Il COMANDO
CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE N.A.S. di Bologna informa:
A seguito della segnalazione del
direttore di Oftalmologia del Policlinico Sant’Orsola- Malpighi di Bologna, che
tre minori italiani, tra i 10 ed i 13 anni, avevano
subito danni permanenti alla
retina ed al visus, in un caso con la perdita totale della vista ad un occhio,
a causa dall’improprio utilizzo di
puntatori laser, i Carabinieri del locale N.A.S. hanno avviato una serie di accertamenti di natura preventiva
e repressiva. Ciò ha permesso di appurare che i puntatori laser sono stati posti in commercio da
venditori ambulanti, verosimilmente di nazionalità Pakistana-Bangalese e Cinese, in Bologna, Rimini e
Firenze.
I puntatori in argomento si
presentano a forma di penna stilografica, di colore nero, con rifiniture di colore grigio argento, e
riportano – a fattor comune - le seguenti indicazioni su etichette adesive:
“LASER POINTER – N0. 01 JAPAN” e “QC
PASSED 5” o “QC PASSED 4”, come si rileva da foto rappresentative allegate.
Benché non sia stata ancora
formalizzata alcuna denuncia-querela, il N.A.S. di Bologna
sta assiduamente eseguendo
controlli sul territorio giurisdizionale, procedendo a sequestri amministrativi, non solo dei
puntatori laser del tipo anzidetto, nei confronti di venditori
ambulanti, anche abusivi, e di esercizi commerciali, in violazione delle seguenti norme:
- artt. 6, 7, 9 e 11 del Decreto
Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del Consumo), sanzionati dal successivo art. 12 (mancanza
delle indicazioni obbligatorie da riportare in lingua italiana);
- O.M. del Ministero della Salute
del 16.07.1998 che impone il divieto di commercializzazione sul territorio nazionale di puntatori
laser o di oggetti con funzione di puntatori laser di classe pari o superiore a III, secondo la norma
CEI EN 60825.
Accertamenti tecnici sulle
caratteristiche dei puntatori laser saranno eseguiti a cura dell’Istituto Superiore di Sanità.
Le ricerche proseguono senza
sosta anche con la collaborazione degli altri NAS unitamente ai Comandi dell’Arma Territoriale,
al fine di individuare i responsabili
dell’immissione in commercio dei
puntatori laser che hanno causato i danni permanenti alla vista dei tre bambini.
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