Ramon Antonio Saavedra |
Di
Gianni Passini
Chi
l'ha conosciuto non lo può dimenticare e chi ha fatto 'sport'
amatoriale lo ha certamente conosciuto. Sempre fedele ad ogni
appuntamento sportivo, immortalava i momenti salienti delle gare e
sapeva cogliere il passaggio degli atleti in modo esaltante. Parlo
di Ramon Antonio Saavedra che è stato per tutti noi, cultori della
fatica fisica delle gambe, un faro incredibile. Ha illuminato e
immortalato i podisti e gli atleti per tantissimi anni. Dove Ramon
fotografava si creava un’allegria contagiosa. E' sempre stato
molto generoso con tutti, si è fatto voler bene, le sue foto in
bianco e nero sono sempre state meravigliose e anche quelle a colori.
Io ne ho tante. A volte mi prende la voglia di guardarle e di
ammirare i suoi scatti. Rivedo nelle immagini fotografiche la grinta
che ho sempre avuto nelle corse e nella vita. Grinta che mi ha
aiutato in tutte le occasioni.
Ramon
mi apprezzava e mi voleva molto bene. Era anche un mio fan convinto
e spesso, quando non soddisfacevo le sue attese, mi sgridava, come
faceva anche mio padre Marcello, perché partivo forte. Ma se poi
'tenevo' non ce ne era per nessuno. Tante volte però ho perso gare
già vinte proprio perché rimanevo senza 'benzina' negli ultimi
chilometri e ciò confermava quanto avevano ragione. Se avessi
seguito i loro consigli e avesse dato retta, il mio medagliere
sarebbe aumentato notevolmente, peccato non averli ascoltati. Negli
ultimi tempi Ramon mi ha rimproverato perché con le rievocazioni
storiche trascuravo le camminate. Purtroppo nel 2015 ebbi un problema
al tendine di Achille, mi fu messo il tutore e lo dovetti 'portare'
più di un mese. Ho dovuto quindi fermarmi a lungo.
Quando
ho saputo che Ramon ci aveva lasciati per ' portare la sua arte agli
atleti del cielo' ho rimproverato qualcuno perché non me lo ha
riferito. Sarei andato con grande partecipazione al suo funerale. Mi
consola che tutta la Bologna sportiva era comunque presente e gli ha
reso omaggio. Avrà capito che la mia assenza non era voluta e mi
avrà scusato. Chissà se da lassù continua a fotografare anche noi,
E'
stato un uomo di altri tempi. Si è dedicato con tanto amore alla sua
famiglia: a Edda la moglie, ai figli Rosaura Marie e Antonio
Aristides, cercando di non fare mancare loro mai nulla.
Mannaggia
Ramon Antonio, quanto ci manchi, le camminate senza di te perdono
notevolmente di interesse. Manca la tua allegria, il tuo saper
sdrammatizzare e il tuo sostegno.
Ho
un po’ ripreso a gareggiare, ma senza di te le gare perdono di
attrazione e la determinazione vacilla. Se sono ridisceso in lizza è
perché voglio ricordarti, pensare che ancora vivi in mezzo a tutti
noi, ognuno distratto dai propri problemi e bisognoso quindi dei tuoi
consigli preziosi, dei complimenti e delle tue sgridate.
Rimarrai
sempre nei nostri cuori. Non ti dimenticheremo.
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