Bella
novità per gli appassionati di archeologia e di storia antica.
Ideati, progettati e realizzati dall'Università di Bologna sono
stati presentati in un incontro a Colle Ameno di Sasso Marconi
innovativi dispositivi audiovisivi , i primi nel settore, grazie ai
quali si potrà percorrere l'Antica città Etrusca di Kainua di
Marzabotto rivedendola come era in immagini tridimensionali.
Il visitatore, col suo smartphone dove avrà scaricato l'app predisposta dagli ideatori e realizzatori del progetto, gli ingegneri Simone Garagnani e Andrea Gaucci, dell'Alma Mater Studiorum di Bologna , e fissando una semplice attrezzatura posizionata agli occhi potrà ripercorrere l'antico tracciato viario su cui si affacciavano abitazioni, officine per la lavorazione dei metalli e delle terrecotte, templi, luoghi di culto, fontili. Non dovrà quindi 'scomodare' l'immaginazione, ma grazie alla bella ricostruzione in tridimensionale, avere una immagine verosimile, perchè fedelmente ricostruita con le fonti oggi a disposizione, di ciò che vedevano gli etruschi 26 secoli fa.
Kainua
infatti non cessò la sua esistenza per cause traumatiche, come un
incendio o la distruzione dovuta all'occupazione di un nemico, ed è
quindi rimasto agli archeologi un patrimonio di reperti
notevolissimo. Quale cerniera assai importante di raccordo fra
l'Etruria toscana e quella padana, perse la sua ragione di essere con
l'arrivo dei Celti che, con l'occupazione della Val Padana impedirono
i traffici commerciali fra le due sponde dell'Appennino. La città
fu di conseguenza abbandonata. Ciò permise la perfetta conservazione
del tracciato viario e delle fondamenta anche se l'arrivo successivo
dei Romani trasformò la bella piana in una fruttifera area agricola
chiamata 'Misa'.
Nell'incontro
di Colle Ameno, che è stato organizzato dal Gruppo di Studi 10
Righe, Elisabetta Govi, Professore Ordinario di Etruscologia e
Archeologia italica, dell'Università di Bologna ( nella foto) , ha illustrato
le nuove scoperte dovute agli ultimi scavi che annualmente, da
trent'anni, l'università di Bologna conduce. Alla recente
individuazione delle fondamenta del grande tempio dedicato a Tina, lo
Zeus-Giove etrusco, negli scavi dell'estate scorsa è stata
individuata la presenza di un secondo tempio, dedicato a Uni la
Hera-Giunone Etrusca. Questa seconda scoperta riafferma la grandezza,
la ricchezza e l'importanza che la città ebbe nella mappa
economico-politica-organizzativa etrusca, anche se la città ebbe una
vita molto breve: sorta intorno al sesto secolo a.C. su una presenza
etrusca preesistente, cessò sostanzialmente la sua esistenza nel
quarto secolo a.C. Una bella meteora che ora finalmente sta rivelando
la sua luce nel veloce passaggio storico che la caratterizzò, una
luce che attrae sempre più gli studiosi e che la pone nell'olimpo
archeologico.
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