sabato 4 novembre 2017

Ramon Antonio Saavedra non ti dimenticheremo mai.

Ramon Antonio Saavedra
Di Gianni Passini

Chi l'ha conosciuto non lo può dimenticare e chi ha fatto 'sport' amatoriale lo ha certamente conosciuto. Sempre fedele ad ogni appuntamento sportivo, immortalava i momenti salienti delle gare e sapeva cogliere il passaggio degli atleti in modo esaltante. Parlo di Ramon Antonio Saavedra che è stato per tutti noi, cultori della fatica fisica delle gambe, un faro incredibile. Ha illuminato e immortalato i podisti e gli atleti per tantissimi anni. Dove Ramon fotografava si creava un’allegria contagiosa. E' sempre stato molto generoso con tutti, si è fatto voler bene, le sue foto in bianco e nero sono sempre state meravigliose e anche quelle a colori. Io ne ho tante. A volte mi prende la voglia di guardarle e di ammirare i suoi scatti. Rivedo nelle immagini fotografiche la grinta che ho sempre avuto nelle corse e nella vita. Grinta che mi ha aiutato in tutte le occasioni.

Ramon mi apprezzava e mi voleva molto bene. Era anche un mio fan convinto e spesso, quando non soddisfacevo le sue attese, mi sgridava, come faceva anche mio padre Marcello, perché partivo forte. Ma se poi 'tenevo' non ce ne era per nessuno. Tante volte però ho perso gare già vinte proprio perché rimanevo senza 'benzina' negli ultimi chilometri e ciò confermava quanto avevano ragione. Se avessi seguito i loro consigli e avesse dato retta, il mio medagliere sarebbe aumentato notevolmente, peccato non averli ascoltati. Negli ultimi tempi Ramon mi ha rimproverato perché con le rievocazioni storiche trascuravo le camminate. Purtroppo nel 2015 ebbi un problema al tendine di Achille, mi fu messo il tutore e lo dovetti 'portare' più di un mese. Ho dovuto quindi fermarmi a lungo.
Quando ho saputo che Ramon ci aveva lasciati per ' portare la sua arte agli atleti del cielo' ho rimproverato qualcuno perché non me lo ha riferito. Sarei andato con grande partecipazione al suo funerale. Mi consola che tutta la Bologna sportiva era comunque presente e gli ha reso omaggio. Avrà capito che la mia assenza non era voluta e mi avrà scusato. Chissà se da lassù continua a fotografare anche noi,

 
E' stato un uomo di altri tempi. Si è dedicato con tanto amore alla sua famiglia: a Edda la moglie, ai figli Rosaura Marie e Antonio Aristides, cercando di non fare mancare loro mai nulla.
Mannaggia Ramon Antonio, quanto ci manchi, le camminate senza di te perdono notevolmente di interesse. Manca la tua allegria, il tuo saper sdrammatizzare e il tuo sostegno.
Ho un po’ ripreso a gareggiare, ma senza di te le gare perdono di attrazione e la determinazione vacilla. Se sono ridisceso in lizza è perché voglio ricordarti, pensare che ancora vivi in mezzo a tutti noi, ognuno distratto dai propri problemi e bisognoso quindi dei tuoi consigli preziosi, dei complimenti e delle tue sgridate.
Rimarrai sempre nei nostri cuori. Non ti dimenticheremo.

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