mercoledì 3 dicembre 2014

IMU anche per i terreni montani. E' opportuno ?




Qual’ è il carico contributivo che verrà applicato ai terreni montani a seguito delle nuove disposizioni IMU che attribuiscono una imposta anche a tali terreni. Lo chiede preoccupata in una interrogazione il consigliere regionale del PD, Luciana Serri ( nella foto).
 
Il consigliere scrive. “  Il  Decreto ministeriale  riconoscere l’esenzione IMU per i terreni agricoli in virtù della loro altitudine.  Tale indicazione  conferma l’esenzione totale solo per i Comuni collocati ad un’altitudine superiore ai 600 metri, prevede l’esonero esclusivamente per i coltivatori diretti iscritti alla previdenza agricola e per gli imprenditori agricoli professionali dei Comuni compresi tra i 281 e i 600 metri ed elimina ogni agevolazione al di sotto dei 281 metri.  Con questi criteri, solo 1578 comuni montani in tutta Italia beneficerebbero dell’esenzione totale, altri 2568 potrebbero goderne solo per le categorie sopra citate e 3912 perderebbero ogni tipo di esenzione”.
 
Quindi la Serri , evidentemente temendo che un ulteriore ‘balzello’ a carico di proprietà svantaggiate, aggravi la penalizzazione e renda possibili ulteriori abbandoni, ricorda :  “Il supporto ai comuni montani nasce in primo luogo dal riconoscimento del valore sociale ed ambientale che il presidio umano svolge in quei territori, tanto più importante di fronte al dissesto idrogeologico che oggi interessa porzioni sempre più estese della Penisola. Le Istituzioni locali, fra cui la Regione Emilia-Romagna, hanno progettato e finanziato negli anni strategie di sostegno e promozione delle zone montane, cercando di garantire ai cittadini  la presenza di servizi di qualità ed il sostegno all’economia locale, fatta in primo luogo di turismo e di agricoltura. L’attuale provvedimento, oltre a suscitare fra gli esperti perplessità di tipo tecnico circa le modalità di individuazione delle fasce d’altitudine, appare fortemente penalizzante nei confronti di un settore già pesantemente colpito dalla crisi dei consumi, oltre che dai sempre più frequenti disastri metereologici, e rischia di mandare in fumo gli sforzi fin qui fatti per i territori montani”.
E termina chiedendo . “Quanti sono i Comuni della  Emilia-Romagna che risulterebbero penalizzati dall’applicazione della norma e quale è la posizione  che la Giunta intende assumere presso il Governo nei confronti del provvedimento”

Il lettore che ha segnalato l'interrogazione si chiede: 

La Saliera, che tanto bene ha fatto per la montagna,  cosa dirà? Il PD locale si dissocerà dal PD nazionale?  ..... chi vivrà vedrà.
 


3 commenti:

Anonimo ha detto...

questa corsa continua alla ricerca di denaro, affoga solamente chi lo deve tirare fuori dalle tasche ed in genere sono sempre quelli e per dirla in parole povere...... tutto questo non porta a niente. Affogheremo nei problemi continui ed errisolvibili, meglio scappare subito dall' italia, non vedo via di uscita.

Anonimo ha detto...

PERCHE' UN SOLO COMMENTO...NESSUNO E' COINVOLTO?

Cesare Zecca ha detto...

La prima difesa che si fa nei confronti di coloro che hanno uno stabile in montagna è lo stop assoluto al consumo di territorio, alle edificazioni su terreno verde, alle conversioni d'uso pro speculazione di qualsiasi tipo, all'aumento del nuovo invenduto in un mercato diluviato di esistente invenduto.
Mi chiedo sempre come mai cittadini e paesani non si accorgano di questo prelievo delle nuove edificazioni, tanto pesante quanto occulto ai loro portafogli, al valore dei loro immobili.
Mah.

Il Partito Dellacrescitaedilizia se lo dimentica sempre.
E' come chiedere ai topi di far la guardia al caseificio.