La
Capogruppo F. I. a Casalecchio di Reno lancia pesanti strali verso
l'amministrazione comunale a seguito dell'inchiesta sull'affare
delle tumulazione recentemente venuta al luce e che ha provocato un
vero terremoto nel comune di Bologna e non solo
Erika
Seta scrive:
Ciò
che trapela dalle intercettazioni diffuse a seguito dell’inchiesta
Mondo Sepolto, in cui emerge un riferimento a un pregresso dialogo di
un dirigente del Comune col Sindaco, è un dileggio del Consiglio
Comunale, che è e rimane, luogo supremo della democrazia
territoriale. Questo denota ancora una volta come le opposizioni
siano viste quali ostacolo alla libera azione e al potere decisionale
su interessi considerati evidentemente non di tutta la comunità
casalecchiese ma solo di una parte politica. Le decisioni, secondo
quanto sembra, devono essere prese in un ristretto ambito politico e
a totale maggioranza PD, quale è la Giunta Comunale. E' il quadro di
un Comune dove questo modus operandi è riassumibile in una celebre
massima del Sindaco Bosso pronunciata in Consiglio Comunale: “ Noi
abbiamo la maggioranza e facciamo quello che vogliamo”.
Il
Consiglio Comunale votò allora, su proposta di un Consigliere PD,
la costituzione di una sala del commiato, per accogliere salme di non
credenti. Ma dai dialoghi emersi, pare che la questione finale si
fosse modificata, prevedendo la costituzione di una vera e propria
camera mortuaria, con ben altri costi ed implicazioni a carico
dell’Ente.
Se
ciò fosse accertato, ci troveremmo difronte a un Consiglio Comunale
che vota una questione etica e di civiltà e si ritrova davanti ad un
altro tipo di opera, inseribile in un business economico, con una
decisione che non ripassa nemmeno dall’organo che l’ha
legittimata, ma che vede una mera approvazione di una componente
politica.
Attenderò,
fiduciosa e garantista, che l’autorità giudiziaria faccia luce sui
fatti. La condanna politica nel frattempo è totale.
Nelle
risposte del Sindaco alle accuse mosse non si celebra certo un inno
alla democrazia. Le minacce di querele sono legittime ma le
spiegazioni sono dovute.
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