mercoledì 31 agosto 2016

Ancora un suicidio al 'ponte nuovo' di Sasso Marconi.

Il Ponte Nuovo ( Leonardo da Vinci )
Ancora una volta il 'Ponte nuovo' di Sasso Marconi è stato teatro di un tragico evento. Notizie recentissime parlano di un una persona che, dopo aver scavalcato il parapetto del fiume, si è buttata nel vuoto finendo nel Reno. Il fatto è avvenuto intorno alle 19.

L'allarme dei passanti è stato immediato e sono prontamente intervenuti la Pubblica Assistenza di Sasso Marconi, il 118, i Carabinieri e i Vigili del Fuoco.

Non è ancora stato rivelato se si tratta di un uomo o di una donna, ne' l'età .

Sono in corso le indagini per risalire alle identità del suicida e alle cause che lo hanno portato al gesto disperato. 


L'accaduto ha suggerito a Enrico Lavini un  reseconto sugli eventi tragici che negli ultimi anni hanno avuto come protagonista il Ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi che ha riportato su un comunicato dal titolo ' Un triste primato per il nostro comune... E' ora di intervenite tecnicamente per evitare altre tragedie o quantomeno cercare di impedirle'.

A memoria, nell'agosto 2009 grazie ad un intervento miracoloso di un operatore del 118 una tragedia è stata evitata, un tassista bolognese che aveva scelto il ponte che collega la Porrettana al vecchio casello dell´autostrada di Sasso Marconi ( nella foto sopra) , fece un volo nel vuoto di alcune decine di metri. L´acqua profonda e il fondo sabbioso attutirono l´impatto. Successivamente grazie alla competenza e prontezza dell'operatore del 118 il tentativo di suicidio fallì.
Nell'aprile 2010 il suicidio questa volta purtroppo riuscito con un salto nel vuoto sempre dal ponte di Sasso Marconi.
Nell'aprile 2016, un sabato mattina un bolognese di 40 anni circa è stato ritrovato nel fiume, verosimilmente gettatosi da uno dei soliti nostri ponti;
sempre nel maggio di quest'anno un altro tentato suicidio da Ponte Albano ( nella foto) , un uomo di circa 40 anni minacciò di buttarsi dal ponte insieme alla bambina di circa quattro anni. 
Stasera 31 agosto 2016 dal solito ponte che collega la Porrettana al vecchio casello dell´autostrada di Sasso Marconi l'ennesima tragedia di una persona che verosimilmente in stato depressivo si è gettata. Al momento non ho notizie ma ho quasi vissuto direttamente stasera l'accaduto perché facendo jogging sono arrivato sul ponte mentre le forze dell'ordine stavano perimetrando la zona e il nucleo dei sommozzatori dei VVF stava sopraggiungendo

Basta!
Mi occupo da parecchi anni di sicurezza nei luoghi di lavoro, tematica prima regolamentata dal famoso D.Lgs. 626/1994 poi sostituito dall'attuale e in vigore D.Lgs. 81/08. Nelle Aziende il consulente safety adotta spesso un criterio di mitigazione dei rischi, prendendo in considerazione anche la volontarietà di una persona nel procurarsi un infortunio oppure considera ciò che la normativa di settore definisce il "ragionevolmente prevedibile" e di conseguenza interviene in primis con interventi tecnici poi di tipo organizzativo. Barriere perimetranti i ponti sopra citati, a seguito dei numerosi casi accaduti, non possono più ritenersi tecnicamente idonee misure di tipo preventivo. E' necessario intervenire e mettere in sicurezza tutte le zone che possono essere facilmente scavalcabili, alzando quindi le barriere di perimetrazione dei ponti. Mi sento di dire che ciò debba essere realizzato a prescindere da norme tecniche eventuali che regolamentino le altezze minime di legge dei parapetti sui nostri ponti citati e ciò per forze di causa maggiore evidenti e tragiche che periodicamente si ripetono nel nostro comune
esempio: 



 
... Mi auguro di aver dato quantomeno da tecnico un suggerimento eventuale a chi dovrà valutare la situazione, ma ovviamente approfitto per esprimere cordoglio a tutte le famiglie colpite da queste gravi tragedie con l'augurio che non accadano mai più e che le persone colpite da depressione possano sempre contare sui propri cari per ritrovare la serenità e la gioia di vivere

24 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema non è evitare che la gente scavalchi, ma evitare che ne senta il bisogno.

Anonimo ha detto...

I dati di Lavini, a partire dal tentato suicidio dello scorso aprile, non sono corretti: quello dell'uomo quarantenne fu un anno dimostrativo e avvenne dal ponte L. Da Vinci, tanto per dire.
Il ponte è di proprietà della Provincia di Bologna, ora città metropolitana, quindi il comune può fare poco per metterlo in sicurezza o, comunque, deve passare attraverso un altro ente di cui sopra.
Mettersi qui a fare gli esperti, a pochissime ore dalla tragedia, è quanto meno poco serio e non serve a niente. Anzi, dimostra come la gente speculi e faccia polemica sempre e soprattutto sulle tragedie.
Un bel tacer non fu mai scritto e prima di riportate dati meglio che facciate ricerche un pò più approfondite.

Anonimo ha detto...

La mente umana è un labirinto: a volte anche le persone più vicine e familiari non se ne accorgono neppure. E' evidente che bisogna fare di tutto perché l'uomo non ne senta il bisogno ma è anche indispensabile mettere barriere protettive a quel ponte e metterlo in sicurezza perché di danni ne ha già fatti abbastanza.

Anonimo ha detto...

Bellissimo pensiero.

Anonimo ha detto...

... << ma evitare che ne senta il bisogno >> sicuramente vero però allo stato dei fatti solo una bella frase ... l'articolo si chiude comunque con << l'augurio che le persone colpite da depressione possano sempre contare sui propri cari per ritrovare la serenità e la gioia di vivere >> ... ma nel frattempo nel concreto come possiamo fare Anonimo delle ore 01.22 ? Oltre a belle frasi cerchiamo di essere anche propositivi e concreti; forse una misura tecnica preventiva potrebbe essere un inizio tra le buone ed efficaci azioni che il comune potrebbe mettere in atto ...... Qualcuno comincia a parlare di Sasso M. come il luogo dei ponti del suicidio ... una gran bella pubblicità se tralasciamo per un attimo l'aspetto tragico degli eventi e pensiamo alla nomea suggerita da qualcuno per il paese...

ANTONIO ha detto...

anonimo notturno delle 01:22
Hai scoperto l'acqua calda, deduco che non sei pratico o che avevi sonno.
RILEGGI E RIPENSA, una cosa non esclude l'altra ed ognuno faccia la propria parte per ciò che gli compete.
Mettere in fila per priorità ed agire senza filosofeggiare, così dovrebbero fare gli uomini ed in questo caso chi è preposta alla salute ed incolumità del popolo.
cordiali saluti

Anonimo ha detto...

infatti !!!!! troveranno altri sistemi per arrivare al fatele gesto. La sicurezza non ha nessuna colpa, la gente se vuole veramete suicidarsi, andrà a trovare altri ponti.

Anonimo ha detto...

Colpa del sistema economico e politico dove i deboli e sensibili non resistono

Anonimo ha detto...

Anonimo del 1° settembre ore 08:08
a parte la tua osservazione su un dato di Lavini che potrebbe non essere corretto, fare polemica su questo mi sembra fuori luogo visto che il nocciolo della questione è evidentemente un altro. Poi che tu dica che "Il ponte è di proprietà della Provincia di Bologna, ora città metropolitana, quindi il comune può fare poco per metterlo in sicurezza o, comunque, deve passare attraverso un altro ente di cui sopra... " è una sciocchezza scusa il termine ... il comune deve attivarsi per far fronte alla situazione poi coinvolgere chi di dovere ovviamente. Per quanto riguarda il discorso di "fare gli esperti" ... mi sembra di leggere che il sig. Lavini si occupi di sicurezza... forse non è l'ultimo arrivato, magari le ricerche più approfondite le dovrebbero fare altri ...



ANTONIO ha detto...

I dati non sono aggiornati? E' poi necessario che lo siano? Non sono già troppi? Per me è troppo anche UNO.
E' evidente che le colpe possono essere tante e svariate, è evidente che i luoghi possono essere tanti e svariati, per me fare prevenzione ove esiste un richiamo ed un luogo particolarmente "adatto" rimane un DOVEROSO impegno di civiltà.
Poi che sia la Regione, che sia il Comune, che sia il Papa poco importa, andiamo oltre le ideologie, la demagogia o semplicemente la voglia di scrivere qualche cosa; sono tutti atteggiamenti degli uomini qualunque, quindi purtroppo ininfluenti e persino anonimi. ( mix vergognoso )
Non importa che ribattiate con sciocchezze, anzi astenetevi pure, siate seri ed eventualmente proponete le vostre idee per fare pressione su chi DEVE, fare cessare queste TRAGICHE situazioni DEVE essere un impegno che inorgoglisce coloro che in tutti i modi si rendono utili allo scopo.
Con molta tristezza nel cuore auguro un buongiorno a tutti.

Anonimo ha detto...

Una proposta concreta leggo nell'articolo del Sig. Lavini che magari potrebbe essere messa in opera mettendo sul tavolo di progettazione diverse soluzioni tecniche... Finalmente qualcuno non sta a fare filosofia e anzi mette a disposizione le proprie esperienze lavorative per far fronte a criticità e problematiche del territorio che riguardano i cittadini ... Certo che l'idea è venuta a un cittadino, ... ma quelli del comune ? dopo tutti questi eventi si sono fermati un attimo a ragionare o se ne sono fregati proprio ? ... il numero degli episodi non può passare inosservato; nonostante questo dove stanno le evidenze, ammesso che ce ne siano, che il comune o qualche Ente conptetente del territorio si sia mai preoccupato della gravità della situazione ? ...

Anonimo ha detto...

i suicidi sono sempre esistiti dai tempi di noè, non si possono evitare in un modo o l' altro la crisi economica di oggi non fa fatto. Le persone fragili esistono da sempre.

Anonimo ha detto...

Sono passati innumerevoli sistemi economici e politici....dal dopo Cristo, per non parlare dei recentissimi anni 50, 60,70,80 ....ma i deboli sono sempre esistiti, purtroppo !

Anonimo ha detto...

Più che deboli e sensibili oserei dire intelligenti. Le persone con scarsa intelligenza non fanno un simile gesto perché i problemi non li vedono...poi parliamo di niente. Non sappiamo questo ragazzo che problemi avesse... io ho lo sua stessa età. Mi dispiace davvero.

Anonimo ha detto...

Unico commento utile...quello dell'anonimo delle 12,47.

Anonimo ha detto...

Unico commento inutile... quello dell'anomino delle 14.33 ...'la Colpa è del sistema economico e politico dove i deboli e sensibili non resistono' ??? ... ma in che film ?

Enrico ha detto...

Buongiorno a tutti
Vedo che l’articolo ha suscitato interesse e ha fatto si che diversi commenti sulle tematiche che ruotano intorno a queste gravi vicende, siano state riportati in maniera scritta in questa sezione dedicata ai pareri dei lettori. Non condivido un granché l’anonimato ma chiaramente ognuno di noi è libero di esprimere la propria opinione nei modi in cui gli strumenti informatici lo consentono, personalmente per carattere e per educazione preferisco metterci nome e faccia ma ripeto rimane una mia scelta personale. Mi scuso per la presunta non correttezza assoluta dei dati riportati ma chiaramente l’obiettivo della mia segnalazione è quella di far luce su ciò che sta accadendo da diverso tempo e capire soprattutto come poter intervenire in maniera concreta. Da tecnico ovviamente affronto le criticità nella maniera in cui mi sento di poter dare suggerimenti atti a contrastare eventi infortunistici che nel mio mestiere sono quasi sempre non voluti ovviamente ma sottovalutati; in questo caso chiaramente siamo di fronte a qualcosa di volontario che però può comunque essere affrontato adottando principi di sicurezza sperimentati sul campo per lavoro. Non entro in merito chiaramente agli aspetti psicologici umani, non per questo non ritengo che siano secondari, anzi le persone che vivono disagi emotivi nati per svariate ragioni hanno sicuramente necessità di un supporto psicologico che può essere dato loro da amici veri, parenti stretti e a volte anche da professionisti del settore.
Mi ha dato un po’ fastidio un commento iniziale in cui si parla di speculazione e polemica sulle tragedie … Vorrei rispondere al signore che si firma “Anonimo del 1° settembre ore 08:08” che io sono un valutatore del rischio, non progetto né tanto meno vendo protezioni perimetrali per i ponti …” E se questo signore non ha argomenti seri, contestualmente all’argomento di cui stiamo parlando, potrebbe magari dedicarsi ad altro anche perché farei molta attenzione a scrivere che il "Il ponte è di proprietà della Provincia di Bologna, quindi il comune può fare poco per metterlo in sicurezza o, comunque, deve passare attraverso un altro ente di cui sopra... " e concordo con chi scrive “il comune deve attivarsi per far fronte alla situazione poi coinvolgere chi di dovere ovviamente.
Rinnovo cordoglio alla famiglia colpita dalla tragedia
Enrico Lavini

Anonimo ha detto...

Ci sono persone seguite da medici psicologi specializzati e gli stessi spesso non si accorgono preventivamente di questi gesti estremi; e nulla avvertono neppure i familiari che sono a stretto contatto. Comunque mettere in sicurezza il ponte di SASSO è UN OBBLIGO ! Dà molto fastidio anche a persone non depresse attraversarlo !

Anonimo ha detto...

Io stessa stilai una lettera per conto dell'allora Sindaco Fabbri, Lo ricordo bene perchè era la mia prima lettera da segretaria del sindaco (marzo/aprile 2003). Era indirizzata alla Provincia e chiedeva, considerato il recente e numerosi episodi suicidi del passato, interventi di protezione....La Provincia non ha mai risposto.
Tamara Stefanelli

Enrico ha detto...

Non ci rimane da fare che tentare di coinvolgere l'ASL competente per territorio in maniera analoga a quanto accaduto nel biellese di cui spero a breve di vedere pubblicato il mio secondo articolo di approfondimento che torna sull'argomento prendendo in considerazione il fenomeno hotspot di suicidio
Ringrazio Tamara Stefanelli per il suo intervento e soprattutto per aver condiviso con noi l'informazione relativa all'iniziativa portata avanti al tempo dell'allora Sindaco Fabbri
cordialmente
E. Lavini

Anonimo ha detto...

Lodevole la lettera alla Provincia con la richiesta protezione. Non capisco invece perché, passato un poco di tempo e non ricevendo nessuna risposta, dal 2003 si sia lasciato perdere senza inviare solleciti. La Provincia doveva in ogni caso dare una risposta.
Una risposta ad una richiesta è doveroso averla, altrimenti inutile fare le richieste e poi lasciarle nel cassetto.
Se tutte le cose avvengono così....AUGURI !

Anonimo ha detto...

Ci vuole la protezione, io che soffro di vertigini, lo attraverso solo se proprio sono obbligato e soprattutto non ci passo a piedi se anche devo accompagnare un bambino. Questo lo capiscono anche i sassi. Il sindaco deve fare da tramite e insistere con la Provincia se è lei che deve provvedere.
Se poi uno è depresso, l'occasione fà l'uomo ladro, Purtroppo quindi si cerchi di mettere il PONTE IN SICUREZZA.

Unknown ha detto...

Io penso che se uno si vuole uccidere un modo lo trova. Se non e' il ponte allora sara' il treno. Per quanto lodevole temo che la sua proposta sposterebbe semplicemente il problema altrove (vedi ferrovie).

Anonimo ha detto...

Ma se abbiamo ina SS 64 da terzo mondo priva di segnaletica piena di buche ed avvallamenti! Che vuoi che gliene freghi agli organi preposti di un ponte! Frank