Riceviamo:
"Ancora una volta i ragazzi della montagna sono discriminati. Dalla scorsa primavera, infatti, "a causa della pandemia, la presenza del Medico dello Sport presso l'ospedale di Alto Reno Terme è stata sospesa e, al momento, non si hanno informazioni circa una regolare ripresa. Così gli atleti di Alto Reno Terme, Gaggio Montano, Castel di Casio, Lizzano in Belvedere, Castel D'Aiano, Montese e comuni limitrofi "si trovano a dover pagare o, comunque, a spostarsi di diversi chilometri, per poter conseguire l'idoneità necessaria a praticare l'attività sportiva".
La denuncia è del consigliere regionale
della Lega Michele Facci ( nella foto), che ha annunciato un'interrogazione urgente in
Regione sull'argomento. "Stiamo parlando di ragazzi che
hanno meno di 18 anni e che, quindi, hanno diritto a effettuare gratuitamente
la visita medico sportiva. Ma attualmente l'ambulatorio Asl più vicino che
effettua il servizio- egli afferma- è a Casalecchio di Reno, dove i tempi di
attesa sono lunghi, dal momento che confluiscono lì anche i pazienti che fanno
riferimento all'ospedale, dove pure il servizio è sospeso.
I
genitori, per accompagnare i figli dal medico, sono quindi costretti a prendere permessi dal
lavoro o rivolgersi a strutture private, anche fuori regione, con conseguenti
disagi e costi aggiuntivi". Il problema si è scaricato sul privato, evidenzia
Facci, già sommerso da altre richieste. "I tempi di attesa sono diventati
quindi lunghissimi anche nel privato. Ma senza idoneità agonistica gli atleti
non possono allenarsi né disputare alcuna gara o campionato". (Bil/
Dire)
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