La
mostra l'uomo e la fanciulla è stata inaugurata il 9 agosto
scorso e si protrarrà fino al 4 settembre. La presentazione è stata
accompagnata dal concerto “Un secolo di sonate” con musiche di
Beethoven e Brahms, eseguito dai giovani artisti Nicolò Ugolini al
violino e Andrea Postpischl al pianoforte.
L’uomo
e la fanciulla espone opere
degli artisti Clara Ghelli e Leo Strozzieri.
Si tratta della reiterazione dell’esposizione tenuta due anni fa
all’Emilbanca del capoluogo emiliano che tanto apprezzamento
riscosse di pubblico e di critica. Però questa volta ci sono
sorprendenti novità: intanto sono esposte opere nuove dei due
autori, la prima bolognese e l’altro di Pescara. Ghelli
presenta la sua recente produzione ove ancora una volta fonte
privilegiata d’ispirazione è il mondo infantile e quello
favolistico, trattato con grande acume psicologico ed aperture
stilistiche al variegato perimetro segnico. Strozzieri dal canto suo,
sempre con evidenti richiami al dinamismo futurista, propone
tra l’altro una suite di 10 ceramiche dedicate a motti
dannunziani.
Inoltre
i due autori saranno affiancati da una presenza prestigiosa, ovvero
quella del maestro storico Mario Nanni che sappiamo
essere stato una delle voci più autorevoli dell’astrattismo
italiano, protagonista con una sala personale alla Biennale di
Venezia nel 1976. Come mai questa presenza? Presto detto.
Perché entrambi legati indissolubilmente alla figura del grande
maestro e non solo con vincoli di amicizia. Clara Ghelli è,
possiamo dire, la biografa più puntuale di Nanni con il suo volume
“Mappa di una vita inquieta”. Mentre Strozzieri in qualità di
critico d’arte ha curato diverse sue esposizioni (memorabile
la sala omaggio al Premio Termoli del 2007).
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