Ok telecamere con lettura delle targhe
Sollecitato da Marco
Un moderno impianto di
videosorveglianza urbana deve essere dotato di varchi lettura targhe
in grado di controllare il traffico per fini statistici, ambientali e
di polizia. Ma prima di collegare il sistema alla banca dati dei
veicoli rubati per un uso interforze sarà necessario definire
formalmente i diversi ruoli degli attori presentando un progetto ad
hoc in prefettura rispettoso anche del codice privacy. Lo ha chiarito
la prefettura di Roma con la circolare n. 51065 dell'8 febbraio
scorso. L'evoluzione dei moduli di controllo del territorio
attraverso impianti di videosorveglianza sempre più performanti sta
comportando, di fatto, una notevole proliferazione dei sistemi di
lettura targhe che ora consentono sia di valutare in tempo reale la
regolarità di ogni passaggio in relazione per esempio alla copertura
assicurativa, alla revisione e all'inserimento della targa tra quelle
da ricercare per finalità di polizia (veicolo rubato o da
ricercare). Questi sistemi ibridi, in genere di proprietà dei
comuni, per essere utilizzati nello spirito del pacchetto sicurezza
in modalità condivisa tra polizia locale, carabinieri ecc,
richiedono però una preventiva valutazione tecnica e strategica da
presentare in prefettura, rispettosa delle diverse prerogative delle
forze di polizia e del diverso impatto privacy. Per permettere il
collegamento degli impianti con il server ministeriale dedicato ai
veicoli rubati denominato Scntt, il Viminale ha diramato specifiche
indicazioni con una nota del 12 gennaio 2018. E' quindi necessario,
specifica la circolare capitolina, “che le caratteristiche
infrastrutturali dei sistemi di lettura targhe, gestiti dalle
amministrazioni locali, siano preventivamente sottoposte all'esame
del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per
l'approvazione delle caratteristiche infrastrutturali (ubicazione del
sistema centrale e dei dispositivi di lettura targhe sul territorio),
e dell'eventuale interconessione primaria verso i sistemi di
acquisizione dati dislocati presso gli uffici territoriali della
polizia di stato”. Spetterà alla prefettura coordinare tutte
queste iniziative.
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