Il
Comune di Castiglione dei Pepoli concede spazi di sua proprietà ad
associazioni senza scopi di lucro per la promozione turistica, per
iniziative culturali legate a teatro e fumetto e per la
valorizzazione della tradizione musicale
Riceviamo:
Il
Comune di Castiglione dei Pepoli concederà per cinque anni
(rinnovabili per altri cinque) spazi pubblici da rigenerare per i
creare punti di aggregazione sociale, luoghi in cui realizzare
laboratori ed attività della cultura popolare.
Gli
spazi in questione sono tre: il rifugio dell’Abetina, per il quale
il bando è già stato pubblicato e scadrà il 16 marzo, l’ex
centro Arcobaleno e l’ex-sede della Croce Rossa.
Il
rifugio Ranuzzi-Segni dell’Abetina è
di proprietà della Promontibus et Sylvys e preso in concessione dal
comune. Negli ultimi anni è stato poco utilizzato, mentre potrebbe
diventare il fulcro di di attività legate alla cultura dell’ambiente
e dell’escursionismo, soprattutto per la sua posizione strategica
sulla Via della Lana e della Seta che si candida a diventare un
prodotto turistico molto apprezzato dagli appassionati di trekking.
L’ex-centro
Arcobaleno, presso l’Istituto comprensivo castiglionese,
ospitava il centro diurno per disabili, recentemente trasferito nella
nuova struttura polifunzionale. Nelle intenzioni dell’amministrazione
comunale si candida perfettamente ad ospitare una scuola di musica
popolare. Il territorio di Castiglione e dintorni infatti è ricco di
tradizioni musicali che meritano di essere valorizzate e tramandate.
Qui le associazioni che operano sul territorio potrebbero trovare una
sede stabile e promuovere momenti formativi, spettacoli, corsi di
musica per giovani e meno giovani.
Il
terzo spazio, infine, fino a poco tempo da era occupato dalla Croce
Rossa, trasferita anch’essa di recente in una nuova sede: si tratta
di una parte dello stabile che prossimamente ospiterà il teatro
polivalente. Qui l’idea del
Comune è quella di dar vita ad una scuola che promuova il teatro, e
quindi la recitazione, la dizione, la creazione di sceneggiature, ma
anche le arti figurative più vicine ai giovani come per esempio il
fumetto. Insomma una vera e propria ‘fucina’ artistica che
produca nuove offerte culturali e che si sposi con il vicino teatro,
in modo da vitalizzare il contesto e produrre contenuti da
condividere.
“Il
nostro obiettivo” spiega il sindaco Maurizio Fabbri “è
quello di potenziare l’offerta culturale: non solo in termini di
fruizione, ma anche di produzione di contenuti e formazione
professionale, con un occhio di riguardo rivolto ai giovani”.
L’idea è semplice: il Comune
mette a disposizione di associazioni senza fini di lucro locali
pubblici in concessione gratuita, chiedendo in cambio che vengano
rigenerati sia dal punto di vista strutturale sia, soprattutto, dal
punto di vista delle attività e della socialità, per diventare
centri di promozione culturale del paese e di tutto l’Appennino.
“Vogliamo diventare un punto di riferimento culturale
dell’Appennino e questo lo si fa non solo organizzando eventi ma
soprattutto mettendo in condizione i cittadini di farlo
autonomamente. Il nostro può diventare un esempio virtuoso da
mettere in pratica in altri settori e in altri territori”
conclude il primo cittadino.
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