lunedì 6 dicembre 2021

La legge consente di affiancare consumatori e imprese in crisi per il sovra indebitamento, fino all’esdebitazione

 Il consigliere regionale Marco Mastacchi ha presentato  il progetto di legge “Interventi per sostenere l’attivazione di sportelli pubblici di ascolto per il sovra indebitamento”.

 

Nella presentazione si legge

 

Introdotto nel sistema giuridico italiano dalla legge 3/2012, il “sovraindebitamento” si configura come la difficoltà a pagare i debiti da parte di consumatori o piccole imprese, a causa di uno squilibrio tra le disponibilità economiche ed i debiti da pagare.

Nel 2012, con l’approvazione delle Legge 3/2012 e il successivo decreto legge 179 il Parlamento ha disciplinato una nuova tipologia di concordato per comporre le crisi di liquidità del singolo debitore, al quale non si possono applicare le ordinarie procedure concorsuali, e ne ha esteso l’applicazione anche al sovraindebitamento del consumatore.

Viene considerato “sovraindebitato” colui che per motivazioni di qualsiasi natura non riesce a far fronte ai debiti e non dispone di “patrimonio prontamente liquidabile” per onorare il debito scaduto. E’sovraindebitato anche il soggetto che non sarà in grado di pagare in breve termine, anche se ancora non insolvente. Ad esempio, un dipendente che ha sempre pagato la rata del mutuo, se licenziato, potrà accedere alle procedure di sovraindebitamento se non ha risorse per pagare le rate future.

In sintesi, la finalità principale della legge sul sovraindebitamento è quella di permettere legalmente al debitore di pagare quanto gli è possibile e di vedersi cancellato il debito che è accertato non può essere pagato. In questo caso si parla quindi di “esdebitazione” ovvero di cancellazione del debito non onorato.

Questa opportunità non va intesa come una sanatoria del debito. È offerta la possibilità a chi ha troppi debiti di pagare quanto gli è possibile, in relazione alla propria situazione di reddito, patrimonio e carico familiare. L’approccio è quindi di equilibrio tra i diritti del debitore ad una vita dignitosa e quella dei creditori di ottenere almeno una parte di quanto dovuto dal soggetto sovraindebitato.

Inutile sottolineare come l’emergenza pandemica e la conseguente crisi economica abbiano convinto il legislatore che il ricorso a tali procedure rappresenti lo strumento migliore per fronteggiare la drammatica situazione nella quale si sono venute a trovare piccole imprese, lavoratori autonomi, consumatori e famiglie e per offrire una seconda possibilità a coloro che a causa della pandemia hanno visto sfumare il progetto di lavoro sul quale avevano creduto ed investito. Se vogliamo pensare ad una ripartenza è necessario offrire a tutti coloro che hanno subito la chiusura forzata della propria attività con perdite economiche la possibilità di ottenere l’esdebitazione in tempi rapidi e a spese contenute.

La norma prevede tre distinte procedure di sovraindebitamento molto diverse tra loro, a cui con l’avvento del codice della crisi si è aggiunta una quarta possibilità del tutto nuova, sotto forma di semplice domanda. Tutte sono finalizzate all’esdebitazione del debitore che ha contratto troppi debiti rispetto alle proprie possibilità attuali.

 

La procedura di sovraindebitamento è tecnicamente una piccola procedura concorsuale, e serviranno professionisti specializzati e un serio percorso con il Tribunale competente per residenza per raggiungere l’obiettivo di vedersi cancellare i debiti non pagabili.

Nessun miracolo che azzera in un colpo solo i debiti, ma se ci sono le condizioni, in alcuni mesi si può ottenere l’approvazione di un piano che riporti il debito a quanto è possibile pagare, e ritrovare la serenità all’interno della famiglia e del proprio lavoro. Una misura di cui potranno beneficiare consumatori (ovvero persone fisiche senza partiva IVA - dipendenti pensionati e inoccupati, ecc), piccole imprese non fallibili ( con un fatturato inferiore a 200.000 euro annui, patrimonio inferiore a 300.000 euro e debiti inferiori a 500.000 euro), aziende agricole di tutte le dimensioni, professionisti iscritti ad albi e ruoli, start up innovative, enti no profit (onlus, associazioni, ecc).


Si tratta di un percorso abbastanza complesso, che rende complicato per la persona sovraindebitata, non esperta e pressata dai creditori, scegliere il percorso giusto da intraprendere e che richiede l’assistenza di qualcuno di competente in materia. Da questa esigenza nasce la proposta di Legge di Rete Civica, che
intervenendo in modifica della legge regionale 29 novembre 2019, n.28, e prendendo atto delle molteplici difficoltà, sia di natura operativa, che psicologica, che i soggetti sovraindebitati si trovano ad affrontare, si prefigge innanzitutto (art. 2) di incentivare i Comuni e gli altri enti locali ad istituire, nei rispettivi territori, degli sportelli pubblici di ascolto per il sovraindebitamento, che offrano gratuitamente, attraverso personale competente e qualificato, attività di consulenza e informazione ai soggetti in difficoltà, per aiutarli a inquadrare correttamente la situazione di ciascuno, individuare la documentazione necessaria da presentare agli OCC (Organismi di Composizione della Crisi), agevolando l’accesso, nel modo più adeguato, ai servizi resi dagli OCC stessi, secondo quanto previsto dalla legge n.3/2012. Il soggetto sovraindebitato, in genere, non è infatti in grado da solo di ricostruire tutto il percorso delle scelte economiche e finanziarie che lo hanno condotto alla situazione di sovraindebitamento, né di trovare delle vie d’uscita.

Gli sportelli pubblici di ascolto, una volta attivati, potranno fornire agli utenti anche sostegno psicologico.

A tali fini, il progetto di legge promuove e sostiene altresì lo svolgimento di specifici corsi di formazione ed aggiornamento per il personale addetto agli sportelli di ascolto, affinchè possano fornire alle persone sovraindebitate un’adeguata consulenza sia sul piano tecnico che psicologico. 

Si tratta di un problema che colpisce moltissime famiglie italiane e che questa pandemia ha portato a picchi inusuali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Balle.

Pagare un debito di moneta con altra moneta emessa a debito è impossibile: a lungo andare si pagherà con i propri beni, o con il proprio lavoro non retribuito: con la schiavitù.