giovedì 1 settembre 2016

Siamo alle Enews 440 di Matteo.



Abbiamo nel cuore ancora il dolore di questi giorni. Un dolore che per intere famiglie non passerà mai. Ma un dolore che non deve farci perdere la capacità di reagire, come ieri ha detto il sindaco di Amatrice al termine dei funerali.
L'ho scritto nell'E-News di lunedì: il Governo c'è, pronto a fare la propria parte, lavorando con tutti senza alcuna distinzione di colore politico per la ricostruzione di quei territori e per il progetto Casa Italia. Ma i danni sono tanti anche in Umbria e in Abruzzo e noi non vogliamo lasciare solo nessuno, nessuno. In particolar modo penso agli anziani nelle tende. Ieri un gruppo di bambini sfollati con le loro famiglie in Umbria mi ha detto che per rallegrare il campo di San Pellegrino a Norcia avrebbero organizzato dopo cena la baby dance: che bella l'Italia quando - nonostante tutto - non si piega!
Questa E-News invece vuole aggiornarvi su tutto ciò di cui in questi giorni non abbiamo parlato, ovviamente. Come era giusto e doveroso che fosse, considerata l'emergenza.
Sarò molto sintetico.
  1. L'evento di Ventotene è qualcosa più di un simbolo. È l'idea che l'Europa abbia un futuro, non solo un passato. E la costruzione di questo futuro passa attraverso i valori, non solo la burocrazia. Attraverso la cultura, non solo la finanza. Attraverso la crescita, non solo l'austerity. Sono contento che l'Italia giochi un ruolo in questa direzione e sento forte il sostegno su questo punto di tanti italiani, anche di molti che magari non la pensano come noi su tante altre cose.
  2. La riforma della pubblica amministrazione va avanti. Abbiamo approvato altri decreti legislativi d'attuazione a cominciare da quello che lega le carriere dei dirigenti pubblici più ai risultati che alla rendita di posizione. Con un grande investimento in formazione. Procediamo centimetro dopo centimetro perché lo Stato sia sempre più efficiente. Ed efficace. Passo dopo passo il cammino delle riforme continua senza sosta.
  3. Il referendum Basta un sì. Il sito www.bastaunsi.it riprende oggi la campagna elettorale dopo una settimana di lutto. Ai comitati che si stanno iscrivendo (siamo oltre tremila, fantastico! Ma ne aspettiamo altri) arriverà in queste ore la prima lettera organizzativa. Chiedo a chi vuole darci una mano di farlo anche attraverso i social: qui su facebook, qui su twitter. E naturalmente attraverso il contatto personale. Questo referendum non riduce gli spazi di democrazia come qualcuno vorrebbe far credere: più semplicemente riduce le poltrone, senza toccare minimamente il sistema dei contrappesi. Basta leggere il quesito referendario per rendersene conto. Ma perché questo messaggio passi a tu tti i nostri concittadini occorre l'impegno personale di ciascuno di noi. Basterà dire la verità e raccontare il merito del referendum. Se vince il no, rimane tutto come adesso. Se vince il sì, finalmente si cambia. Si rende il Paese più semplice. E io dico anche più giusto.
Ma questa E-News vuole essere anche un momento di verifica.
Siamo bombardati dai numeri, dalle statistiche, dalle cifre. E sembra impossibile conoscere la verità. La rete, meraviglioso strumento di conoscenza e libertà, è piena di insidie e di seminatori di odio e di bugie. L'altro giorno qualcuno è riuscito a insinuare e far circolare l'idea che mentre mi stavo facendo il segno della croce ai funerali in realtà stessi scrivendo al telefono utilizzando un fermo immagine e costruendoci sopra un racconto talmente squallido da non meritare altri aggettivi.
Tuttavia dire la verità in modo semplice e chiaro, offrire numeri e cifre è possibile. Poi ognuno si fa una propria opinione. Ma i numeri sono chiari. Le cifre non mentono. Troverete alla fine di questa email delle slide semplici.
Per i primi due anni di Governo, a febbraio scorso, abbiamo lanciato la campagna #ventiquattro. Ventiquattro slide per ventiquattro mesi. Oggi che siamo arrivati a due anni e mezzo facciamo la stessa cosa con l'hashtag #Trenta.
Trenta mesi, trenta slide. Le trovate
qui. Come stavamo prima dell'arrivo del nostro governo, come stiamo adesso. I numeri, non le chiacchiere. Ovviamente c'è ancora molto da fare: l'Italia deve lavorare sodo, deve lavorare duro. Ma credo sia giusto che ciascuno si faccia un'idea partendo dalla realtà dei fatti, dalla realtà dei numeri. Avanti tutta, tutti insieme!



PS.unedì pomeriggio a Palazzo Chigi ho incontrato Mark Zuckerberg, inventore e creatore di Facebook.
Da anni l'espressione "Chiedere l'amicizia" è diventata parte della vita quotidiana di molti di noi, utenti di questo social network. Solo in Italia siamo quasi trenta milioni!
Memore degli studi latini di Zuckerberg, gli ho regalato una copia del "De amicitia" di Cicerone, uno dei capolavori letterari della Roma antica.
Abbiamo discusso su come valorizzare nel modo più efficace possibile Facebook nel governo della cosa pubblica. E di come la nostra cultura - anche il latino - sia colonna portante della difficile stagione che stiamo vivendo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Adesso ci pensa vasco errani, si impossesserà di tutti gli appalti per le coop della sua cupola, per dare lavoro ai lavoratori della sua cupola, per avere il VOTO dei lavoratori della sua cupola, e agli altri lavoratori? DI-SOC-CU-PA-ZIO-NE!!!

Anonimo ha detto...

almeno farà lavorare qualcuno.......

Anonimo ha detto...

Scantonata così la domanda sul pasticciaccio del Campidoglio, il premier preferisce dedicarsi a dimostrare i successi del suo, di governo, lasciando che le sconfitte altrui parlino da sole. E, in un'intervista mattutina con Rtl, batte su quello che è il suo tasto prediletto, di questi tempi: la riduzione della pressione fiscale: «Conosco solo su una regola - dice - abbassare le tasse.
Ridicolo. Come se l'abbassamento di qualche euro, ammesso e non concesso che si faccia, serva a dare vitalità all'economia o a far dimenticare che in RAI non si applicano le regole del tetto degli stipendi e che lui ha piazzato solo chi voleva lui dove voleva lui.

Anonimo ha detto...

anonimo delle 10.38 (tieni famiglia) sei proprio un italiota.

Anonimo ha detto...

20.24 se cè un italiota qui sei tu.....non hai capito ancora che i disoccupati fanno comodo alla UE ed alla grmania in particolare, e non parlare di crisi economica è stato tutto studiato a tavolino ...eliminare il ceto medio per far sopravvivere solo i ricchi creare divario fra poveri e ricchi. I poveri sono quelli che pagano le tasse...il PD lo hai votato, ora godi!!!! Mentre Renzi esulta per lo zero virgola, i dati dell'Istat fotografano una realtà diversa.

"Il Paese è fermo. I dati odierni dell'Istat testimoniano una crescita pressoché impercettibile.Stiamo sperperando questi anni all' insegna del niente è come averli buttati al vento senza concludere alcunchè, ma qualcosa abbiamo fatto, abbiamo mantenuto dei buoni a nulla in politica e come tali non avrebbero MAI trovato lavoro all' infuori della politica.