L’Assemblea
legislativa ha approvato la risoluzione presentata dal consigliere
regionale Andrea Bertani che propone di individuare risorse per
incentivare lo sviluppo della mobilità elettrica in Emilia-Romagna:
dagli incentivi per l’acquisto alla diffusione della rete di
ricarica.
Via
libera alla proposta di creare un fondo per aumentare il numero di
auto elettriche in Emilia-Romagna. Per incentivare la mobilità
verranno individuati contributi per l’acquisto di auto elettriche
e per la diffusione della rete di ricarica delle stesse.
L'obiettivo è quello di incentivare una mobilità finalmente e
realmente sostenibile e lo si raggiunge se si punta con forza
sull’elettrico,” spiega Andrea Bertani( nella foto). “Per questo siamo
particolarmente soddisfatti che il PD abbia deciso di appoggiare la
nostra richiesta che parte proprio da quello che è stato scritto
all’interno del Piano Energetico Regionale, ovvero che entro il
2030 il 40% del parco auto in Emilia-Romagna dovrà essere
totalmente elettrico. Senza degli incentivi reali questo obiettivo
resterà solo sulla carta”. Nel documento presentato dal MoVimento
5 Stelle si faceva riferimento ad alcuni esempi “virtuosi”
tenuti da altre regioni su questo tema come quello della Provincia
Autonoma di Trento che ha previsto dal 2017 un incentivo tra i 4000
e i 6000 euro per l’acquisto di veicoli elettrici o come quello di
Bolzano che ha attuato uno sconto di 4000 euro sull’acquisto e
l’esenzione di 5 anni della tassa automobilistica. “Impegnando
la Regione a creare questo Fondo crediamo di esser riusciti a
riparare almeno in parte al messaggio sbagliato che si è diffuso
poco tempo fa riguardo all’acquisto di auto ibride – conclude
Andrea Bertani - Di certo le auto ibride sono meno inquinanti dei
diesel e dei veicoli a benzina ma il loro livello di emissioni è
comparabile a quelle a metano. Per questo se si vuole realmente
investire in un sistema di mobilità virtuoso e sostenibile
l’elettrico è l’unica strada percorribile”.
1 commento:
Visto? Potete votare chi vi pare,grillini o pidini, alla fine il programma è sempre e solo quello:
Agenda ONU 2030.
Si salvi chi può.
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