venerdì 28 febbraio 2020

Il Coronavirus sospende anche il precetto festivo e le processioni

Riceviamo:

Raccomandando i criteri di prudenza, la Curia di Bologna invita a evitare concentrazione di persone in spazi ristretti e per lungo tempo, sia in riferimento alle attività parrocchiali che diocesane. Tuttavia, le chiese rimangono aperte al culto e alla preghiera individuale.

E' sospeso il precetto festivo, quindi i fedeli non sono tenuti all’obbligo di partecipare alla S. Messa. Tuttavia, è consentita la celebrazione delle Messe festive - a condizione che venga ottemperata la disposizione precedente  - evitando processioni e assembramenti di persone al temine delle celebrazioni. Coloro che per motivi di salute non si sentissero di partecipare alla Messa, preghino nelle loro case, seguendo eventualmente le celebrazioni trasmesse via radio, televisione o streaming. Sono quindi consentite le celebrazioni liturgiche feriali che non comportano un afflusso significativo di fedeli.

Rimane l'obbligo di svuotare le acquasantiere e la distribuzione della Comunione solo sulla mano, rimane sospeso il segno di pace

Per i funerali è consentita la celebrazione eucaristica con i soli familiari.

Sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali. Consentite invece le visite ai malati e l’Unzione degli infermi.

Gli incontri di catechismo e del dopo-scuola riprenderanno alla riapertura delle 
attività scolastiche. 


Consentite le attività ordinarie di oratorio. Sono sospese le 
attività che prevedono la presenza di pubblico, per esempio spettacoli teatrali, 
cinematografici, tornei e ogni altro genere di aggregazione.Sono sospese anche feste e sagre parrocchiali.

I Centri d’ascolto e i servizi della Caritas diocesana e parrocchiali possono riaprire purché non ci sia concentrazione di persone in attesa. Le mense parrocchiali se possibile riaprano - attenendosi comunque alla prudenza - altrimenti forniscono i pasti in porzioni singole e “d’asporto”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma io dico una cosa, con tutto il grande rispetto che ho per la Chiesa cattolica, a che pro tutti questi distinguo e microdistinguo incomprensibili, messe no ma preghiere si' a condizione che siate pochi? E chi lo decide quanti sono i pochi? E se tra quei pochi ci sono dei malati contagiosi e inconsapevoli? Perche' non prendere una posizione chiara e dire la Messa ve la vedete in tv dove viene trasmessa tutte le sante domeniche e che da sempre ha valore per tutti i fedeli impossibilitati a recarsi fisicamente in chiesa? Oppure si vuole semplicemente rimarcare che su queste cose decide la chiesa e non lo stato? Se fosse cosi' sarebbe davvero una piccolezza indegna di una cosi' autorevole istituzione.