giovedì 13 febbraio 2014

La chiusura del 'centro maternità' dell'ospedale di Porretta Terme è un 'rospo' che nessuno vuole ingoiare.



Anima il mondo politico l’annunciata chiusura del ‘reparto maternità’ dell’ospedale do Porretta.  

ANDREA  DEFRANCESCHI, del Movimento 5 Selle informa che ‘domani sarà in piazza a Porretta per protestare assieme a sindaci ei cittadini montani’ e aggiunge:

“E’ da quando sono arrivato in questo strano sistema che continuo a chiedere alla Giunta, e nello specifico al dottor Lusenti, quali siano le intenzioni di questa Regione in merito ai servizi sanitari che intende offrire ai suoi abitanti, ma ormai non serve più: sono chiarissime. Con una mano aprono grossi centri ospedalieri che dovrebbero aggregare servizi, mentre con l’altra chiudono i reparti e servizi essenziali per i cittadini di serie b della provincia. Che sia Pavullo, Bellaria, Porretta o Comacchio poco importa. 78 parti anziché i 500 richiesti? Amen. Cosa sarà mai farsi decine di chilometri in travaglio? Certo, speriamo non nevichi.  In caso, l’Ausl dell’Ospedale Maggiore di Bologna si è attrezzata: affitta camere negli alberghi che mette a disposizione delle pazienti. Operazione di tipico raziocinio di una regione che ormai di popolare ha ben poco.

Già nel 2011 chiedevo quali fossero ‘le politiche e gli intendimenti futuri in termini di offerta di servizi dei poliambulatori, la loro distribuzione sull’Appennino bolognese’. Finalmente la risposta, che smentisce le rassicurazioni che ci hanno dato in questi anni  e che certo non ci hanno mai convinto. Tutte scritte nelle loro risposte tanto ufficiali e cerimoniose quanto fasulle.

Risposte che non mi vanno bene per niente. Motivo per cui domani sarò anch’io assieme ai sindaci della montagna e ai cittadini di Porretta Terme davanti all’ospedale per impedire la chiusura del reparto di maternità”.

Il  Vice Presidente del Gruppo FI-PdL in Regione Galeazzo BIGNAMI non fa sconti e accusa:

“La decisione di chiudere il punto nascite dell’Ospedale di Porretta Terme ha nomi e cognomi ben precisi: Vasco Errani, Carlo Lusenti, Tiziano Carradori, Francesco Ripa di Meana.

In due parole il Partito Democratico.

Nel corso degli incontri, delle Udienze Conoscitive, delle riunioni con le Istituzioni territoriali tutti garantivano la tutela e la salvaguardia del punto nascite di Porretta, profondendosi in rassicurazioni e in garanzie.

Oggi invece è chiara la responsabilità politica di chi vuole umiliare un territorio, costringendo lentamente, ma inesorabilmente, i residenti dell’Alto Reno a rivolgersi altrove per ricevere i servizi minimi essenziali.

E’ semplicemente vergognoso che l’Assessore Lusenti non abbia ritenuto neanche di incontrare gli Amministratori e i cittadini impegnati nella difesa del Punto Nascite; è semplicemente vergognoso che il Presidente Errani abbia ritenuto di inaugurare due volte (!!!) l’Ospedale di Porretta Terme in campagna elettorale, dimenticandosi di esso ora che doveva essere tutelato; è semplicemente vergognoso che Carradori e Ripa di Meana attuino tagli indiscriminati preoccupandosi di salvare alcune realtà e penalizzandone altre in maniera del tutto arbitraria.

Ancor più vergognoso è vedere esponenti politici che davanti ai cittadini criticano la scelta del PD, di SEL e delle altre forze di maggioranza, ma quando devono battere i pugni sul tavolo dei loro capi in Regione per difendere un territorio si genuflettono vergognosamente e si piegano al potente di turno.

Per questo ribadiamo con fermezza e intransigenza il nostro NO alla chiusura, perché sia chiaro chi è complice di questa scelta umiliante e degradante per il territorio e chi ad essa si è opposta.

Questa è l’ennesima dimostrazione di incapacità politica dell’Assessore Lusenti, valuti l’opportunità di dimettersi”. 

Ancora più severo il consigliere di Lega Nord Manes Bernardini che intravvede nella chiusura del ‘centro nascite’ LE IPOTESI di reato : “INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO” E “DANNO ERARIALE”.

Scrive infatti:

“Propongo una denuncia per ‘interruzione di pubblico servizio’ e 'danno erariale', se l’assessore Lusenti non farà un passo indietro sul taglio del punto nascite di Porretta.

Il trasferimento di donne incinta a 65 chilometri di distanza, con strade dissestate e tutti i disagi che ne conseguono, compromette in materia determinante la qualità del servizio e il livello delle cure. Quanto all’ipotesi di danno erariale, la si trova nel fatto che sono ‘stati spesi milioni di euro di soldi pubblici per investimenti nell’ospedale’ e ora la Regione sta progressivamente smantellando la struttura, vanificando milioni di euro di stanziamenti. Non solo, la giunta taglia i servizi, ma ‘blinda’ i maxicompensi dei dirigenti. Per il solo direttore generale, sanitario ed amministrativo dell’Ausl di Bologna spendiamo infatti 472.834 euro all’anno. Lusenti gioca a nascondino e si sta sottraendo al confronto. Ancora una volta indigna il mancato coinvolgimento di cittadini e sindaci nelle scelte, uno schiaffo alla sbandierate politiche di partecipazione pubblica".








3 commenti:

Anonimo ha detto...

Aspettando la risposta, c'è da chiedersi anche con che tranquillità ci si puo' affidare al personale del Maggiore qualora trovasse conferma di quanto dichiarato da un'organizzazione sindacale circa la situazione molto grave, per la mole di lavoro l’organizzazione dello stesso che risulta non sostenibile.
Tradotto possiamo trovarci a personale potenzialmente affetto da stressi da lavoro correlato.

http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?vi=att&dl=6f01695f-3db9-1196-82cb-52ef94c9c885&dl_id=2&dl_t=html&dl_a=y&ev=0

Anonimo ha detto...


Da qualche parte dovevano tagliare per far vedere che sono bravissimi a farlo.E' tipico del pd anullare i servizi alla gente che conta poco e mai come in questo periodo, cominciando dalle periferie territoriali.

Anonimo ha detto...

Meno di due parti la settimana, ma stiamo scherzando! Bene hanno fatto a chiudere un reparto che costava una follia, non serviva quasi a nulla.