domenica 25 marzo 2018

FRANA DI MARANO: TEMPI CERTI PER I LAVORI


Di Valerio Giusti
Comitato per la Ferrovia Porrettana

Da due settimane stiamo subendo l’interruzione della linea ferroviaria a causa della frana di Marano che costringe ad un trasbordo in autobus nel tratto Riola-Porretta che implica disagi e un aumento di oltre 20 minuti dei tempi di percorrenza. Oltre 3 ore quotidiane di viaggio sono davvero troppe per i lavoratori e studenti di Porretta.
Senza contare che aumentano le situazioni “collaterali” di disagio, non meno importanti, come quelle che hanno visto un ritardo aggiuntivo di ulteriori 20 minuti nella giornata di sabato a causa di “un guasto dell’infrastruttura a Pioppe di Salvaro”: oltre 200 minuti per andare e tornare da Bologna. Una follia non più tollerabile.
Durante questa emergenza occorre uno sforzo doppio di Rfi, Trenitalia e Tper per evitare il ripetersi di questi enormi disservizi attraverso una cura e manutenzione particolare dei mezzi utilizzati e degli impianti di terra. A queste condizioni, chi se lo può permettere, ha già abbandonato il treno e utilizza l’auto con enorme aumento di costi ed inquinamento e la beffa di aver già pagato un abbonamento inservibile.
Tra i primi a pagare il prezzo più alto sono i pendolari che per rientrare a casa sull’Appennino tosco-emiliano devono prendere le coincidenze per Pracchia e Pistoia. L’ultimo treno serale parte alle 18:24 mentre il bus sostitutivo arriva a Porretta alle 18:35. Appare evidente che se non si riesce a posticipare la partenza del treno per Pistoia di almeno 15 minuti, chi ha fatto l’abbonamento pensando di utilizzare quel servizio ferroviario, oggi deve prendere l’auto o pagarsi l’albergo. Trenitalia ci ha risposto che non può intervenire con la gestione del tratto verso Pistoia.
Ci auguriamo che Regione e Sindaci riescano ad intervenire sulla FS-burocrazia per risolvere questa situazione che è indegna e poco compatibile di un paese civile, così come ci piacerebbe capire a chi sia venuto in mente di togliere Porretta Terme dai tabelloni di Bologna per scrivere Riola. Alcuni malcapitati viaggiatori occasionali provenienti da Milano hanno preso il taxi perché credevano che il treno non ci fosse più. Già la situazione è brutta se poi qualcuno s’inventa queste assurdità, non se ne viene fuori per davvero.
In questa fase di grave emergenza, invitiamo tutti gli operatori ad una maggiore attenzione ma, prima di tutto, i cittadini della Valle del Reno hanno bisogno di tempi certi per realizzare i lavori di messa in sicurezza dell’argine che protegge i binari e permettere la riapertura in sicurezza della linea ferroviaria.
Nel mese di agosto avremo una nuova interruzione, della durata di almeno un paio di settimane, per il ripristino del secondo binario a Vergato e, anche in questo caso, sarà necessario coniugare al meglio interventi e gestione dei servizi sostitutivi.

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