Bonaccini
ha chiesto per gli autisti delle sue auto di servizio la qualifica di
“agente di pubblica sicurezza” che dà diritto ad esibire i
dispositivi per evitare gli imbottigliamenti nel traffico.
Silvia
Piccinini ( nella foto) scrive:
Da
agosto del 2016 le auto blu sulle quali viaggia il presidente della
Regione Emilia-Romagna non sono più tenute a rispettare le norme del
codice della strada, limiti di velocità e semafori rossi compresi.
Nei giorni scorsi ha presentato un accesso agli atti scoprendo che da
quasi due anni la Regione Emilia-Romagna ha chiesto e ottenuto per
gli autisti che si mettono alla guida delle auto blu sulle quali
viaggia il presidente della Giunta la classificazione di “agente di
pubblica sicurezza”. Qualifica che di solito è concessa agli
autisti delle alte cariche dello Stato (Presidente del Consiglio e
Ministri) e dell’Unione Europea e che dà diritto a esibire la
classica paletta per dirigere il traffico e lo scenografico
lampeggiante blu sopra il tettuccio dell’auto, oltre a non dover
osservare, così come recita l’articolo 177 del Codice della
strada, “gli obblighi, i divieti e le limitazioni
relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica
stradale. Tutto questo alla faccia dei tanto sventolati privilegi a
cui Bonaccini sostiene di aver rinunciato da quando è diventato
presidente della Regione. Per noi si tratta di un benefit da Prima
Repubblica altro che governatore della sobrietà. Ma c’è di più:
Bonaccini, infatti, ha sempre sostenuto di muoversi, anche per motivi
istituzionali, con la sua auto privata. Oggi invece scopriamo che già
a maggio del 2016 il suo capo di Gabinetto aveva scritto al Prefetto
di Bologna per chiedere la dotazione di paletta e lampeggiante
(concessa poi ad agosto) per il conducente delle vetture di servizio
in uso al presidente della Giunta, quindi auto blu che evidentemente
Bonaccini utilizzava con una certa regolarità. Richiesta, tra
l’altro, che è stata rinnovata anche poche settimane fa, questa
volta in favore di due autisti della ditta Cosepuri (che per la
Regione gestisce proprio il servizio di auto blu) dato che lo storico
autista in forza a Viale Aldo Moro è andato in pensione ad inizio
settembre del 2017. Le domanda quindi a cui vorremmo che Bonaccini
rispondesse riguarda il perché abbia fatto questa tipo di richiesta.
Noi al momento possiamo solo fare delle ipotesi: il traffico sempre
più caotico che c’è in Emilia-Romagna, e che la sua Giunta non ha
mai realmente cercato di diminuire, non gli consente più di arrivare
in tempo agli appuntamenti sparsi per la regione? Ha già rottamato
la sua SEAT ripiegando sulle più confortevoli auto blu? Avrà preso
qualche multa di troppo e quindi pensato di eliminare il problema
alla radice chiedendo totale immunità? Tutti interrogativi a cui
vorremmo che adesso il presidente della Giunta desse un’adeguata
risposta, in modo smentire quello che banalmente sembra il più
classico dei privilegi utilizzato dai politici di professione.
Aggiungiamo
che il presidente Bonaccini sembra in perfetta sintonia con la classe
politica del paese. La legislatura che si è conclusa aveva fra i
compiti quello di riportare a una giustizia amministrativa lo
sconcertante e ampiamente denunciato pacchetto di incomprensibili
benefici a favore della casta. Il decreto che 'iniziava lo
smantellamento ' è stato lasciato 'DECADERE', prima della Feste di Natale, nel silenzio generale.
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