Un
piano statale prevede la valorizzazione dei fari, seguendo la
pratica già avviata con successo in altri paesi. A Gaggio
Montano si punta alla valorizzazione dell’unico faro appenninico
d’Italia
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino bolognese informa:
Il
Comune di Gaggio Montano si sta organizzando per implementare la
ricettività turistica intorno al suo monumento più riconosciuto, il
Faro, insieme a proposte di escursioni guidate a piedi ed in
bicicletta lungo la Linea Gotica ed abbinando la degustazione di
prodotti tipici locali come il Parmigiano Reggiano.
Tutto
ciò alla luce di interventi statali che valorizzazione questo tipo
di strutture: l'Agenzia del Demanio insieme al Ministero della Difesa
ha deciso infatti di renderle fruibili al pubblico con
l’obiettivo di accrescere la domanda di soggiorno vacanziero, in
alcune delle strutture distribuite lungo le coste e nelle isole
italiane. Allo stesso tempo il Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo ha inserito tra gli obiettivi del Piano
Strategico del Turismo Italiano 2017-22 il recupero dei fari
d'Italia. La valorizzazione dei fari in chiave turistica è una
pratica ben conosciuta all’estero: una delle prime nazioni a
comprendere il valore di questo turismo è stata la Croazia, oggi
leader in Europa. Altre nazioni offrono tuttavia tale ricettività:
dalla Gran Bretagna alla Norvegia, fino al Canada, agli Stati Uniti e
all'Australia.
Il
grande blocco ofio-litico che sovrasta il paese è visibile da ogni
via di accesso: oltre tutto attorno al Sasso di Rocca si sviluppa il
caratteristico nucleo antico del paese con le sue ricchezze
architettoniche. Nella seconda metà del '500 venne collocato sulla
sommità del Sasso un piccolo edificio con orologio a campana che
venne sostituito nel 1951 con l'attuale Faro progettato
dell'ingegnere Giuseppe Rinaldi, un vero e proprio belvedere
sull'Appennino.
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