto girare, per cui è improduttiva. La
bella pala è stata inaugurata in pompa magna, ma mai terminata: un bello spot
propagandistico per gli amministratori e un altrettanto toccante ‘fiasco’
produttivo. “Tutto normale”, dirà certamente qualcuno. “Siamo in Italia”.
A qualcuno però il ‘rospo’ non va giù e ha
presentato una interrogazione alla Giunta comunale di Vergato nella quale si chiese
spiegazioni per l’evidente spreco di soldi pubblici e chiarimenti su ‘tutta la
disgraziata vicenda’. Qualcun altro ironizza dicendo che quel ‘non girare delle
pale’ produce un altro spiacevolissimo ‘girare’, uno dei tanti provocati dall’incomprensibile
modo di spendere dei politici.
Sarà
certamente interessante conoscere la risposta e ancor più interessante sapere
se mai quella pala produrrà un po’ di energia utile ad attivare ‘qualche lampadina’ e schiarire così tanto il buio della notte, quanto quello
amministrativo.
4 commenti:
La Sindaca dell'epoca è la stessa che ha fatto togliere il secondo binario però......se non ha mai preso neppure il 50% dei voti ci sarà qualche ragione......
Anonimo delle 15.08 suvvia lasciaci trascorrere le feste tranquilli.
non nominare il nome invano.
Tutto l'intervento "ecologico" in Italia è un bluff.
Si è ecologici solo se c'è da prendere un finanziamento, se c'è da dare un finanziamento, o comunque se c'è una possibilità di speculazione.
Per rimanere solo nel nostro capoluogo oltre alla (non)turbina eolica verticale della baita degli Alpini, che vedo tutti i giorni dal mio posto di lavoro, vorrei citarvi altri casi:
il progetto "Scuola in classe A" della provincia interessò anche l'istituto superiore Fantini di Vergato, pannelli fotovoltaici per ben... udite udite... 30 metri quadrati, alla domanda perchè così pochi?? (al Fantini ci sono oltre 1000 mq immediatamente disponibili semplicemente appoggiando i pannelli senza ulteriori strutture di supporto) la risposta fu uno sguardo che intendeva "non sta bene fare certe domande".
Sempre al Fantini, che nell'attuale sede è in funzione da circa un decennio, esiste una, anzi 2 con la palestra, bellissime centrali termiche che bruciano tanto tanto gas naturale per "sprecarlo in calore a bassa temperatura"; il concetto di cogenerazione (elettrico+termico cioè scalda con gli scarti termici della generazione elettrica) è noto e diffuso in Italia almeno dalla crisi petrolifera del 1973, le turbine Kawasaki (ma anche altre, non ho interessi pubblicitari) sono disponibili in Europa almeno dal 1982, male che vada in Italia era possibile (forse oggi non più) costruire grandi motori adatti all'uso.
Ospedale: da poco ristrutturato, come sta a centrale termica? Entropia a go-go o c'è un uso un pò più intelligente dell'energia?
Se ci spostiamo a Grizzana, quindi non molto lontano, un agricoltore era disponibile ad installare 3 turbine del tipo di cui si parla (forse un po' più grandi) ma si è dovuto fermare di fronte all'imposizione di un allacciamento alla rete elettrica di media tensione a costi non affrontabili.
Quindi vedete io sono ecologico solo se mi finanziano o se finanzio magari gli amici o se prendo voti o se ho soldi europei da buttare via o... o... oppure ma va là, chi se ne frega, vado a fare il pieno di benzina, tanto paga la ditta.
Valerio Pezzoli
insegnante e cittadino
A proposito di pieno di carburanti: il distributore Shell subito dopo il paese eroga benzine, diesel e gpl ma non metano, altro carburante ecologico ed economico e gli passa il metanodotto a 4 bar di pressione giusto sotto il piazzale.
La proprieta' e' la stessa del mega distributore di via Stalingrado a Bologna il piu' grosso della provincia per il metano, quindi sa benissimo di cosa si parla.
I vergatesi che hanno un'auto a metano sono costretti a rifornire a Porretta o a Sasso Marconi... il distributore in oggetto e' stato ristrutturato lo scorso anno, gallina beccami se l'amministrazione comunale al momento delle richieste di permesso per i lavori e' mossa per chiedere l'installazione di almeno una colonnina di metano.
Sarebbe stata utile per incentivare l'uso di carburanti puliti e dare la possibilita' ai cittadini di spendere meno soldi in tempi di crisi, in tutta la valle del Reno e nei comuni limitrofi, e con il traffico che c'e' sulla porrettana sarebbe stata un ottimo investimento anche per la proprieta'.
Posta un commento